Ss640 Agrigento-Caltanissetta: Chi s’interessa dei dipendenti delle aziende creditrici della Cmc?
A seguito dell’incontro della settimana scorsa, con il premier Giuseppe Conte e il ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, per sbloccare i lavori di ampliamento della Ss640 Agrigento-Caltanissetta e della Ss121 Palermo-Agrigento, il Comitato creditori della Cmc in Sicilia ha avuto ampie rassicurazioni in merito al pagamento che avverrà da parte di Anas per i lavori futuri, mentre per i crediti pregressi vantati, il Presidente del Consiglio si è impegnato a trovare una soluzione.
Tra le imprese creditrici della Cmc, anche l’istituto di vigilanza “Global Security International”, la cui gestione, a prescindere dai crediti vantati nei confronti della Cmc di Ravenna, appare poco chiara, non soltanto in merito alle figure che amministrano la società, i cui rappresentanti reali (stando anche a quanto riportato anche da mezzi stampa) sarebbero soggetti diversi da quelli ufficialmente dichiarati, ma anche nella gestione discriminatoria nei riguardi di dipendenti ed ex tali.
La G.S.I. (“Global Security International”), infatti, pur mantenendo una situazione debitoria, in arretrato di parecchi mesi, nei confronti di alcuni ex dipendenti ai quali non è stato rinnovato il contratto di lavoro, pare si preoccupi soltanto di cercare di far fronte al pagamento degli stipendi del personale ancora in servizio, onde evitare che questi abbandonino il lavoro mettendo in crisi l’istituto che non potrebbe ottemperare agli impegni contrattuali assunti.
Una situazione che in verità non è affatto nuova, visto che anche durante il periodo in cui gli ormai ex dipendenti erano in servizio, tali discriminazioni avvenivano regolarmente. Sembra infatti, che la retribuzione degli stipendi, più che avvenire secondo regolari scadenze per tutti i dipendenti – rispettando impegni contrattuali e quanto altro previsto dalle vigenti norme in materia – fosse regolamentata dagli umori o dalle simpatie dei Dominus dell’azienda.
Né questa condizione può essere attribuita alla situazione debitoria della Cmc nei confronti della G.S.I., poiché da anni più lavoratori sono stati costretti a dimissioni per giusta causa a seguito della mancata retribuzione degli stipendi.
Anomalie e irregolarità che non riguardano soltanto la gestione dei dipendenti e che sembrano, purtroppo, passare inosservate anche a quanti avrebbero il dovere di vigilare, considerato il fatto che per la tipologia del servizio prestato dalla società, la stessa è soggetta ad autorizzazioni da parte delle Prefetture e delle Questure.
Aspetti che non possono essere trascurati, anche in virtù del fatto che il mancato rispetto da parte dell’azienda di talune prescrizioni, secondo la gravità del fatto, potrebbe dar luogo alla revoca della licenza concessa all’istituto di vigilanza.
In merito alle vicende che riguardano l’Istituto palermitano che opera nel settore della Vigilanza Privata, nel mese di gennaio era intervenuta l’Unione Sindacale di Base che a firma del suo Dirigente, Aldo Mucci, aveva chiesto un incontro urgente al Prefetto di Agrigento, Dario Caputo, evidenziando non solo le gravi difficoltà che attraversavano i dipendenti della G.S.I. a causa del mancato pagamento degli stipendi arretrati da mesi, ma anche anomalie nella gestione dei servizi predisposti presso strutture non autorizzate dalla Prefettura e all’assunzione di nuovi lavoratori dopo non aver rinnovato i contratti ai dipendenti creditori delle mensilità di stipendi arretrati.
Una richiesta di incontro urgente – quella avanzata da Mucci – alla quale il Prefetto di Agrigento, Dario Caputo, evidentemente gravato da altri impegni istituzionali, non ha ancora potuto dar risposta. Nelle more, chi amministra la società, secondo uno schema consolidato da anni, continua a comportarsi come il Marchese del Grillo, e non soltanto nei confronti dei dipendenti o ex tali, ma finanche nei riguardi di leggi e istituzioni, a tal punto da ritenere di poter indebitamente trattenere per mesi persino somme erogate in favore dei lavoratori dall’Istituto Nazionale Previdenza Sociale, per le giornate di malattia usufruite dagli stessi.
“…io so io e voi non siete un cazzo…” recitava Alberto Sordi nei panni del Marchese del Grillo… e forse non aveva torto…
Gian J. Morici
Effettivamente gli organi vigilatori continuano, e non riesco a capire perché, a girarsi dall’altro lato e intanto le dimissioni x giusta causa (mancato pagamento degli stipendi)continuano e continueranno.
Evidentemente hanno ragione i Dominus-Marchesi, loro son loro e gli altri non sono un caxxo. La cosa peggiore è che tra questi ultimi, possono annoverare anche soggetti che hanno ruoli ben diversi da quelli dei loro dipendenti. Se così non fosse, da anni sarebbero stati chiamati a rispondere di questo allegro modo di amministrare le società che a loro fanno capo.
Da non sottovalutare inoltre come le somme destinate al pagamento di periodi di malattia dei lavoratori, non possono essere considerate alla stregua del mancato pagamento di stipendi pregressi, visto che tali somme vengono erogate dall’Inps.
In merito a tali comportamenti, la giurisprudenza più recente ha permesso di rilevare estremi di carattere penale che se da un lato, e in taluni casi, esentano il datore di lavoro dall’essere chiamato a rispondere del reato di appropriazione indebita (art. 646 c.p.) dall’altro non escludono il reato di truffa aggravata (art. 640-bis c.p) o indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato (art. 316-ter c.p.).
Appare evidente come comportamenti che possano dar luogo a rilievi di carattere penale, debbano essere soggetti ad accertamenti da parte di quanti preposti, altrimenti, non per consolidata giurisprudenza quanto per consolidato sistema di mala gestione e mancato rispetto delle leggi, non si può che dar ragione al personaggio del Marchese del Grillo… il tutto riferito in particolare a quanti rappresentano le istituzioni e agli organi preposti ai controlli, che verrebbero così privati dell’esercizio dei loro poteri. Insomma, una situazione a dir poco vergognosa…
Gian J. Morici
“..„sembrerebbe che oggi non fosse previsto l’inizio dei lavori ma la ditta per cui lavora l’operaio – la Global Security International srl – avrebbe dovuto solamente portare l’attrezzatura necessaria per l’installazione di un radio allarme. Da chiarire quindi perché il 57enne si trovasse sulla scala…” Se si effettuassero i controlli prima degli incidenti, anche in altre circostanze e posti di lavoro, ci si sarebbe accorti della presenza di personale adibito a mansioni che non potrebbe svolgere e presente in luoghi dove non potrebbe prestare servizio… ma evidentemente occhio che non vede, cuore che non duole… e grazie alle “disattenzioni” di quanti preposti ai controlli, i risultati sono quelli ai quali, purtroppo, assistiamo…
https://www.palermotoday.it/cronaca/incidente-lavoro-operaio-scuola-via-dell-arsenale.html
Chi vigila?
Il tecnico era lì x montare il radioallarme da solo perché hanno lui solo e spero che l’avvocato preso dalla famiglia gli faccia il c..o. non capiscono che così quel pover’uomo non viene coperto nemmeno dall’inail.
Se è così, spero che si facciano le dovute indagini e si agisca di conseguenza. Sulla vicenda non so nulla, ma per altri servizi, in luoghi dove non si sarebbero potuti prestare e senza le qualifiche necessarie, ne so abbastanza da, eventualmente, poterne testimoniare nelle sedi opportune.
G. J. Morici