“La tassazione del tabacco riscaldato in Italia è tra le più basse del mondo: incentivo per smettere di fumare o danno alla salute?”. Così dichiara l’On. Fioramonti (MISTO), già Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.
“Da una recente inchiesta di Report e dalla stampa- continua Fioramonti- apprendo di una relazione del Ministero della Salute, purtroppo non divulgata, in cui è stato evidenziato come non sia del tutto comprovato il minor rischio per la salute dei consumatori rispetto alla sigaretta, data la presenza di sostanze cancerogene e genotossiche e di altre di cui ancora non si ha piena contezza. Perché allora una tassazione così favorevole?”
“Dall’agevolazione fiscale di cui gode questo prodotto (25% di accise contro il 70% delle sigarette tradizionali), lo Stato perde ogni anno entrate per un ammontare di circa 500 milioni di euro. Portando la tassazione al 70% si potrebbero recuperare 1,2 miliardi di euro in tre anni, magari da poter investire in ricerca, istruzione e sviluppo, settori cruciali soprattutto in un momento tanto delicato per la salute del nostro Paese”.
“E’ inaccettabile che i magnati dell’industria del tabacco possano giovare di tali benefici. Se anche fosse vero che il tabacco senza combustione apporta un danno inferiore alla salute (tutto da verificare), il suo consumo genera comunque una forma di dipendenza e non migliora certamente la qualità della vita delle persone”.
“Mi auguro che presto si possa fare chiarezza su questa vicenda- conclude infine l’ex Ministro- , per questo ho presentato un’interrogazione al Ministro della Salute e al Ministro dell’Economia”.