Il 31 maggio si voterà per le Elezioni Comunali ad Agrigento. Tanti gli aspiranti consiglieri comunali che parteciperanno alla tornata elettorale candidandosi nelle liste in appoggio ai candidati a sindaco.
Maria Assunta Di Matteo, candidata nella lista “Agrigento Cambia” (Sindaco Lillo Firetto), spiega le ragioni che l’hanno spinta a candidarsi.
D: Chi è Maria Assunta Di Matteo?
R: Che dire di me, sono una mamma, una moglie e non per ultimo una libera professionista, oltre che una persona da sempre impegnata nel sociale.
D: Agrigento attraversa forse il momento più buio della sua storia recente , cosa la spinge a candidarsi al consiglio comunale di una città che da capoluogo di provincia si ritrova sempre ad essere considerata tra le più povere d’Italia?
R: Mi ha spinto il grande amore che nutro per la mia città. Sono fermamente convinta che ognuno di noi si debba spendere per la città in cui vive. Negli ultimi anni invece ho visto Agrigento sempre di più saccheggiata da soggetti che anziché amministrare per il bene comune hanno solo ed esclusivamente fatto i loro interessi personali senza preoccuparsi minimante dei problemi seri e gravi che hanno portato alla rovina questa meravigliosa terra. Certamente amministrare Agrigento in questo momento non è impresa facile, ma sono oltremodo convinta che la città, se dotata di persone capaci, serie, concrete e soprattutto oneste, possa ritornare al suo antico splendore.
D: Lei si propone all’elettorato candidandosi con una lista civica in appoggio del candidato sindaco Lillo Firetto. Perché questa scelta?
R: Prima di rispondere a questa domanda, ritengo sia doveroso fare una breve premessa. Da circa quindici anni esercito la professione di avvocato, con grande entusiasmo, perché ho la fortuna di svolgere un lavoro che mi piace. Sono sempre stata una persona apartitica ma non per questo non ho le mie idee politiche. Non mi sono mai tesserata in alcun partito, non ho mai chiesto incarichi perché lo ritengo un demerito e benchè mai avrei pensato di candidarmi in consiglio comunale, perché ritengo sia un grande onere, ovviamente se lo si fa per amministrare la cosa pubblica e non per farsi gli affari personali come purtroppo è successo, il desiderio di far rivivere la mia città mi ha costretta a operare una scelta che in passato non avevo mai neppure considerato. Ecco perché la mia candidature in una lista civica. La mia scelta di appoggiare Firetto, quale candidato sindaco, nasce quindi dal desiderio di far rivivere lo splendore che connotava fin dai tempi antichi la nostra Agrigento.
D: Molti sostengono che Firetto abbia interesse a candidarsi a sindaco di Agrigento per via del rigassificatore di Porto Empedocle, visto che la sua elezione a parere degli avversari politici, ma anche di tanti altri agrigentini, faciliterebbe la realizzazione dell’impianto…
R: Quella del rigassificatore è ormai una vicenda che riguarda il passato. Se avessi avuto il minimo dubbio che si potesse ancora realizzare, data la mia avversione a questo progetto certamente non avrei mai appoggiato Firetto. Si tratta solo di strumentalizzazioni, peraltro sterili, considerato che tutto l’iter per il progetto si è concluso, ormai da tempo, quindi se avessero avuto l’intenzione di attuarlo certamente avrebbero già iniziato. Peraltro, lo stesso Firetto ha pubblicamente dichiarato, che rispetterà la volontà degli agrigentini .
D: Quando si parla di classe politica, si finisce sempre con l’essere critici su chi l’ha rappresentata e sotto questo profilo Agrigento di recente è stata più volte sotto i riflettori della stampa nazionale. Gli agrigentini, secondo lei, hanno ancora voglia di parlare di politica?
R: Ahimè Agrigento, è stata alla ribalta della stampa nazionale per vicende certamente non piacevoli. Trovo deplorevole tutto ciò che è stato fatto. È notoria la crisi economica, e non solo, della città di Agrigento, ma ciò nonostante alcuni hanno preferito saccheggiare ulteriormente le casse comunali, come se non bastasse l’indebitamento esistente. Questo la dice lunga su chi fino ad oggi ci ha amministrato. Vero è che non tutti hanno posto in essere lo stesso comportamento certamente non probo, ma sicuramente in molti, se non tutti, erano a conoscenza di ciò che si stava compiendo già da tempo, ed hanno taciuto. Io sono del parere che omettere equivale a commettere. È normale che gli agrigentini non abbiano voglia di parlare di politica e non li si può condannare per questo, noi tutti ci sentiamo feriti, presi in giro ed arrabbiati. Ma è proprio la rabbia che mi ha fatto reagire, dire di no alla possibilità che si possano ulteriormente verificare tali oscenità. Noi tutti abbiamo una potente arma a nostra disposizione che è quella del voto. Sta agli agrigentini decidere se dare un volto nuovo a questa meravigliosa città, dotarsi di amministratori seri, capaci ma soprattutto onesti, oppure, votare i soliti noti e rimanere nel baratro in cui siamo caduti. A tal proposito ci tengo a sottolineare che nel programma che porto avanti, sono previstinuovi regolamenti del consiglio comunaleche impedisca in futuro il ripetersi del mortificante fenomeno dei gettoni di presenza che hanno portato Agrigento alla notorietà, in senso negativo, a livello nazionale. I nuovi regolamenti in materia impedirebbero il superamento di un certo numero di sedute ed altri rimborsi non giustificati dagli obiettivi e dai risultati. Il consiglio comunale, ha una funzione importantissima, quale organo di controllo, di garanzia ed indirizzo politico.
D: Quali sono i punti cardine del programma alla realizzazione del quale darebbe il suo contributo?
R: Diverse sono le tematiche che vorrei affrontare e tra gli obiettivi che mi prefiggo di raggiungere, certamente c’è il centro storico. Io sono nata e cresciuta al centro storico e con tristezza ed impotenza, oggi vedo quello che una volta era il cuore della città cadere a pezzi, crolli continui, abbandono totale. Ma non posso neanche non ricordare i quartieri satelliti quali Villaseta, Monserrato, ecc. totalmente abbandonati, privi anche dei basilari servizi. Ma anche lo stesso Villaggio Mosè, dove ho sempre trascorso ogni estate, che necessita di strutture essenziali…
E che dire delle scuole? Il mio impegno sarà anche su questo versante, lotterò affinchè si abbiano scuole agibili, posti sicuri dove far crescere i propri figli. Sono mamma di due bambine e vorrei che le mie figlie frequentassero la scuola in strutture sicure… Agrigento invece è piena di edifici scolastici fatiscenti, privi delle basilari norme di sicurezza, la manutenzione è pressocché inesistente. Per questo credo fermamente, sia necessario, raccogliere tutte le segnalazioni provenienti sia dai genitori che dal personale docente e non ed attivarsi affinchè si affrontino le problematiche segnalate perché vengano risolte anche alle risorse che Stato e Regione mettono annualmente a disposizione della comunità.
D: Quanta importanza dà ai social network in questa competizione?
R: Quello dei social network è sicuramente un ottimo strumento di comunicazione ed è già risultato determinante in più di una competizione elettorale. Ritengo però che non sia sufficiente il passaparola che oggi si può fare attraverso questi nuovi sistemi di comunicazione, se non c’è dietro un serio progetto che porti l’elettore ad effettuare una scelta consapevole. La rete diventa dunque un’importante strumento di comunicazione, soltanto se in verità esiste qualcosa da comunicare e non se si pensa di poter raggiungere un risultato solo grazie al numero di “amici virtuali” che abbiamo sui social network… Non faccio parte dei “collezionisti” di amici virtuali e like e pur avendo un mio profilo sui social network, un’importanza maggiore la do al rapporto reale che mi permette di stare accanto alle persone, comprenderne le necessità, valutare e studiare insieme i percorsi che possano portare alle risposte risolutive ai piccoli-grandi problemi che quotidianamente i cittadini si trovano ad affrontare…
Intervista di Luisa Pace