Nell’edizione 17 di Grandangolo – il giornale di Agrigento – diretto da Franco Castaldo, in grande evidenza quattro argomenti: le elezioni amministrative con una intervista tripla di Diego Romeo ai candidati sindaci Marco Zambuto, Salvatore Pennica, Mariella Lo Bello ed una intervista al candidato sindaco di Villafranca Sicula, Mimmo Balsamo realizzata da Letizia Bilella nonché un pregevole articolo di Paolo Cilona che sciorina numeri e curiosità proprio sulle prossime ma anche sulle passate elezioni comunali; il caso Teleacras e l’informativa tipica antimafia che ha raggiunto il padrone (di fatto) della tv privata, Giovanni Miccichè e la difesa ad oltranza del preteso antimafioso Giuseppe Arnone il quale continua a tacere e a non esporre Miccichè, sul mancato pagamento degli stipendi ai giornalisti i quali aspettano quanto dovuto (diciamolo pure: meno di quanto dovuto) da luglio 2011; L’inchiesta sulle tangenti a Lampedusa e la bufera giudiziaria che si è abbattuta sull’ormai ex capo dell’Ufficio tecnico (ma anche sul sindaco Bernardino De Rubeis), Giuseppe Gabriele. Proprio quest’ultimo, dopo il sequestro dell’ingente somma di denaro in contanti pari ad € 112.500,00 rinvenuta dalla Guardia di finanza nel corso di una perquisizione con provvedimento cautelare ed urgente dei pubblici ministeri Ignazio Fonzo (procuratore aggiunto) e Luca Sciarretta (sostituto procuratore) ha subito il sequestro di ulteriori € 282.653,52 depositati in un conto corrente acceso alla Banca Credem – Agenzia di Licata. Si aggiunge dunque un altro capitolo nell’indagine sulle presunte corruzioni a Lampedusa – centro nodale l’Ufficio tecnico e il municipio – che vede indagate dieci persone: il sindaco Bernardino De Rubeis, il dirigente dell’Utc Giuseppe Gabriele; il responsabile dello sportello unico per le attività produttive, nonchè consulente esterno, Gioacchino Giancone, Carmelo D’Agostino, Leonardo Pellegrini, Francesco Cucina, Debora Carruba, Alberto La Carrubba, Salvatore Cucina e Antonio Arnone. Per gli inquirenti, come scrivono i pubblici ministeri “È emersa con sufficiente chiarezza l’esistenza e l’operatività in seno all’amministrazione comunale di Lampedusa di una collaudata associazione per delinquere volta alla commissione di più delitti di corruzione, di abuso d’ufficio e di falsità materiale ed ideologica e partecipata dai pubblici ufficiali/incaricati di pubblico servizio Bernardino De Rubeis, Giuseppe Gabriele e Gioacchino Giancone e dai privati corruttori Antonio Arnone, Alberto La Carrubba, Leonardo Pellegrini, Salvatore Albero, Carmelo D’Agostino, Giovanni Sferlazza e altri soggetti allo stato non identificati”. I dettegli li leggerete su Grandangolo 17 in edicola domani.
Ed infine, le ultime vicende mafiose dell’inchiesta e del processo Maginot dato che il Pubblico ministero della Direzione distrettuale antimafia Giuseppe Fici ha concluso la sua requisitoria ed illustrato le richieste di condanna per tutti gli imputati del processo antimafia “Maginot” che hanno scelto di essere giudicati con il rito abbreviato. Per il boss campobellese Giuseppe Falsone, sono stati chiesti 20 anni di reclusione; 14 anni di carcere la richiesta di pena per Salvatore Morreale; 12 anni per Antonino e Calogero Pirrera; 10 anni per Carmelo Cacciatore, Francesco Caramazza, Liborio Parello e Giovanni Vinti; 6 anni per Giuseppe Maurello e Antonino Perricone. E’ stata chiesta inoltre la confisca di tutte le aziende ed imprese sottoposte a sequestro. Anche in questo caso, dettagli e ricostruzioni domani su Grandangolo.