Nel corso dei raid aerei in Iraq da parte della coalizione guidata dagli Stati Uniti, secondo quanto riferito ieri da Al Arabiya e News Channel, tra gli obiettivi centrati dagli aerei da combattimento ci sarebbe una casa d ella cittadina di al-Qaim, al confine con la Siria, dove era in corso un summit dei vertici dello Stato Islamico, al quale partecipava anche il Califfo Abu Bakr al-Baghdadi.
Mentre alcune fonti hanno riportato la notizia che il Califfo e il suo vice sarebbero morti nel corso dei bombardamenti, altre nel confermare la morte di decine di partecipanti al vertice hanno affermato che il Califfo, seppur gravemente ferito, sarebbe rimasto vivo. Il Comando Centrale USA ha confermato in un comunicato che gli attacchi aerei hanno di mira i leader dell’ISIS, senza confermare ne smentire la presunta morte di Baghdadi.
Testimoni hanno descritto il caos che è seguito al raid aereo con gli jihadisti che hanno evacuato l’ospedale per riservarlo ai loro uomini mentre subito dopo altri combattenti hanno percorso le vie cittadine utilizzando altoparlanti per invitare i residenti a donare il sangue per i feriti. Non è la prima volta che vengono diffuse notizie in merito alla presunta morte del Califfo. Era già accaduto nel mese di settembre quando fonti dell’intelligence curda affermarono che Baghdadi era morto. Notizia che venne poi smentita dal Pentagono.
Questa volta però la notizia del ferimento del capo dello Stato Islamico, potrebbe trovare conferma nei rari messaggi che riguardano il Califfo postati sui social network dagli stessi jihadisti, i quali, invitando a pregare per lui, ricordano come al-Baghdadi è il Califfo ma non lo Stato Islamico. Parole che lascerebbero intendere come l’uomo possa effettivamente essere rimasto ferito nel corso dei raid che invece secondo altri jihadisti avrebbero causato vittime solo tra la popolazione civile, uccidendo e ferendo donne e bambini.