29 Marzo 2024
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8 thoughts on “Uranio Impoverito – Intervista al Colonnello Carlo Calcagni

  1. Per questo dobbiamo ringraziare anche il nostro attuale presidente della repubblica, all’epoca ministro della difesa… il quale diceva che era tutto a posto.
    Anche mio marito è stato in Bosnia in quel periodo e si è portato a casa una bella neuropatia dovuta all’uranio impoverito. E’ costretto a recarsi a Rozzano, ospedale Humanitas ogni 5 settimane, per infusione di immunoglobulina. E’ stato obbligato ad andarsene in pensione, ma non gli hanno ancora riconosciuto (e penso mai lo faranno) la causa di servizio… Dopo il trattamento è uno straccio, ma allo stato non gliene può fregar di meno… e chissà fino a quando il suo fegato terrà…
    Ho fatto leggere il suo articolo e vorrei farlo mettere in contatto con il colonnello. E’ possibile.
    Grazie
    Teresa

  2. dovrebbero essere processati tutti i verti militari dell’epoca compreso il ministro della difesa, possibile che nessun Giudice si prende questa responsabilità??

  3. Sono la mamma di Fulvio Pazzi VITTIMA DEL DOVERE morto a Venti anni Di LEucemia,Dopo una missione in Bosnia.Pregherei di chiedere al sig. Calcagni carlo come si ammala guidando un elicottero,e cosa centra – omissis -di cui lui viene riconosciuto con l uranio?Come si riesce a guidare un elicottero e raccogliere morti e feriti?Questo tutto da solo?Forse e un super eroe?Una mamma in pena.

  4. Signora Teresa…
    mi rammarica sentire l’intensità della rabbia e del dolore delle sue parole… che non voglio interpretare come offese o illazioni nei miei confronti… io che come suo figlio sto pagando il prezzo dell’aver fatto solo il proprio dovere.
    Non credo sia questa la sede più opportuna per rispondere né controbattere a ciò che mi si attribuisce… nulla peraltro avrei da giustificare perché è tutto già contenuto in pubblici atti amministrativi… ma comprendo il suo dolore di madre… privata di un ragazzo così giovane… che aveva davanti a sé quanto di più bello un genitore possa sperare per un figlio… e che mai si sarebbe aspettato di ricevere… dal proprio Servizio e dallo Stato che ha onorato… un premio tanto amaro.

  5. Gent.ma Sig.ra Teresa Ruocco,
    abbiamo pubblicato il Suo commento per rispetto al Suo dolore.
    Pur rendendomi conto del Suo stato d’animo, mi è doveroso risponderle chiedendole lo stesso rispetto per tutte le altre vittime, che siano esse in vita o meno, di quei tristi fenomeni conosciuti come esposizione a uranio impoverito, sovraddosaggio di vaccini ecc…
    Entrando nel merito delle Sue richieste di spiegazioni, che a ben leggere appaiono più illazioni allusive che non altro, sento il dovere di ricordarle che un elicottero non è perennemente in volo e che laddove dubbi ci fossero, le stesse domande dovrebbe rivolgerle a quanti hanno riconosciuto al Colonnello Calcagni (che peraltro ha anche risposto al Suo commento con il garbo e la sensibilità che lo contraddistingue) le patologie indicate legandole a quella causa-effetto che è ormai ben nota a tutti.
    Mi chiedo inoltre quale possa essere la ragione che a volte porta persone che dovrebbero trovarsi insieme a condurre una stessa battaglia, a dividersi soddisfacendo così quel divide et impera di romana memoria, che ha sempre permesso a chi comanda di poterlo continuare a fare in danno di quanti più deboli.
    Comprendo la Sua pena di mamma, ma non è certo sminuendo le altrui pene, o le altrui ragioni, che potrà lenire il dolore per la perdita di Suo Figlio che, vittima di un “sistema”, in ben altra maniera andrebbe ricordato.
    Una strofa dell’inno della Folgore, recita:
    “…sganciato ogni corpo dai vincoli
    racchiusi in un quadrato fermissimo
    il piombo nemico si sgretola
    nessuno di noi cederà!”
    Purtroppo, nel caso in questione, così come in tanti altri, quello che dovrebbe essere “un quadrato fermissimo” non sgretola il piombo nemico ma si sgretola di fuoco amico…
    E di questo, me ne dolgo…
    Gian J. Morici

  6. Buon giorno, ammiro il coraggio e la determinazione del colonello. Mi riesce inimaginabile il solo pensiero che possa essere in grado, in quelle condizioni, di riuscire ad allenarsi andando in bicicletta il che , ovviamente , lo stimola e lo aiuta moltissimo. Mi chiedo come faccia ad allenarsi se deve fare per ben 18 ore al giorno una terapia all’ssigeno. Sarebbe il caso che . se crede, lo spiegasse in modo da essere da aiuto a quanti magari volessero fare uno sport ma non riescono proprio perchè costretti a fare una simile terapia. Grazie e auguri di cuore.

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