27 Aprile 2024
Home Due Procure, una guerra. Il ritorno di Vincenzo Calcara

3 thoughts on “Due Procure, una guerra. Il ritorno di Vincenzo Calcara

  1. Ester Calcara
    Sign. Morici, a parte il fatto che io non l ho mai bloccata su Facebook, la informo che la pagina di mio padre è assolutamente pubblica e nessuno cancella i commenti e lei questo lo sa…
    Comunque lei come fumettista fantasy è il numero uno….Complimenti…. Ha proprio una fantasia degna dei cartoni animati… Quindi si… Faccia richiesta alla Disney… Magari la prendono a lavorare….. Peccato che la realtà è ben altra e, prima di lasciarla nel suo mondo di favole , cito le sentenze nelle quali viene provata l attendibilità di mio padre

    1.Sentenza della quarta sezione della Corte D’ Assise di Palermo nell’ ambito del processo Santangelo
    2. Sentenza n°30/92, emessa il 16 luglio 1992 dalla Corte di Assise di
    Appello di Palermo, nell’ambito del procedimento n°53/89, depositata il 15​
    gennaio 1993;​
    3. Sentenza n°102/95 emessa il 26 maggio 1995 dal Tribunale di Marsala,​
    sezione penale, nell’ambito del procedimento n°116/93 R.G., depositata il 23​
    ottobre 1995, con cui, fra gli altri, Vaccarino Antonino veniva condannato alla​
    pena di anni 18 di reclusione e Lire 100 milioni di multa, perchè ritenuto​
    responsabile del reato di cui all’articolo 74 DPR 309/90, e lo assolveva ai​
    sensi dell’articolo 530 secondo comma c.p.p. dal reato di cui all’articolo 416​
    bis del codice penale;​
    4. Sentenza n°1547/97 emessa il 16 aprile 1997 dalla Corte di Appello di​
    Palermo, seconda sezione penale, depositata in data 08 ottobre 1997, con cui​
    è stata parzialmente riformata la sentenza del Tribunale di Marsala n°102/95​
    e, fra gli altri, rideterminata in anni 6 di reclusione e Lire 21 milioni di multa​
    la pena inflitta a Vaccarino Antonino per i reati di cui agli articoli 75 commi 1​
    e 5 della legge 685/75, 110 codice penale, 71 e 74 legge 685/75;​
    5. Sentenza n°2181/98, emessa il 04 dicembre 1998 dalla Corte Suprema di​
    Cassazione. Sezione quinta penale, con cui, fra gli altri, è stato rigettato il​
    ricorso di Vaccarino Antonino avverso la sentenza n°1547/97 della Corte di​
    Appello di Palermo, seconda sezione penale;
    6. Sentenza n°14324/03 emessa dalla nona sezione del Tribunale penale di
    Roma, depositata il 03 settembre 2003, nell’ambito del procedimento​
    n°14324/2003 R.G.N.R., n°242/99 R.G. Tribunale, con cui Calcara Vincenzo​
    veniva assolto dal reato di calunnia nei confronti del maresciallo dei​
    carabinieri Giorgio Donato;​
    7. Sentenza n°115/05 emessa dalla Corte di Appello di Roma, sezione terza​
    penale che ha confermato la sentenza n°n°14324/03 del Tribunale penale di​
    Roma che precede;​
    8. Sentenza n°1163/2003 emessa il 17 giugno 2004 dal GUP del Tribunale di​
    Marsala Dottore Andrea Scarpa cui è stato dichiarato non luogo a​
    procedere nei confronti di Calcara Vincenzo con la formula “perchè il fatto​
    non sussiste” in relazione al reato di calunnia, imputazione, questa, scaturita​
    da una querela sporta da Vaccarino Antonino;​
    9. Sentenza n°505/2008 emessa nel procedimento n°209/2005 R.G. dal​
    Tribunale di Marsala, in composizione monocratica, nella persona del​
    Giudice dott. Renato Zichittella, depositata il 21 dicembre 2009, instaurato a​
    seguito di appello della Procura della Repubblica avverso sentenza di​
    proscioglimento del GUP, di con cui Calcara Vincenzo è stato prosciolto dal​
    reato di calunnia nei confronti di Vaccarino Antonio;​
    10. Sentenza n°3612/2011 emessa il 26 ottobre 2011 dalla Corte di Appello di​
    Palermo, prima sezione penale, con cui è stata confermata la sentenza​ n°505/2008 del Tribunale di Marsala.
    Non è ultroneo evidenziare, poi, come le mie dichiarazioni siano state già fondamentali, ed abbiano, pertanto, denotato la mia piena e inconfutabile attendibilità , nei processi sulla “Strage di Alcamo” (2124/2009 R.G.), con testimonianza resa il 27 gennaio 2012 avanti la Corte​
    di Appello di Reggio Calabria, ed “Alfano piu’ 15” la cui sentenza risale a dicembre 1992.​
    Si trovano eloquenti tracce nelle motivazioni delle sentenze, di diversi
    processi, dal processo Calvi, al processo Antonov per l’attentato al Papa, al​
    processo Aspromonte, al processo per l’omicidio Santangelo, figlioccio di​
    Francesco Messina Denaro, ai processi Alagna+15 e Alagna+30, alla sentenza​
    del Giudice Almerighi, nei quali tutti si è dimostrata la piena attendibilità di mio padre. Buona serata a tutti

  2. Le riporto sotto il commento che ho lasciato all’articolo che abbiamo commentato https://www.ferraraitalia.it/le-ombre-sulla-morte-di-falcone-e-borsellino-le-confessioni-dei-pentiti-e-i-dubbi-sullo-stato-211124.html : Gent.ma Ester Calcara, mi spiace non sia possibile pubblicare qui gli screenshot che possano dimostrare a tutti quello che ho affermato riguardo i commenti sulla pagina di suo padre, laddove mi è impedito persino di commentare. Riguardo le sentenze, comprendo bene la difesa da parte di una figlia nei confronti del padre, ma, purtroppo per lei, oltre le sentenze che sbugiardano suo padre, ce ne sono anche tra quelle citate, come nel caso del processo Aspromonte, del quale il suo genitore si guarda bene dal citare quella d’appello, che nel mandare assolti gli imputati per le accuse di Vincenzo Calcara, fa a pezzi le dichiarazioni del medesimo, ipotizzando che venne “imbeccato”. A tal proposito, i giudici citano un monumento che suo padre avrebbe visto a S. Luca, dove si recava per la prima volta. Purtroppo, Calcara non sapeva che quel monumento non si trovava più nel posto dove lui lo aveva visto da almeno 5 anni. Per non parlare di come vide un soggetto passeggiare, non sapendo che lo stesso era tetraplegico e da oltre 10 anni sulla sedia a rotelle. Un miracolo, che forse – insieme ad altri miracoli – portò i giudici a convincersi di come false fossero le dichiarazioni del pentito. Orbene, non è mia intenzione tediarla oltre, avendo scritto che mi è impossibile commentare la pagina di suo padre, che questi cancella i commenti a lui non graditi, avendone così diffamato, vi invito a volermi querelare. Sarà per me un piacere poterlo incontrare nelle aule giudiziarie… Poichè non è possibile pubblicare qui documenti e screenshot di quanto da me affermato, mi rendo disponibile a favorirne copia a chiunque me ne volesse fare richiesta. Cordiali saluti

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