Il Partito Nazionale dei Diritti ritiene “inefficaci ed inutili” alcune norme contenute nel Decreto Legge Antiterrorismo (DL 18/02/2015 n. 7) che di fatto limitano l’utilizzo delle armi a scopo sportivo nonché la detenzione per il semplice scopo collezionistico.
Il PND, per voce del suo Segretario Nazionale, Alessandro Casertano, ci tiene a far sapere che considera “profondamente errato il concetto espresso in questi emendamenti, non è così che si combatte il terrorismo e la delinquenza, non sono i cittadini onesti a creare problemi, e limitando il loro diritto alla difesa, al collezionismo, allo sport, ci si incammina su una strada pericolosa di regressione e pressione normativa a danno delle sole brave persone. Il PND si schiera a favore di tutti i cittadini che hanno a cuore un settore italiano rinomato ed apprezzato in tutto il mondo”.
Rincara la dose il Portavoce Nazionale del partito, Marco Ricciardi. “Continuare a vessare con leggi inique ed inutili gli onesti sportivi, cacciatori ed appassionati di armi tiro è assurdo. Gli appassionati di armi e tiro, i cacciatori, gli armieri, gli imprenditori del settore, le grandi fabbriche italiane e tutte le persone che lavorano nell’indotto armiero non possono e non devono essere criminalizzati. Lo specifico settore è ancora florido nonostante il periodo difficile ed un inasprimento gratuito delle norme che, di fatto, assesterebbe un deciso colpo alle vendite di armi e caricatori, oltre ad aumentare la già complessa e macchinosa burocrazia a cui devono sottostare tutti gli onesti utilizzatori delle armi, con ripercussioni sul già convulso settore delle Forze di Polizia che non può essere distratto dal compito più importante: la sicurezza dei cittadini. Non è aumentando la burocrazia a danno degli onesti che si combattono i mali odierni, ne vietando l’utilizzo di armi che “assomigliano” ad armi automatiche (categoria B7 o cosiddette “blackrifle” ) per l’esercizio venatorio che si limitano i pericoli del terrorismo internazionale, i criminali non hanno bisogno di permessi per procurarsi armi da guerra. Oltretutto è anche arrivato il momento di smettere di cercare l’appoggio dell’opinione pubblica usando statistiche e sondaggi che niente hanno a che fare con la situazione armiera italiana, di fatto esacerbando gli animi e costruendo ad hoc una figura mostruosa di “cittadino armato””.