Calati juncu ca passa la china. Poche parole per tutta una filosofia elaborata in secoli di sofferta sopravvivenza. Un detto molto semplice ma pieno di significato. E’ l’atto di sottomettersi alla volontà dei più forti o dei più prepotenti. Fra una piena e l’altra, i giunchi possono crescere e fortificarsi. “Aspetta che passi questo periodo, verrà il tuo momento” Naturalmente parliamo di precari, e con loro riparte l’antico e disperato pressing per ottenere una modifica alle norme che attualmente rendono difficili le stabilizzazioni un “dramma” che riguarda circa 20. 000 mila persone nei Comuni. lavoratori che dal primo Gennaio rischiano di non vedersi rinnovato il contratto. La loro “sistemazione” è prevista da una norma nazionale e dalla Finanziaria regionale di Gennaio. La norma prevede la proroga triennale dei contratti e il “posto fisso””non Renziano” entro la fine del 2016, a condizione
che nel frattempo i sindaci, in accordo con la Regione, abbiano messo a punto un piano triennale delle assunzioni, che passa dall’individuazione dei vuoti in pianta organica. E di vuoti in pianta organica nei comuni ce ne sono tanti. Ma i piani triennali finora hanno subito ritardi. E pensare che questi lavoratori da anni svolgono servizi essenziali per le amministrazioni. Da Palermo a Catania, da Siculiana a Realmonte, i sindaci ci hanno detto che non hanno le risorse per garantire i piani triennali.
Vogliono rassicurazioni sulla continuità del contributo regionale. In caso contrario, nessun Comune è disposto ad assumere altro personale rischiando il dissesto. Ma cosa serve? Cosa bisogna fare da subito?perchè pensarci all’ultimo giorno? Occorre più intraprendenza da parte dei Sindaci, bisogna sbattere le scarpe sul tavolo giusto.
Chiedere al governo Crocetta di aprire subito un’unità di crisi, ed un tavolo di confronto, al fine di consentire l’avvio della stabilizzazione. Magari rileggendo in quel tavolo le novità contenute nella riforma della pubblica amministrazione. Nel frattempo il sindaco “Caio” tira la giacchetta all’on. ”Sempronio”e blaterando afferma: “prima di procedere con le stabilizzazioni vogliamo firmare un accordo col governo regionale che ci garantisca l’erogazione dei fondi anche quando i dipendenti saranno a carico nostro. Quale sindaco assumerebbe oggi un contrattista col rischio che la Regione possa tagliare il giorno dopo il finanziamento?” Ma allora “annacati”, bisogna praticare con destrezza l’arte dell’annacata, altrimenti il mio amico Saverio A. “rischia”di diventare nonno per la settima volta, Michele G. e Concetta, vedere i propri figli (adolescenti) sposarsi. Scrisse Emil Cioran, filosofo, saggista e aforista rumeno: “ Il pensiero della precarietà mi accompagna in ogni circostanza: stamane, imbucando una lettera, mi dicevo che era indirizzata a un mortale”.
Aldo Mucci