Intervista a Rossella Ferorelli, ideatrice del 1:o “Hoffice” in Italia:
Tra “Shramadana”, “gift economy”, il movimento “Sarvodaya”, buddhismo, la filosofia sociale di Gandhi,
intelligenza collettiva, focus, “segui i tuoi sogni”, “action research”, psicologia & spiritualità:
ecco l’intervista della giornalista svedese Agneta Lagercrantz al fondatore Hoffice, l’economo & psicologo svedese
Christofer Gradin Franzén, che spiega meglio il concetto:
http://hoffice.nu/en/blog/christofer-on-hoffice-the-story/
Rossella Ferorelli, come hai saputo di Hoffice ?
“Tramite passaparola, naturalmente su Facebook. L’idea è sembrata interessante a molti, che l’hanno condivisa e fatta rimbalzare più volte in giro tra i miei contatti. Indubbiamente, è un’idea che fa notizia.”
Cosa Ti ha colpito di Hoffice ?
“La semplicità cristallina e insieme la rispondenza perfetta ai miei bisogni. Ho subito pensato che, se io la ritenevo utilissima, tanti altri come me l’avrebbero trovata senz’altro un’ottima idea.”
Cos’è Hoffice per Te ?
“Spero si riveli anche un’occasione per fare networking, magari con persone che fanno una vita compatibile con la mia, ma in altri campi, al di fuori di quelli che frequento in genere. Che ci sia qualche piacevole imprevisto.”
E come mai hai deciso di ospitarne uno ?
“Perché mi sono sentita immediatamente sulla stessa lunghezza d’onda di chi ha inventato il primo. Sono un architetto, ma faccio una vita da freelance con ritmi discontinui, tipi di lavoro variegati e non sempre canonici (con al centro la cultura urbana, ma ibridata in forme magmatiche di ricerca, editoria, curatela…). Lavoro spesso in gruppo, ma per lo più a distanza (il mio studio, SMALL [link: www.smallab.it], è a Bari, a quasi mille chilometri da qui!). In più, sto chiudendo un dottorato di ricerca, che al contrario è un lavoro estremamente solitario, che necessita di tempi lunghi, tranquillità e concentrazione. Tutte cose tipiche della mia generazione, insomma. Dunque, per lo più lavoro da casa, dove ho una dimensione comoda per molti versi, e soprattutto accesso alla mia biblioteca (sì, la carta esiste ancora!). Ma lavorare da casa in solitaria ha delle pesanti controindicazioni: in primis, una staticità sociale che non permette la costruzione di nuovi rapporti; contiene il rischio di generare distrazione, di “rilassare troppo”, facendo perdere di efficacia il tempo; infine, una considerevole noia. Ecco perché lavorare da casa, ma con qualcun altro altrettanto motivato, è la dimensione perfetta per il mio stile di vita, che in tanti condividono.”
Com’è andato il Tuo 1:o Hoffice ?
“Bene: eravamo in tre, ma confesso che ci si conosceva già… quindi non può essere preso propriamente come caso studio.”
A Te Hoffice cosa Ti da ?
“Un modo per lavorare meglio, perfettamente ritagliato sulle mie necessità (e su quest’epoca, in cui si sta tentando di recuperare infrastrutture sociali che avevamo perso, sfruttando le nuove possibilità che per fortuna nel frattempo abbiamo guadagnato).”
Sei mai stata a dei Hoffice in altri posti (città, paesi, nazioni, continenti) ?
“No, mai. Sono tantissimi, ma il passaparola social è più potente della serendipicità nel mondo fisico!”
Idee per il futuro, per svilluppare & migliorare Hoffice ?
“Forse è ancora presto, vedremo gli sviluppi. La struttura dell’Hoffice originale, così come viene raccontata nel sito hoffice.nu, è estremamente informale, sfrutta semplicemente il passaparola su Facebook. Magari, se la tendenza dovesse esplodere, si potrebbe pensare a una piattaforma dedicata. Ma si vedrà.”
Siete il 1:o Hoffice in Italia ? & a Milano ?
“Primi in assoluto in Italia. Spero ne sorgano presto altri!”
Da quando esiste Hoffice Milano ?
“Da pochissimo! Abbiamo aperto il gruppo su Facebook l’11 marzo scorso. Ce lo date un in bocca al lupo?”
In bocca al lupo (o al cacciatore, come preferite…), Hoffice Milano & Italia !!!
Reporter: Marie-Jeanne Atanasia.