Con questo titolo il quotidiano Repubblica dà notizia di come il comandante di un volo della Lauda Air è ripartito vuoto da Comiso perché il comandante non ritenendo validi i certificati medici di 180 immigrati diretti da Comiso (Ragusa) a Bologna, ha negato l’imbarco ed è ripartito vuoto.
A riferire i fatti una nota il sindacato di polizia Consap, secondo la quale il velivolo era stato noleggiato per il viaggio di trasferimento di stranieri, originari di Ghana, Burkina Faso, Nigeria e Gambia, provenienti da strutture di Agrigento e in possesso di certificazioni mediche rilasciate dall’Asp di Agrigento e dal Centro di prima accoglienza di Pozzallo, ritenute non valide dal comandante dell’aereo della compagnia austriaca.
I passeggeri sono poi stati imbarcati su un volo di una diversa compagnia.
“Tutto questo è intollerabile -commenta Igor Gelarda, dirigente nazionale e segretario regionale della Consap Sicilia- vorremmo proprio sapere se (e ci muoveremo per far presentare una interrogazione parlamentare in merito) questo viaggio a vuoto lo stanno comunque pagando i cittadini italiani” – riporta il quotidiano Repubblica.
Non v’è dubbio che tanto il comandante della compagnia – così come ha fatto -, quanto qualsiasi altra autorità con compiti istituzionali, hanno il dovere di accertare che non ci siano rischi per la sicurezza dei passeggeri e dell’equipaggio.
Se quanto dichiarato da Igor Gelarda, dirigente nazionale e segretario regionale della Consap Sicilia, è meritevole di attenzione e necessità di chiarimenti da parte della compagnia aerea, ciò non toglie che ci lascia un po’ perplessi il fatto che nessuno punti l’attenzione su un particolare tutt’altro che trascurabile: perché il comandante del volo ha ritenuto inidonea la certificazione sanitaria?