Progetto scuole belle. Ti senti proprio piccolissimo di fronte a tanti miliardi di euro, (2,7 miliardi) ma ci sei. Ci sei dentro fino al collo, ma non per spartirti i soldi, ma per difendere umili lavoratori accerchiati da tutto.Ti fa rabbia leggere le inchieste, le richieste di processi, (La procura di Roma ha chiuso le indagini e ha contestato agli indagati di aver creato un cartello per spartirsi i 18 lotti di appalti.)
Ti fa rabbia sentire dire dal sottosegretario di turno: “vediamoci tra qualche giorno” (a ridosso dello scioglimento delle camere) a dei lavoratori arrivati fino a Roma per manifestare il disagio, la pochezza, la disperazione, l’illusione avverso quel famoso e bellissimo progetto “scuolebelle” (così sentenziò l’ex sottosegretario Davide Faraone) nel quale buttano sangue.
Ti fa rabbia il silenzio della Ministra, del Governo. Ti fa rabbia, il complimentarsi dei deputati di maggioranza per come continuano a sperperare i soldi degli italiani. Ti fa rabbia avere denunciato la questione al Parlamento e anche all’Autorità Anticorruzione. Inutilmente: il governo, infatti, negli scorsi mesi non soltanto non ha preso provvedimenti, ma ha anche prorogato i servizi di pulizia nelle scuole. Tutta la vicenda ruota sul destino degli ex lavoratori socialmente utili sul quale ogni governo evita attentamente di prendere decisioni per non aprire un capitolo spinoso sul fronte del consenso. E infatti la storia va avanti da anni e il governo Gentiloni non fa eccezione.
Basterebbe andare indietro nel tempo per analizzare il fallimento del progetto. Anno 2012, quando l’allora ministro decise di acquistare i servizi tramite la centrale unica mettendo fine agli affidamenti diretti. Nel 2015, con il ddl “Buona Scuola” di Renzi, arriva la prima proroga fino a luglio 2016. Da premettere che a marzo del 2016 il decreto Scuola ha spostato la scadenza a fine anno, così come per il progetto “scuole belle” e le convenzioni che nel frattempo erano scadute. Si arriva così a dicembre 2016. Arriva il referendum e scatta la terza proroga per altri otto mesi. Nonostante i pareri dell’ Antitrust e dell’ Anac e le evidenze il progetto viene prorogato ancora. Raffale Cantone ad aprile 2016 invia al Parlamento e alla Procura di Roma un parere durissimo nel quale chiede di smettere una volta per tutte la pratica delle proroghe che sono “sistemi derogatori inidonei a risolvere rilevanti problematiche sociali”. In questo antico e affascinante gioco delle tre carte la soluzione per sistemare gli LSU non si trovò allora né oggi.
Ancora oggi, durante i coloratissimi salotti televisivi, si parla di necessità sociale. E proprio in forza di una necessità sociale che non viene mai risolta che si rifocilla la “mangiatoia”. E pensare che la soluzione è semplice: salvaguardare i livelli occupazionali? Si, ma non con delle proroghe vietate dal codice degli appalti. Questo è un modo per tenere sotto ricatto i lavoratori. Lo Stato deve assumere queste persone visto che tanto ce ne è bisogno e che comunque già si pagano da anni”. A cavallo tra Natale e fine anno, il presidente Gentiloni dichiarerà esaurito il suo compito, e mi auguro che esaurisca anche il “filone mangiatoia “scuolebelle”. Ai politici, ai sindacalisti di “spicco” che hanno sostenuto questo “meraviglioso progetto” vogliamo fortemente ricordare una frase di A.Lincoln. “Potete ingannare tutti per qualche tempo, o alcuni per tutto il tempo, ma non potete prendere per i fondelli tutti per tutto il tempo”.
Aldo Mucci
USB Lavoro Privato Sicilia
Grazie come avete raffigurato il problema sono 20 anni che si va avanti così.