I edizione
Opening days 29-30-31 LUGLIO 2016
Pubblicato il programma di Gibellina PhotoRoad – Festival Internazionale di Fotografia Open air
Mostre, talk, letture portfolio, workshop scandiscono il ricco programma di questa prima edizione
La città di Gibellina si prepara ad ospitare nelle sue strade e piazze la I edizione di Gibellina PhotoRoad – Festival Internazionale di Fotografia Open Air dal 29 luglio al 31 agosto. In programma 30 mostre di autori affermati nel panorama artistico internazionale e di giovani emergenti accompagnate, nelle giornate inaugurali, da talk, workshop, incontri, proiezioni e letture portfolio.
Durante le giornate di apertura, inoltre, sarà possibile assistere agli spettacoli delle Orestiadi XXXV edizione, il festival di teatro contemporaneo che la Fondazione Orestiadi promuove dal 1981.
Il Festival, ideato e diretto da Arianna Catania, è organizzato dalla Galleria X3 di Palermo e dalla Fondazione Orestiadi di Gibellina.
L’intera città di Gibellina, ricostruita dopo il terremoto del 1968, è oggi un museo di arte contemporanea “a cielo aperto” con opere architettoniche e sculture dei più noti artisti del ‘900 come Alberto Burri, Arnaldo Pomodoro, Pietro Consagra e Renato Guttuso.
IL CONCEPT
La prima edizione del Festival esplora il Disordine: parola chiave del nostro tempo, puntellato da cataclismi, turbamenti e sperimentazioni, non è caos né anarchia. È invece un movimento continuo, non lineare, che si oppone all’ordine statico, producendo connessioni inedite in cui fioriscono arti, avanguardie, rivoluzioni. Proprio Gibellina – città insolita e unica, nata dal caos di un terremoto – si interroga sul “disordine”. E lo fa in uno “spazio aperto”, nello spazio pubblico, privo di ogni tipo di inquinamento visivo e luminoso, tra le sue strade piene di arte e di bellezza.
È così quindi che ogni lavoro è presentato con un allestimento site-specific che nel dialogo con le architetture e il tessuto urbano espande il significato e gli intenti dei progetti stessi.
MOSTRE
Le mostre in programma accompagnano i visitatori in un viaggio tra le grandi questioni che disegnano la nostra storia e tra i meccanismi caotici della creatività contemporanea.
La città di Gibellina è stata da sempre, dal terremoto ai giorni nostri, fonte di ispirazione per artisti e fotografi. Una delle mostre più attese è 1968-2016- Gibellina nello sguardo dei grandi fotografi che sarà esposta al Baglio Di Stefano, sede della Fondazione Orestiadi. La mostra collettiva riunisce le immagini di Olivo Barbieri, Letizia Battaglia, Enzo Brai, Giovanni Chiaramonte, Vittorugo Contino, Guido Guidi, Arno Hammacher, Andrea Jemolo, Mimmo Jodice, Melo Minnella, Sandro Scalia, Silvio Wolf.
Il viaggio nella città di Gibellina prosegue con il recente cortometraggio di Petra Noordkamp La Madre, il figlio e l’architetto, ambientato nella Chiesa Madre di Ludovico Quaroni, con Belice ’80 di Roberto Collovà, uno sguardo sul territorio del Belice, e con Roundtrip in cui, con un allestimento sugegstivo, i giovani gibellinesi emigrati tornano ad “abitare simbolicamente” la città.
Si continua ad esplorare il tema del festival, il “ disordine”, con Olivo Barbieri e il lavoro Italian quakes and other diseases, parte della sua ricerca site-specific. Il progetto racconta di quei disastri naturali e umani che cambiano il paesaggio: dai crolli dell’Emilia a quelli de L’Aquila, dall’abbandono delle città della Rust Belt americana agli sventramenti e alle speculazioni edilizie di Catania e Napoli.
I Personaggi e Paesaggi di Valerie Jouve mostrano come l’identità dei luoghi è il frutto della speciale alchimia che si crea tra gli esseri viventi e lo spazio che abitano.
Il racconto si allarga alla Sicilia e al Mediterraneo. Le Fotografie del 1950 di Milton Gendel ritraggono le atmosfere della Sicilia del tempo attraverso lo sguardo di un americano che ne riesce a cogliere la meraviglia. Il paesaggio mediterraneo odierno, invece, privato dalle palme distrutte dal punteruolo rosso perde una sua importante caratteristica che Alice Grassi prova a rintracciare nella serie Phoenix.
Sul Mediterraneo convergono alcune delle grandi questioni contemporanee su cui la fotografia continua a interrogarsi.
In Grecia, lo sguardo di Petros Efstathiadis in Lohos trasforma gli abitanti in personaggi di un universo parallelo in guerra, loro malgrado, con la crisi economica e l’austerità. È il Mediterraneo la grande soglia che spesso i migranti attraversano per raggiungere l’Europa, ed è questo viaggio che Giulio Piscitelli racconta senza retorica ma con insopprimibile realtà in From here to there.
Animate dallo stesso spirito di resistenza sono le persone ritratte da Daesung Lee sull’isola di Ghororama mentre scompare letteralmente la terra sotto i loro piedi a causa dei cambiamenti climatici.
Women we have not lost yet sono invece le donne di Aleppo fotografate da Issa Touma per testimoniare la loro volontà di resistenza tra la devastazione della guerra.
Nell’Egitto ritratto da Andrea&Magda c’è invece in questo momento abbandono e desolazione: in Sinai Park infatti vediamo cosa ne è stato dei paesaggi incontaminati della Penisola del Sinai e di Sharm-el Sheik, di quelle mete turistiche vittima degli stravolgimenti politici ma anche del sogno del turismo di massa lungamente inseguito.
Caotico è anche l’Universo, un mistero che l’uomo cerca da sempre di ricondurre ad ordine conoscibile.
Un progetto di video-mapping site-specific, Planet A di Danilo Torre, illuminerà la Chiesa Madre di Ludovico Quaroni, utilizzando immagini provenenti dallo spazio: uno spettacolo suggestivo che suscitare “sensazioni cosmiche” nello spettatore.
Massimo Mastrorillo in God was there and I got so close racconta la complessa tecnologia di ciò che lui stesso considera il luogo più vicino a Dio sulla Terra, il CERN. E l’Universo è anche una suggestione di ricerca dell’inizio, che Sarker Protick coglie in Origin, un progetto composto da visioni senza inizio e fine che nascono nell’oscurità profonda e si compongono in forme fatte di luce.
Alessandro Calabrese dedica a Gibellina il nuovo capitolo della serie A failed entertainment, un lavoro composto dalla sovrapposizione di immagini provenienti dalla Rete, che da flusso anonimo si trasformano in nuovi oggetti dalla pluralità di forme e significati.
Un meccanismo illusorio pervade Wish you were here/Burnt di Emma Wieslander, in cui una nitida natura incontaminata e perfetta si scopre invece composta da oggetti completamente diversi. Anche Silent Houses di Turiana Ferrara gioca sulle suggestioni notturne, con cui la percezione dello sguardo può costruire infinite letture narrative.
L’assenza di segni dell’uomo parla invece di un abbandono ineluttabile in Le Pietre di Palermo di Ezio Ferreri, serie realizzata nella Palermo degli anni ’90, quando gli edifici bombardati dalla seconda guerra mondiale non erano ancora stati ricostruiti. Molti di questi edifici oggi non esistono più.
In Prometeo di Dario Coletti nessuna immagine è scartata, e tutto viene riutilizzato in contesti narrativi nuovi, diventando uno sfondo o un frammento costitutivo di una nuova immagine, che emerge da un caos primordiale, da cui tutto ha origine. Dalla stessa casualità compositiva di frammenti Giovanni Pepi ferma tra le infinite realtà possibili quella in cui le parti trovano il loro equilibrio formale, nel trittico Senza Titolo (Sommerso).
Dal lavoro di Rori Palazzo, Wunderkammer, emergono sedimentazioni inconsce, un caos mnemonico di oggetti diversi, proiezioni esplicite dell’animo del collezionista dal Cinquecento ad oggi.
L’idea della catalogazione eversiva permea anche Ahead di Anouk Kruithof, una collezione di 1.080 ritratti di spalle ordinati su una scala cromatica, che sottolineano come, nonostante tutto, il genere umano sfugga a qualsiasi tentativo di ordine e classificazione. Stranianti immagini raccontano le navi e i personaggi che le abitano nel lavoro di Maria Vittoria Trovato, Allure of the seas.
La tecnologia contribuisce a formare l’idea creativa, come nel caso degli Urtypes di Urfaut, immagini sviluppate su E-paper che si interrogano sulle possibili evoluzioni della produzione e fruizione fotografica. Parte dalla luce e dal dato tecnico dell’esposizione la ricerca di Giuseppe Sinatra, Collezione.
Durante le tre giornate di inaugurazione il collettivo Sundays Storytelling con la performance Polastoria scatterà tra i visitatori dei ritratti estemporanei in polaroid, su cui viene scritta una breve storia, da portare a casa.
All’interno della prima edizione di Gibellina Photoroad, inoltre, saranno presentati i lavori degli artisti Federica Bardelli & Alex Piacentini, Claudio Beorchia, Angélica Dass, Simone Sapienza, Zamir Suleymanov e Stratis Vogiatzis, realizzati in residenza a Gibellina per il progetto Urban Layers – New Paths in Photography.
Letture Portfolio
Durante le giornate di apertura ci sarà la possibilità di far leggere il proprio portfolio a photo editor, curatori, giornalisti, critici. Sarà assegnato il premio “Miglior Portfolio – Gibellina PhotoRoad” e il lavoro sarà esposto nella prossima edizione del Festival.
Leggeranno i portfolio Renata Ferri, Emilio D’Itri, Chiara Oggioni, Tiepolo, Mirjam Kooiman, Sarker Protick, Sarah Carlet, Alessandro Calabrese, Niccolò Fano, Ennio Pellicanò.
Workshop
In programma nei giorni di inaugurazione dal 29 al 31 luglio 2016 due workshop di altissimo livello organizzati in collaborazione con la factory romana D.O.O.R.: “Experience your book – Il libro fotografico come punto di partenza di infinite possibilità”, tenuto dall’artista olandese Anouk Kruithof, co-fondatrice e direttore artistico dell’Anamorphosis Prize, e “Divergent visions” diretto da Massimo Mastrorillo.
I bambini potranno partecipare a SuperFotoColla, il laboratorio fotografico e creativo ideato da Minimum, uno spazio palermitano dedicato alla fotografia.
Call di partecipazione per fotografi, artisti e curatori
Il 25 maggio è stato il termine ultimo per partecipare alla call per un’installazione/mostra site-specific da allestire nel Sistema delle piazze, spazio progettato dagli architetti Franco Purini e Laura Thermes. La giuria presieduta da Arianna Catania, Renata Ferri, Mirjam Kooiman, Paola Paleari, Niccolò Fano e Enzo Fiammetta ha premiato i Rumore Pair con il progetto “Creations”. Un’indagine sulla Materia e sull’origine della vita sulla Terra che parte dalla pietra, vista come “fossile di memoria” e dal caos, quel disordine che è fonte di un nuovo equilibrio, dinamico, e per questa ragione vitale.
Rumore Pair è un duo composto da Domenico d’Alessandro e Maria Palmieri, nato nel 2014.
Gibellina PhotoRoad è parte di Obiettivo Creativo: giovani talenti a Gibellina, città della fotografia, un progetto cofinanziato dal Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale – Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Parte fondante del progetto sono i laboratori rivolti a 60 studenti dai 14 ai 25 – 30 anni di Palermo (nella sede della Galleria x3) e 30 del Belice (nella sede del Baglio di Stefano), della durata di 6 mesi, tenuti da fotografi under 35. Un laboratorio permanente (camera oscura, sala posa, sala computer) è stato realizzato a Gibellina e sarà uno spazio aperto, fruibile nel tempo per il territorio attrezzato di strumenti necessari per approfondire e sperimentare le diverse tecniche e linguaggi fotografici.
PROMOTORI
La Fondazione Istituto di Alta Cultura Orestiadi Onlus nasce nel 1992 per valorizzare e potenziare il patrimonio di attività culturali espresso dalla città di Gibellina a partire dalla rinascita a seguito del devastante terremoto del 1968. Fondata e diretta da Ludovico Corrao fino al 2011. La Fondazione custodisce una delle più importanti collezioni d’arte contemporanea in Italia.
La Fondazione organizza il Festival delle Orestiadi di Gibellina, rassegna annuale di teatro contemporaneo, musica e arti visive, giunta alla 35° edizione.
L’associazione culturale Galleria X3 nasce a Palermo nel 2010 con l’obiettivo di promuovere e diffondere la cultura della fotografia contemporanea. In questi anni ha organizzato mostre, incontri, presentazioni, seminari, stage ed è diventata un luogo dinamico di fruizione e promozione della fotografia contemporanea, attraverso la conoscenza delle tecniche e del linguaggio fotografico.
Elenco autori e mostre 2016 ( in ordine di percorso)
1
Valerie Jouve
Les Personnages/Les Paysages
PIAZZA XV GENNAIO
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2-3
Olivo Barbieri
Italian quakes and other diseases
PIAZZA XV GENNAIO/ PIAZZA BEUYS
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4
Anouk Kruithof
Ahead
PIAZZA BEUYS
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5
Giulio Piscitelli
From there to here
PIAZZA BEYUS
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6
Massimo Mastrorillo
God was there and I got so close
PIAZZA BEYUS
_______________________________
7
Danilo Torre
Planet A
CHIESA MADRE
_______________________________
8-9
Ezio Ferreri
Le pietre di Palermo
CHIESA MADRE
_______________________________
10
Sarker Protick
Origin
PALAZZO DI LORENZO
_______________________________
11
Alice Grassi
Phoenix
PALAZZO DI LORENZO
_______________________________
12
Issa Touma
Women we have not lost yet
PALAZZO DI LORENZO
_______________________________
13
Giuseppe Sinatra
Collezione
PALAZZO DI LORENZO
_______________________________
14
Sundaysstorytelling
Polastoria
PALAZZO DI LORENZO (serale opening)
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15 Rumore Pair
Creations – Call for an open air exhibition
SISTEMA DELLE PIAZZE
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16
Petros Efstathiadis
Lohos
SISTEMA DELLE PIAZZE
_______________________________
17
Maria Vittoria Trovato
Allure of the seas
SISTEMA DELLE PIAZZE
_______________________________
18
Andrea&Magda
Sinai Park
SISTEMA DELLE PIAZZE
_______________________________
19
Alessandro Calabrese
A failed entertainement- chapter II
SISTEMA DELLE PIAZZE
20
Daesung Lee
On the shore of a vanishing island
CHIESA GESU’ E MARIA
_______________________________
21
Milton Gendel
Fotografie del 1950
CRESM
_______________________________
22
Petra Noordkamp
La Madre, il figlio e l’architetto
CRESM
23
Olivo Barbieri, Letizia Battaglia, Enzo Brai, Giovanni Chiaramonte, Vittorugo Contino, Guido Guidi, Arno Hammacher, Andrea Jemolo, Mimmo Jodice, Melo Minnella, Sandro Scalia, Silvio Wolf
Gibellina 1968-2016 nello sguardo dei grandi fotografi
BAGLIO DI STEFANO
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24
Emma Wieslander
Wish you were here/Burnt
MUSEO TRAME MEDITERRANEE
_______________________________
25
Dario Coletti
Prometeo
MUSEO TRAME MEDITERRANEE
_______________________________
26
Turiana Ferrara
Silent houses
MUSEO TRAME MEDITERRANEE
_______________________________
27
Urfaut
Urtypes
MUSEO TRAME MEDITERRANEE
_______________________________
28
Giovanni Pepi
Senza Titolo (sommerso)
MUSEO TRAME MEDITERRANEE
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29
Roberto Collovà
Belice ‘80
BAGLIO DI STEFANO
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30
Rori Palazzo
Wunderkammer
BAGLIO DI STEFANO
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31
Photobook Bristol
First book/ Dummy Book 2016
BAGLIO DI STEFANO
_______________________________
32
FEDERICA BARDELLI & ALEX PIACENTINI, CLAUDIO BEORCHIA, ANGELICA DASS, SIMONE SAPIENZA, ZAMIR SULEYMANOV, STRATIS VOGIATZIS e ADRIAN PACI
Urban Layers – New Paths in Photography
_______________________________
33
Obiettivo Creativo
Laboratori
TENUTE ORESTIADI
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34
Osservatorio Gibellina