Pompeo: via dal trattato Inf in 60 giorni.
Mosca minaccia contromisure. Sale la preoccupazione. Tornano a salire le tensioni tra Stati Uniti e Russia. In un clima già avvelenato dalla recente crisi ucraina, che ha visto, tra le tante ripercussioni, anche l’annullamento ufficiale dell’incontro tra Putin e Trump al G20 di Buenos Aires (i due leader si erano ugualmente incontrati a margine del summit per breve tempo), la ventilata scelta di abbandonare il trattato Inf sui missili nucleari a medio raggio ha provocato la decisa reazione da parte russa. Il segretario di stato Mike Pompeo, durante un recente incontro degli alleati della NATO nel quartier generale di Bruxelles, aveva annunciato la decisione di voler abbandonare entro 60 giorni il trattato nucleare Inf se la Russia non avesse smesso di violare tale accordo. Sotto accusa ancora una volta tornano le postazioni missilistiche Iskander – K nell’enclave russo di Kaliningrad. Nelle ultime ore il presidente Vladimir Putin ha smentito che vi siano state delle violazioni dell’accordo da parte russa, precisando anche gli Stati Uniti non hanno prove effettive di tali presunte violazioni. Il capo del Cremlino ha anche annunciato contromosse nell’eventualità che l’Amministrazione americana esca effettivamente dal trattato. Sarebbe comunque stata smentita l’indiscrezione del possibile dispiegamento da parte di Mosca di missili strategici nell’isola di Cuba o in Venezuela.
In una situazione già difficile, si sovrappongo anche le ultime notizie sul fronte ucraino: gli Usa sarebbero intenzionati ad inviare una nave militare nel mar di Azov, tratto marino prospiciente la penisola di Crimea, e luogo del recente sequestro di tre navi ucraine e dei loro equipaggi ad opera della marina militare di Mosca, che aveva accusato tali unità navali di aver violato le acque territoriali della propria federazione. Lo riporta la CNN.
Graziano Dipace