“Armageddon antibiotici”. In Europa previsto 1 milione di decessi già al 2025. Apocalisse alle porte”
7000 morti l’anno per infezioni contratte negli ospedali italiani, vite senza nome né volto
Importante convegno sull’argomento, lunedì 29 mattina, in Senato”
Non c’è tempo da perdere. Non serve una dichiarazione di intenti ma un vero Piano nazionale
Lunedì, 29 gennaio, ore 9.00 – 13.30, esperti ed associazioni
si confronteranno in Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani, a Roma
Lunedì, 29 gennaio, dalle ore 9.00 alle 13.30, in Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani, presso il Senato della Repubblica (via della Dogana Vecchia, 29 – Roma) è in programma il partecipato ed importante convegno “Superbugs 2050 il countdown è iniziato. Piano Nazionale di contrasto dell’Antimicrobico- Resistenza: dichiarazione di intenti o impegno concreto?” organizzato dall’Associazione “Giuseppe Dossetti: I Valori – Tutela e Sviluppo dei Diritti” Onlus (http://www.dossetti.it/) sull’attualissimo tema dei Superbatteri.
“Si tratta – spiega il Segretario Nazionale della “Dossetti”, Claudio Giustozzi – di un’occasione importante per un decisivo e approfondito focus su questo tema che impatta su vita e coscienza di ognuno per fronteggiare il quale occorre chiarezza, politica anzitutto. I 7000 morti l’anno per infezioni batteriche contratte negli ospedali italiani, vite senza nome né volto, non avendo rilievo mediatico non emergono nelle cronache nonostante siano il doppio delle vite perse per incidenti stradali”.
“Gli studi commissionati dal Governo britannico – prosegue il Segretario – indicano il 2050 come data limite, con quasi 10 milioni di persone nel mondo che potrebbero morire ogni anno per malattie infettive non più curabili. Altri studiosi sostengono che l’emergenza sia assai più vicina… già al 2025, con 1 milione di decessi in Europa e che, dunque, siano assolutamente indispensabili urgenti politiche di ricerca e di investimento per rendere disponibili nuovi farmaci efficienti, economici e soprattutto a disposizione di tutti”.
E’ noto che gli antibiotici siano strumento essenziale per contrastare diversi tipi di infezione, basti pensare che le operazioni chirurgiche, semplici o complesse, non potrebbero essere eseguite senza l’ausilio di questi farmaci. Quindi l’utilizzo eccessivo ed inappropriato ne limita l’efficacia, dando vita ad una delle più gravi minacce alla salute pubblica che le Istituzioni sono ora chiamate a fronteggiare.
Alcuni dati: 4 milioni di infezioni in EU, oltre 37 mila decessi l’anno, un significativo incremento della spesa non solo sanitaria stimato in circa 1,5 miliardi di euro l’anno. In Italia la resistenza agli antibiotici è tra le più elevate in Europa. Ogni anno dal 7 al 10 per cento dei pazienti va incontro a un’infezione batterica multiresistente. Le infezioni correlate all’assistenza colpiscono circa 284.100 pazienti.
Il ministro Lorenzin ha recentemente presentato un Piano nazionale AMR che cerca di fornire un indirizzo coordinato e sostenibile a livello nazionale e locale: “è, però, un mero piano di intenti non un piano di azione– dichiara ancora e senza mezzi termini il segretario Giustozzi – giacché non prevede l’impegno di un solo euro. Quindi, un ennesimo programma inutile, per non dire una boutade elettorale e comunque un’altra idea fallimentare, dopo quella abortita del Piano malattie rare. C’è da chiedersi – precisa Giustozzi – cui prodest?
Di tutto ciò e di molto altro, si discuterà lunedì 29, con Claudio Giustozzi, Salvatore Amato e Silvio Gherardi a moderare autorevoli e chiarificatori interventi.
Gentile Dott. Giustozzi,
sono d’accordo con l’affermazione che ha fatto nell’Articolo di cui sopra. Sono una Infermiera italiana esperta nel Rischio infettivo che la vora ogni giorno sul “campo” sul tema delle Infezioni Correlate all’Assistenza sostenute da germi multifarmaco-resistenti(MDRO)e sono pienamente consapevole del fatto che ogni dato pubblicato sulle infezioni occorse e sulle complicanze, spesso gravi, di cui si sono rese responsabili, ci sono “vite” che non si sono viste riconoscere pienamente il diritto di essere tutelate da sofferenze il più delle volte evitabili. Se i nostri Ministero della Salute e Istituto Superiore di Sanità non stabiliscono l’obbligatorietà per ogni Struttura sanitaria, pubblica e privata, ospedaliera e territoriale, di dotarsi di sistemi di Sorveglianza epidemiologica delle infezioni, di Personale formato e dedicato a tempo pieno alla loro prevenzione e controllo e di prevedere risorse economiche necessarie allo scopo, quali Indicatori della Qualità e della Sicurezza delle Cure erogate,allora dobbiamo arrenderci, perchè qualunque iniziativa locale ed individuale basata sulla sensibilità e volontà personale non sarà in grado di garantire una efficace lotta contro ciò che è diventata, oramai, una vera e propria Emergenza di Sanità Pubblica.