«Malta, oltre ad essere stata utilizzata come luogo di rifugio di alcuni latitanti, grazie ad un regime fiscale agevolato è ormai considerata un “hub europeo del gambling”, che vede la presenza di molti soggetti stranieri con forti interessi nell’isola. Sotto questo profilo, appare evidente come sia cresciuto l’interesse verso Malta della criminalità italiana e, nello specifico, di quella di matrice calabrese interessata alle attività di riciclaggio, in particolare, appunto, attraverso il gioco d’azzardo, anche online». È quanto si legge nella relazione della DIA, riferisce Agipronews, relativa al primo semestre 2018 e trasmessa in Parlamento.
Nel semestre preso in esame, «è stata scoperta un’organizzazione che gestiva una rete di agenzie di scommesse, capeggiata da un personaggio definito il “re delle scommesse online”, a seguito dell’inchiesta “Game Over”, coordinata dalla Procura palermitana. L’indagine ha portato all’arresto di 30 soggetti, accusati di associazione di tipo mafioso, associazione per delinquere finalizzata alla raccolta abusiva di scommesse, riciclaggio, trasferimento fraudolento di valori, truffa ai danni dello Stato ed estorsione aggravata dal metodo mafioso», si legge nella relazione. «Tra le persone coinvolte vi era un ricercato – nei cui confronti la polizia maltese ha eseguito, a marzo 2018, un mandato di arresto europeo su richiesta italiana – ritenuto il referente aziendale degli indagati nell’isola maltese, in quanto ricopriva incarichi amministrativi in due società di quel Paese».