Sabato 18 maggio il Museo Tattile Statale Omero aderendo alla Notte dei Musei 2019 ha inaugurato una mostra assai originale, risultato del workshop “Un Ritratto di Museo” condotto da Massimo Vitangeli .
La mostra rientra nel Grand Tour Musei 2019
promosso dall’Assessorato alla Cultura della Regione Marche con il MiBAC – Polo Museale delle Marche, in collaborazione con il Coordinamento Regionale Marche di ICOM Italia ed il supporto organizzativo della Fondazione Marche Cultura.
Dal 18 al 25 maggio, si potranno ammirare alcune straordinarie opere ispirate alla collezione d’arte antica, moderna e contemporanea del Museo, risultato del percorso esperienziale compiuto nel territorio della multisensorialità.
Fra i partecipanti merita particolare attenzione l’artista Elisabetta Scansa di Cattolica, diplomata presso l’Accademia Belle Arti a Urbino (sezione pittura). Elisabetta Scansa ha in parallelo seguito le lezioni presso il centro T.A.M. ( Centro Trattamento Artistico dei metalli), frequentando il corso di scultura e oreficeria.
Ed è soprattutto l’arte orafa ad attrarre la giovane artista.
Del resto la storia dell’arte orafa è la storia dell’uomo, dei suoi usi e costumi, del suo modo di essere, di vivere, di esprimersi, di comunicare. L’artista a tal proposito afferma “in questi anni ho capito che la strada che dovevo seguire era quella della oreficeria, perché trasferire un’idea dall’immaginazione alla realtà è un qualcosa che mi affascina”.
“I miei gioielli sono di alto design, perché ricerco sempre nella creazione la “Materia”. Alcuni miei gioielli riprendono superfici sabbiose, e la non precisione fa del mio gioiello un qualcosa di perfetto, non mi ispiro a nulla ma soltanto alle mie sensazioni che mi trascinano al momento della creazione. Un giorno per fatalità ho dovuto sviluppare un progetto che riguardava il “senso” del tatto e da li mi sono ritrovata a sviluppare opere e in questo caso gioielli che parlano alle persone non vedenti e non solo. La mia ricerca sul linguaggio braille abbinata al mio gioiello pulito e ricercato mi ha portato ad un contatto con il museo Omero, all’interno della Mole Vanvitelliana in Ancona. Quando mi è stato chiesto di vestire con un mio gioiello, una statua esposta sono rimasta affascinata dalla “Dama del Mazzolino “ del Verrocchio perché la posizione delle mani era molto dolce e accogliente”.
Il gioiello realizzato in Braille riporta la poesia di Alda Merini
“All’amore non si resiste”
All’amore non si resiste perché le mani vogliono possedere la bellezza e non lasciare tramortite anni di silenzio .
Perché l’amore è vivere duemila sogni fino al bacio sublime.
“Sono felice della scelta della statua perché il mio gioiello realizzato in argento, indossato da una donna di fine medioevo rende questo intreccio di stili ed epoche, la mia perfezione. La mia ricerca “Tattille” continuerà perché l’idea di dare voce e luce ad un’idea che sarà vista oltre ogni spazio mi fa ricercare sempre di più il mondo materico accompagnato da quello tattile. Il mio gioiello non è progettato ma è realizzato nel momento della realizzazione io sono trascinata da emozioni che sono in divenire in quel preciso momento”.