Il caso Crocetta-Tutino-Borsellino sembra archiviato. Lo Voi ha convinto Crocetta di non aver mai fatto quella telefonata. Ha poi aggiunto saggiamente: “Purtroppo. Un po’ per non esagerare, un po’ per ammonire: “Sarà per un’altra volta”.
Crocetta reta inchiodato alla sua poltrona forte della paura dei deputati regionali di doversene andare a casa con lui. Promette di ripensarci quando la paura delle elezioni del P.D. sarà diminuita. Ora, dice: “facciamo le riforme” e completa la carnevalata di quella delle province. Una carnevalata che ha radici antiche.
Quando lo Statuto di Autonomia Speciale le abolì (per un equivoco: si pensava di abolire i prefetti!) si provvide con la “norma di attuazione” che ne cambiava la denominazione: non più “Province” ma “Province regionali”!!!
Ora si dà attuazione nello stesso modo (cioè si da finta) all’altra disposizione statutaria originale: la sostituzione con i “liberi consorzi di comuni”, espressione cara all’ottimismo localistico sturziano. Non più province, ma consorzi liberi (6) + 3 “città metropolitane”.
Altra truffa parolaia. Sei + tre fa nove, tali quali erano (e rimangono con diverso nome e qualche variazioncina di circoscrizione) le “province regionali siciliane”. Le tre “Città metropolitane” sono Palermo, Messina e Catania. I sei consorzi le sei residue province: tali e quali. Liberi? Liberi da che e da chi? Lo statuto “sturziano” prevedeva che fossero i Comuni a scegliere con chi e per cosa consorziarsi. Pura utopia, cioè un casino. Crocetta fa della parola “liberi” un vuoto “ornamento” dei consorzi. La libertà è lui. Come lui ha scelto i “commissari” per le “province regionali” da abolire o far rivivere (tra cui Ingroia per Trapani!!!).
Il risultato è zero e peggio di zero: il caos. Non si sa, per esempio, chi deve provvedere per le strade provinciali, che, però, debbono sopportare il traffico di quelle statali i cui viadotti di “cemento depotenziato” si sbriciolano a più non posso.
E, poi, c’è la questione delle circoscrizioni di organismi statali: Carabinieri, Questura, Inps, Inail, Imposte: diventeranno tutte “consortili”? Di quali consorzi? O metropolitane?
Aveva ragione il Procuratore Lo Voi con quel suo un po’ grottesco “purtroppo” della registrazione che prima non c’era agli atti”, poi non c’era proprio, poi ci fosse stata non sarebbe stata “scartata” ed infine, appunto “purtroppo non c’era”.
Contrario al Partito dei Magistrati che da solo ha il potere di “deporre” sindaci, presidenti, cosa che gli eletti non possono fare per paura di dover tornare anche loro davanti agli elettori, rischio di finire anch’io, oltre che per condividere quel “purtroppo”, anche per sperare ciò che in esso è implicito. “sarà per un’altra volta”.
Mauro Mellini – www.giustiziagiusta.info