di Filippo Bertolami, Vice questore aggiunto della Polizia di Stato, Segretario Nazionale del sindacato PNFD – Polizia nuova forza democratica
“J’ACCUSE” una cupola di Katto-Komunisti che hanno deviato dalle sane radici cristiano/progressiste e non si sono fatti scrupoli a ‘pasteggiare’ con destrorsi/violenti o corruttori/criminali, vero e proprio “pactum sceleris” per alimentare l’odioso “business” dell’immigrazione, incentivato da un’(in)sicurezza percepita da cittadini spettatori inermi di continui “default” (Igor, Piazza San Carlo, ecc.) e di un territorio sempre più degradato (stupri seriali, occupazioni selvagge, ecc.). Il tutto nonostante i miliardi di euro spesi/sprecati per tecnologie non funzionanti, CARA-fogne, sbarchi a singhiozzo, ma soprattutto scoordinamento/sovrapposizioni tra Forze dell’ordine mandate allo sbaraglio e costrette a tacere, per non essere schiacciate da un sistema debole con i forti e forte con i deboli, guidato da professionisti del voltagabbana/scaricabarile.
Odevaine connettore seriale di questo sistema, già nel 2007 aveva predisposto un ‘decalogo’ “consegnato anche al viceministro Minniti” per arginare la “montante ondata migratoria”, vero e proprio “vulnus” che a distanza di 10 anni è diventato un cancro che si è alimentato dell’ingordigia e del cinismo sintetizzato nella nota frase pronunciata da Buzzi “Con gli immigrati si fanno molti più soldi che con la droga”.
Possibile che l’allora già ‘sopravvalutato’ Minniti non si sia accorto (!?) che Odevaine non era un personaggio affidabile in quanto condannato per stupefacenti oltre che per assegni a vuoto e che per ‘ripulirsi’ si era fatto pure cambiare cognome.
Possibile che negli anni successivi come sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega ai Servizi segreti e Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica non si sia reso conto (!?) dei miliardi di euro che si sono dispersi tra i CARA-fogne (Castelnuovo di Porto, Mineo, Crotone, ecc.), tecnologie non funzionanti, ecc. a favore di ‘colletti bianchi’/corrotti e criminalità organizzata, come più volte denunciato anche dall’inascoltato Cantone.
Oggi che è Ministro dell’interno per rilanciarsi Minniti vuole puntare di nuovo sul “business” dell’immigrazione ricostituendo gli scandalosi CARA sotto il falso nome di CPR (Ke fantasia!), sfornando un decreto che pare “grida manzoniana”, perché se questa volta non si organizzerà bene i nodi verranno al pettine e i miliardi che si butteranno nuovamente in calderoni incontrollabili – compresi i territori magrebini controllati da criminali senza scrupoli – saranno intestati a lui in concorso con Gabrielli e Morcone, perché non ci sarà più Odevaine a tenere i contatti a loro insaputa tra “mafia Viminale” e “Mondo di mezzo” e su cui scaricare le loro responsabilità…