Era il 17 luglio 2014, quando in Ucraina si schiantò il volo MH17 della Malaysia Airlines, causando la morte di tutte le 298 persone che si trovavano a bordo dell’aereo.
Immediato lo scambio delle accuse tra i ribelli dell’autoproclamata Repubblica di Donetsk, gli ucraini, i russi e gli americani.
La morte di 298 civili innocenti, in volo da Amsterdam a Kuala Lumpur, seppur accidentale, non era una responsabilità facile da accettare per nessuna delle parti in causa.
I russi accusavano gli ucraini dell’abbattimento dell’aereo, gli ucraini accusavano i filorussi di Donetsk, gli americani, accusavano i russi.
Nel tutti contro tutti, erano morte 298 persone, tra le quali 80 bambini, e si uccideva la verità.
Dopo oltre un anno di indagini, il Consiglio di sicurezza dell’Olanda, nel rapporto finale sullo schianto, è arrivato alla conclusione che ad abbattere il Boeing MH17, fu un missile lanciato da un mezzo armato di sistema missilistico Buk, di produzione russa.
Fin da subito dopo il disastro, i ribelli della Repubblica di Donetsk, avevano negato ogni possibile coinvolgimento, affermando che al momento del tragico evento non disponevano di alcun sistema anti aereo Buk.
Gli americani, dal canto loro, sostenevano che ad armare i ribelli con quel tipo di difesa antiaerea, erano stati i russi.
Un’enorme bugia, quella di Washington, non diversa da quella dei separatisti ucraini, che mirava a coinvolgere direttamente Putin nell’abbattimento dell’aereo, in danno di una verità che, grazie ai propagandisti di entrambi le parti, continua ad offendere la memoria delle vittime e l’intelligenza dei popoli.
Perfino un idiota, che non fosse un propagandista, si sarebbe accorto di come i ribelli di Donetsk mentissero sul fatto di non possedere alcun sistema anti aereo Buk. L’ultimo degli scemi, non avrebbe avuto alcuna difficoltà a smentire tali affermazioni, utilizzando una fonte insospettabile, l’agenzia stampa russa RIA Novosti (non americana, svedese, olandese etc… RUSSA!!!) che quasi un mese prima del tragico evento, aveva pubblicato la notizia stando alla quale i miliziani di Donetsk avevano preso il controllo delle unità militari di difesa aerea armate con sistemi missilistici antiaerei semoventi “Buk”.
Poteva l’intelligence americana sconoscere la notizia? Assolutamente no! Ma il desiderio di trascinare Putin in questa scabrosa vicenda, aveva fatto sì che la verità non venisse a galla. Ieri, come oggi, visto che ancora continua il balletto delle smentite da parte dei separatisti di Donetsk, ai quali replica la Casa Bianca che sottolinea come la “ valutazione non cambia, ovvero che l’MH17 è stato colpito da un missile terra aria sparato dal territorio controllato dai separatisti nell’est dell’Ucraina”.
Perché Washington non dà una seria smentita alla lunga serie di menzogne dei separatisti di Donetsk, spalleggiati da propagandisti occidentali filorussi che hanno contribuito a fare disinformazione sostenendo le tesi del Cremlino?
Perché rendersi complici di un trucco, di un imbroglio?
Che Putin mentisse spudoratamente, ha un senso, una spiegazione. Che altrettanto facessero i filorussi, vista l’enorme responsabilità morale della distruzione di così tante vite civili, si può anche comprendere. Ma che Washington ricorra ancora a menzogne e reticenze, pur di trovare un pretesto per accusare Putin, non ha e non aveva senso, non può essere accettato.
La menzogna americana, la reticenza nel denunciare una verità che è sotto gli occhi di tutti, purchè la si voglia vedere, mette la Casa Bianca alla stessa stregua di quei giornalisti occidentali che, prostituiti a Mosca, fingono di ignorare persino le notizie pubblicate in tempi non sospetti dalla stampa moscovita, nel disperato tentativo di nascondere le possibili responsabilità dei ribelli filorussi di Donetsk.
La “bugia strategica” americana ha fallito, tutto si resetta e torna come prima. Non ci sono colpevoli nell’abbattimento del Boeing MH17; i filorussi di Donetsk potranno continuare a dichiarare che in quel momento non possedevano alcun sistema anti aereo Buk, nonostante si possa facilmente contraddire tale menzogna grazie alla stessa stampa russa; l’opinione pubblica, vittima dell’isteria collettiva che vede il Grande Satana ora in Obama, ora in Putin, dividendosi in tifoserie, continuerà in maniera demenziale a favorire ogni frode perpetrata contro il mondo, rendendosi strumento e complice nella guerra di Washington e Mosca.
E la stampa? Quell’unico strumento che avrebbe potuto smascherare i bugiardi da ambo le parti? Tra chi prostituisce il proprio intelletto in favore di una delle parti e chi, vassallo di un potere al quale non chiede, limitando il proprio ruolo a far da cameriere, porgendo microfoni e ricopiando veline, continua a far sì che ancora oggi menzogne e censure la facciano da padrone.
Prova ne sia, che nonostante già in data 20 luglio 2014, in assoluta solitudine, avessimo pubblicato quanto riportato nell’articolo di RIA Novosti, ancora ieri, tutti i mass media italiani continuavano a riportare le dichiarazioni dei filorussi dell’autoproclamata Repubblica di Donetsk.
La vergognosa bugia di Washington, nel maldestro tentativo di accusare direttamente Putin, ha di fatto favorito gli eventuali responsabili del disastro aereo, con buona pace per la memoria di quelle 298 persone morte, tra le quali 80 bambini.
Gian J. Morici