Il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia intervistato a Radio24
“Mi piacerebbe la simpatia di Renzi ma i valori di Tsipras”, lo dice il sindaco di Milano Giuliano Pisapia a Mix24 su Radio 24 alla domanda di Giovanni Minoli se preferisca Renzi o Tsipras, e che chiede al sindaco il perché di questa risposta. “Perché Renzi ogni tanto piglia delle sbandate, ma il leader greco invece spesso non ha il senso della realtà e della situazione difficile in cui si trova. Metterli insieme sarebbe l’ideale. È quello che nel mio piccolo sto cercando di fare in Italia”.
Pisapia e PD locale e nazionale
Dopo l’intervento applauditissimo alla conferenza di Sel “i miei rapporti con Pd locale sono ottimi, col Pd nazionale un po’ più problematici”. E aggiunge “Ci danno poca retta, eppure Milano è l’anticamera del futuro”.
Renzi ed enti locali
“Il rapporto è abbastanza difficile perché forse il Governo ha poca attenzione agli enti locali, senza capire che non solo lì c’è la vita quotidiana dei cittadini ma c’è anche il consenso”. E’ la risposta di Pisapia a Giovanni Minoli che gli ha chiesto anceh se si aspettava qualcosa di diverso da un ex sindaco come Renzi al governo. “Beh sì, perché quando si cambia ruolo, si cambia chiaramente anche il modo di guardare la realtà, è una realtà più complessiva; forse però più attenzione non tanto ai sindaci ma alle situazioni locali, ai problemi degli enti locali pensavo, e tutti i sindaci d’Italia pensavano che l’avrebbe dovuta avere”.
Renzi ed i ricatti dei sindacati
“I ricatti Renzi non li accetta e fa bene, come non li accetterei io, il confronto invece è giusto, l’importante è che non siano richieste corporative, quando le fanno.”
Renzi e i ropporti con Magistratura e Sindacati
“Ha poco rispetto anche per le persone che invece sono degne di rispetto”. Così dice del premier Renzi il sindaco di Milano. Quando Minoli gli chiede cosa gli piaccia di meno di Renzi e lo incalza chiedendogli di fare un esempio: “Tipo quando, a fronte di una magistratura che protesta a ragione o a torto, rispetto a certe scelte, risponde con delle battute non simpatiche. O al sindacato dice “me ne farò una ragione”. Cerchiamo prima di capire le ragioni e poi al limite si va avanti per la propria strada.”