19 Marzo 2024
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10 thoughts on “Vincenzo Calcara: Trasportai io il tritolo per Borsellino

  1. Ma in effetti Calcara ha personalmente insistito per essere ascoltato nei processi, ma nessuno l’ha mai chiamato a testimoniare. Questo vuol dire o che non l’hanno preso seriamente, o che la sua versione si avvicina troppo alla verità più profonda sulle stragi. Certo, ha ammesso di avere ammazzato una persona e di avere portato il tritolo per Borsellino, ma innanzitutto non è sua la colpa se non vengono i carabinieri ad arrestarlo, casomai ci sarebbe da chiedersi perché la magistratura non lo arresti subito. In secondo luogo, lui ha “intuito” che la cassa conteneva il tritolo per Borsellino, e verrebbe da chiedersi chi invece di intuirlo lo sapeva e l’aveva preparata (cosa questa che le sue dichiarazioni potrebbero contribuire ad appurare). Infine, mi chiedo: se uno afferma di avere ammazzato una persona che sparava ad Andreotti con Marcinkus come testimone (tralasciando anche la presenza di Fancesco Messina Denaro), va bene interrogarsi sull’omicidio e sull’omicida, ma farsi anche qualche domanda su questi personaggi semi sconosciuti è chiedere troppo? E’ come se ti vuole sbranare una tigre e tu guardi se ha i baffi pettinati bene.

  2. Forse la sua verità serviva ad allontanare dalle stragi già nella loro fase preparatoria… non si spiega diversamente il fatto che non fece il nome di Matteo Messina Denaro che durante quel periodo pianificava le stragi. Sul perchè non sia stato arrestato, non ho risposte, me lo chiedo pure io…Lui non ha “intuito” che la cassa conteneva il tritolo, tant’è che afferma: “Fui incuriosito dalla presenza di una cassa enorme: alta un metro e mezzo e larga almeno un metro. Ci dissero di caricarla facendo estrema cautela e la cosa destò in me un dubbio che presto si trasformò in certezza, ovvero che la fantomatica cassa fosse piena di esplosivo.”
    Cosa o chi gli diede la certezza? Solo lui, se interrogato, e dunque indagato, può dire chi aveva preparato l’esplosivo…
    Calcara non è il punto d’arrivo, è quello di partenza…
    Gian J. Morici

  3. Egregio Sig. Morici, La ringrazio per la Sua gentile risposta. Calcara era un amico intimo di Matteo Messina Denaro, fin da quando erano bambini, secondo quello che dice lui. E’ naturale dire quindi che Calcara era un mafioso e anche molto pericoloso. Ma secondo me, la domanda principale è: che cosa ci facevano Giulio Andreotti e Marcinkus in compagnia di Francesco Messina Denaro e di Calcara, un mafioso, assassino e amico intimo di suo figlio? D’accordo che ha ammazzato una persona, ma l’ha fatto davanti ad un Presidente del Consiglio e un Cardinale… E in che rapporti erano loro con Francesco Messina Denaro? Se erano insieme a lui, perché non l’hanno mai detto, visto che il figlio Matteo Messina Denaro è latitante da 25 anni e questa informazione poteva essere rilevante per la cattura sia di Francesco Messina Denaro che di suo figlio Matteo? Sono d’accordo sul fatto che Calcara fosse un mafioso e un assassino. Ma più gravi sono le accuse contro Calcara, più gravi sono le sue colpe, più gravi sono i reati che ha commesso, e più viene da chiedersi: che cosa ci facevano Andreotti e Marcinkus insieme a lui? (Oltre che con il padre latitante di Matteo Messina Denaro, uno dei 10 latitanti più ricercati al mondo). Quindi, personalmente, peggiori sono i reati di Calcara, e più la mia attenzione si focalizza su Andreotti e Marcinkus.

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