Dopo dodici anni dalla tragedia, i Giudici della Prima Sezione Penale della Corte Suprema di Cassazione hanno messo la parola fine al processo per l’omicidio di Salvatore COTTONARO, rimasto ucciso il 25/1/2006 in pieno giorno nella piazza centrale di Rosolini, a seguito di cinque colpi di pistola sparati dal cognato Carmelo BASILE, confermando la sentenza dalla Corte di Assise di Appello di Catania.
Come si ricorderà, la Procura della Repubblica di Siracusa aveva rinviato a giudizio il BASILE per rispondere esclusivamente di eccesso colposo di legittima difesa e, addirittura, il Giudice del Tribunale di Siracusa, Sezione Distaccata di Avola, lo aveva assolto con formula piena.
A questo punto, la figlia della vittima, Elena COTTONARO, insorse contro questa decisione e, dando mandato all’Avv. Giuseppe Lipera, presentò un durissimo esposto chiedendo l’intervento del Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Catania.
L’intervento fu decisivo tant’è che il Sostituto Procuratore Generale, Dott. Domenico Platania, impugnò la sentenza assolutoria chiedendone l’annullamento.
All’udienza avanti la Terza Sezione Penale della Corte di Appello di Catania, intervenne poi il Sostituto Procuratore Generale Dott. Gaetano Siscaro a sostenere l’accusa.
Con sentenza del 5 aprile 2013 la Corte di Appello, presieduta dalla Dott.ssa Rosa Anna Castagnola, accolse il gravame riqualificando il fatto come omicidio volontario e disponendo la trasmissione degli atti alla Procura della Repubblica di Siracusa.
Espletati gli incombenti di legge, il processo si celebra nell’anno 2015 dinnanzi al GUP di Siracusa, avendo l’imputato BASILE Carmelo scelto di essere giudicato col rito abbreviato.
Il Pubblico Ministero, Dott. Maurizio Musco, nel corso della sua requisitoria, non condividendo espressamente il precedente operato della Procura della Repubblica di Siracusa, ha categoricamente escluso la sussistenza dell’eccesso colposo di legittima difesa ed ha chiesto che l’imputato venisse riconosciuto colpevole di omicidio volontario (ha chiesto la condanna alla pena della reclusione di anni 9 e mesi 4, riconoscendo le attenuanti generiche e la diminuente del rito abbreviato).
I difensori delle parti civili costituite, Avv. Graziella Coco per Giulia COTTONARO e Avv. Giuseppe Lipera del Foro di Catania per Elena COTTONARO, hanno chiesto la condanna dell’imputato alle pene di legge per l’omicidio commesso ed il risarcimento dei danni morali e materiali.
In data 18/1/2016 è intervenuta la sentenza emessa dal G.U.P. di Siracusa, Dott. Giuseppe Tripi, che ha condannato l’imputato ad anni 6 mesi 2 e giorni 20 per omicidio volontario.
Avverso la sentenza di condanna l’imputato BASILE Carmelo propose appello e in data4/12/2017 la Corte di Assise di Appello di Catania, Pres. Dott. Rosario Cuteri a latere Dott.ssa Scarlata, dopo la requisitoria del P.G. di udienza, Dott.ssa Cantone, che ha chiesto la conferma della sentenza del G.U.P. di Siracusa, e l’intervento dei difensori delle parti civili e dell’imputato, ha confermato la condanna di omicidio volontario nei confronti dell’assassino del COTTONARO Salvatore.
Dopo il travagliato e lungo iter giudiziario la Corte Suprema di Cassazione il 4/10/2018 ha dichiarato inammissibile il ricorso dell’imputato, ritenendo esaustive e legittime le motivazione della sentenza emessa della Corte di Assise di Appello di Catania.
Oggi le figlie di Salvatore COTTONARO, le sorelle Elena e Giulia, rispettivamente di 33 e 27 anni, così commentano l’esito finale della vicenda: “Per quanto sia stato un iter lungo, travagliato e che ci ha fatto tanto soffrire ci riteniamo soddisfatte del fatto che sia stata accertata la Verità e Giustizia. Nostro padre è stato vigliaccamente assassinato e fu omicidio volontario: non si sparano 7 colpi di pistola contro un uomo disarmato in pieno centro di paese di giorno. Tutto questo, per quanto non condividiamo una pena così mite, per un delitto che è il più grave al mondo.