Tutto farebbe pensare che tra gialli e verdi sia finito l’idillio. Una guerra intestina che va ormai avanti da troppo tempo e sulla quale pesa il risultato ottenuto dalla Lega alle elezioni europee. A dare il colpo di grazia all’idillio – che tale in verità non è mai stato – potrebbe essere la risposta che darà Bruxelles alla lettera del governo sui conti.
Una risposta temuta dai mercati che ritengono molto probabile l’avvio di una procedura d’infrazione per il debito.
Il ministro leghista spara a zero contro Bruxelles, minacciando di voler far vedere chi ha la testa più dura. Di Maio, reduce dalla sconfitta elettorale del movimento appiattito sulle posizioni della Lega, alza la cresta pronto a litigare su tutto. Conte, che finora di fatto è stato un premier-fantasma, non ci sta più. Vuole garanzie e non sembra intenzionato ad avallare lo scontro con l’Europa, nè una eventuale procedura d’infrazione.
Dinanzi a tale sconquasso, si affaccia l’ipotesi di tornare a breve alle urne. Ma veramente è ciò che tutti vogliono?
Difficile credere che i nominati in Parlamento – non c’è altro modo di definirli – abbiano voglia di impegnarsi in una nuova competizione elettorale. Senza contare il fatto che le prospettive di alleanze per formare un nuovo governo che sia credibile agli occhi degli italiani, ma soprattutto all’estero, rasenterebbe il miracolo.
La Lega, che farebbe comunque incetta di voti, con chi si dovrebbe alleare? Un’alleanza con Berlusconi farebbe storcere il naso anche a molti leghisti. E poi, come andare a governare un paese che rischia di precipitare in una crisi economica dalla quale sarà assai difficile uscire continuando a dichiarare guerra all’Europa?
E i cinque stelle? Dopo la sconfitta elettorale, senza aver avuto il tempo di curare le ferite, rischiano soltanto di prendere un’altra sonora batosta. Di governare non se ne parla proprio.
La soluzione più comoda per tutti, sarebbe quella della nomina dell’ennesimo governo tecnico che ripiani un po’ i rapporti europei, salvi il salvabile e permetta ai contendenti di urlare – magari su Twitter o Facebook – che non è stato dato loro modo di governare, che la colpa è dell’Europa, che l’alleato – ognuno indicando l’altro – ha boicottato questo governo gialloverde.
Ci starà Mattarella a lanciare questa ciambella di salvataggio che lo porterà comunque ad essere messo sotto accusa?
L’altra, e ultima, ipotesi, è quella della coppia di coniugi separati in casa che si fanno i dispetti, bisticciano e si disinteressano dei figli.
Sarà la resa dei conti?
Gian J. Morici
l’Italia si direbbe a pezzi, in ogni senso – e i pezzi mi pare vadano ognuno per conto suo, per spirito di sopravvivenza – non vedo generosi statisti e il momentaneo consenso corale alla Lega di Salvini non vedo che giovamento possa portare al paese, anzi …