Per anni Confalonieri, il “manager-Tutore” di Fininvest e del suo titolare Silvio Berlusconi, deve aver mandato giù bocconi amari per il fatto che il “ramo politico” del gruppo aziendale, Forza Italia, e lo stesso patron-presidente del partito e del governo si sottraevano alla sua “funzione manageriale”, alla sua tutela, pur rientrando, per così dire, nel “bilancio consolidato di Mediaset”.
E’ mia impressione che, paradossalmente, il potere politico di Confalonieri manager, del Gruppo che poteva vantare un partito nel suo portafoglio, avesse minor potere politico degli altri grandi personaggi della finanza e dell’imprenditoria italiana.
Confalonieri è sempre rimasto dietro le quinte, in discreta e prudente separatezza dall’impresa politica di Berlusconi.
Una certa malignità di cui non posso garantire di essere immune mi fa pensare che rimanere così a lungo in posizione di “ufficiale pagatore” abbia creato qualche risentimento e fatto vivere qualche momento di contenuto dissenso nel nostro personaggio.
Così solo qualche strappo casuale alla discrezione ha fatto emergere tracce di tale atteggiamento. Cerasa, che questa funzione di Confalonieri di “ufficiale pagatore” del Gruppo deve conoscerla bene, lanciò tempo fa il termine “effetto Confalonieri” per indicare la propensione degli industriali e finanzieri, per il “Partito della Nazione” e per una sostanziale saldatura tra i residuati del Centrodestra e Renzi.
Oggi che la permanenza in clinica ed il periodo di riposo di Berlusconi hanno sicuramente allentato certe regole e certe gerarchie in casa Fininvest-Forza Italia, Confalonieri assume connotati di manager e stratega diretto della gestione del “ramo politico del Gruppo”.
Abbiamo inteso l’altro giorno di riunioni “organizzative” che si direbbe siano ispirate ad una maggior “aziendalizzazione” di Forza Italia, da affidare ad un “super manager” per la sua ristrutturazione.
Oggi appare la notizia (che non ci sorprende affatto, che Confalonieri vuole che la Fininvest-Forza Italia dia una mano a Renzi in difficoltà.
Cioè si allinei a tutti (così sembra) i grandi interessi del Paese.
Questo anche contro il parere di Berlusconi convalescente.
Sorte strana. Che tale ancor più chiaramente potrebbe rivelarsi, se è vero che proprio tra i “poteri forti” sarebbero in corso complicate e striscianti manovre per liberarsi dell’oramai usurata “concessionaria” renziana del potere politico.
Agli auguri di pronta, vigorosa e completa guarigione per Berlusconi ne aggiungiamo, quindi, altri. Non senza qualche speranza che il lungo ed inconsueto riposo gli abbia consentito qualche riflessione sulle conseguenze del “partito-aziendale”.
Senza, naturalmente sperarci troppo.
Mauro Mellini