ROMA – L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha avviato una consultazione sulle linee guida per il divieto di pubblicità dei giochi previsto dal Decreto Dignità, attraverso la compilazione di un questionario «da sottoporre ai soggetti interessati» (operatori di gioco, associazioni, istituzioni e stakeholders) per «acquisire ogni utile elemento di informazione e valutazione» e per «delineare più dettagliatamente l’ambito di intervento dell’Autorità, anche in ragione delle esigenze di certezza giuridica degli operatori del settore che esercitano l’attività in regime di concessione».
COSA PREVEDE IL DECRETO – Il Decreto Dignità approvato ad agosto, ricorda Agipronews, prevede, all’articolo 9, il divieto totale di pubblicità dei giochi (con l’esclusione della Lotteria Italia e dei contratti in essere, che saranno validi per un anno) e lo stop alle sponsorizzazioni dal 1° gennaio 2019, pena una sanzione pari al 20% del valore della sponsorizzazione o della pubblicità e comunque non inferiore a 50mila euro, che sarà irrogata dall’Agcom: i proventi, invece, alimenteranno il fondo per il contrasto al gioco patologico.
IL QUESTIONARIO – L’obiettivo del questionario messo a punto dall’Agcom è chiarire l’ambito di applicazione del divieto di pubblicità dei giochi previsto dal Decreto Dignità approvato ad agosto. Nel questionario, si chiede quali ambiti del divieto di pubblicità o di sponsorizzazione «meritano interventi chiarificatori», come «debba interpretarsi la nozione di pubblicità indiretta», quali contratti rientrano nella definizione di “contratto di pubblicità” e quali invece ne sono esclusi (fornendo degli esempi concreti), cosa si intende per «altre forme di comunicazione di contenuto promozionale» (e se in questa definizione rientrano i loghi e i marchi). Inoltre l’AGCOM chiede di «indicare in via generale le tipologie di comunicazioni commerciali con contenuti diretti a promuovere la vendita o a incentivare il consumo di prodotti o ad incentivare il consumo dei servizi di gioco, che ricadono nell’ambito del divieto», di «descrivere in particolare le principali tipologie di comunicazione commerciale aventi ad oggetto il settore del gioco con vincite in denaro utilizzate negli ultimi 5 anni» e di «descrivere le tipologie di accordi di sponsorizzazione del settore del gioco con vincita in denaro e dettagliare le attività di sponsorizzazione effettuate attraverso l’utilizzo congiunto di loghi e claim e/o contenuti pubblicitari». Il questionario cerca di definire anche l’ambito di applicazione del divieto di pubblicità dei giochi, ad esempio chiedendo se «la stampa specializzata destinata ai soli operatori del settore andrebbe esentata» o come «debbano essere trattati i casinò ancora operanti sul territorio italiano». Infine si chiede di descrivere «eventuali criticità e fornire informazioni o studi utili ad evidenziare gli effetti sociali ed economici dell’applicazione della norma» sul divieto di pubblicità dei giochi «nel breve e lungo termine».
I TEMPI – Entro 10 giorni dalla pubblicazione della delibera sul sito web dell’AGCOM, riporta Agipronews «i soggetti interessati sono invitati a far pervenire all’Autorità le risposte al questionario» e «il termine di conclusione del procedimento è di 45 giorni».
UN SETTORE DA 200 MLN L’ANNO – Secondo la relazione tecnica del Mef che accompagnava il Decreto Dignità, gli investimenti pubblicitari e di sponsorizzazione nel settore dei giochi «si aggirano complessivamente intorno a 150-200 milioni l’anno per Lotto, lotterie e giochi numerici e giochi a distanza (in particolar modo le scommesse sportive e i giochi da casinò)», mentre «la pubblicità degli apparecchi da divertimento – settore ritenuto a più forte rischio per il gioco problematico – è vicina allo zero così come la pubblicità del Bingo».