ROMA – Il terzo campo di applicazione della ricerca Cgia sui giochi riguarda il corpus delle norme che regolano il settore. Anche qui, l’azione dello Stato e delle Regioni si è rivolta soprattutto al settore degli apparecchi. Lo Stato ha imposto una sostanziale riduzione delle macchine in esercizio, gli enti locali hanno emanato leggi particolarmente severe, soprattutto attraverso l’introduzione del “distanziometro” (divieto di installare slot nei pressi di luoghi ritenuti “sensibili”) e la limitazione degli orari. Il caso più eclatante è quello del Piemonte, che dal 2017 ha applicato il distanziometro anche per gli esercizi pubblici già esistenti al momento dell’entrata in vigore della legge e dal maggio di quest’anno prescrive la chiusura di tutte le sale giochi sotto distanza. Questo ha generato, riferisce Agipronews, una ovvia riduzione della raccolta, ma anche, avverte la ricerca, una crescita della raccolta di altre tipologie di gioco, il possibile aumento del gioco illegale, una perdita per l’Erario stimabile in circa 80 milioni di euro annui e un taglio di quasi 600 posti di lavoro.