Alle prime ore di questa mattina oltre 50 Carabinieri del Comando Provinciale di Rovigo, in collaborazione con i Comandi dell’Arma di Mantova, Bergamo, Ferrara e Modena hanno eseguito una vasta operazione di polizia giudiziaria – coordinata dalla Procura della Repubblica di Rovigo – che ha portato all’arresto di 5 persone – su Ordinanza di Custodia Cautelare in carcere emessa dal GIP presso il Tribunale di Rovigo – mentre altre 4 (3 italiani ed 1 straniero) risultano indagate in stato di libertà. Il gruppo, dimorante nella province di Mantova e Ferrara, è ritenuto responsabile di 7 rapine ad altrettanti istituti di credito attivi nelle province di Rovigo, Mantova, Ferrara e Verona, mentre 2 sono stati i tentativi andati a vuoto. Per tutti è scattata la contestazione dell’associazione per delinquere. I rapinatori, che si sono impossessati di almeno 300.000,00 euro, sono ora ristretti presso le Case Circondariali di Ferrara e Mantova. Gli arrestati sono tre italiani, un georgiano ed un albanese.
La tecnica dei rapinatori è sempre stata la stessa: nel corso della mattinata veniva effettuato un sopralluogo per verificare eventuali difese passive e vigilanza armata, mentre nel pomeriggio avveniva la rapina. I rapinatori irrompevano nella banca, rinchiudevano tutti in una stanza – togliendo alle persone presenti i telefoni cellulari – ed attendevano l’apertura temporizzata della cassaforte; prelevato il denaro si allontanavano indisturbati. I due tentativi sono stati vanificati dagli impiegati degli istituti bancari che, insospettiti, non hanno permesso l’apertura della bussola di accesso ai locali, costringendo i malintenzionati ad allontanarsi.
A tradire i rapinatori, oltre alle intuizioni investigative dei Carabinieri, anche il fatto che durante una rapina uno dei malviventi si è tagliato una mano con il taglierino utilizzato per minacciare gli impiegati, tamponandosi il sangue con della carta che poi ha abbandonato nella banca. Immediatamente repertato ed estratto il DNA, i Carabinieri del RIS di Parma hanno appurato che era lo stesso DNA di una persona con precedenti per reati contro il patrimonio. Nel corso dell’operazione è stata sequestrata anche un’autovettura (Mini Cooper) acquistata con i proventi dell’attività criminale.