Coppia&Sessualità (Silvio D’Auria) – Il sesso “clandestino” in ufficio non è una notizia nuova e continua a trovare sempre nuovi adepti. Medico e infermiera, segretaria e capo, direttrice e assistente. Gli incroci sono diversificati nelle ragioni di una tendenza non più nuova.
L’adulterio in ufficio fino agli anni ’70 era un“argomento-tabù”, “tuttavia, oggi, – sostiene lo Willy Pasini, psicoterapeuta – il fenomeno occupa sempre le prime pagine”. In ufficio, l’uomo al vertice delle gerarchie detiene le chiavi del potere.
L’uomo di potere, nell’immaginario erotico, è sempre altamente afrodisiaca. Se la donna continua a mostrarsi turbata da un suo superiore al punto da affidargli il suo piacere, il responsabile è il cervello, sede degli istinti primari e delle funzioni vitali. “La ricerca del maschio dominante si è spostata alla sfera professionale – spiega Pasini – e il modello arcaico resta comunque sempre valido.
Tuttavia compaiono nuove coppie nelle relazioni clandestine all’interno di una stessa azienda: lo stagista e il suo pigmalione in versione femminile. Lanciata all’assalto del mondo, lei è riuscita a fare strada e occupa un posto elevato nella gerarchia aziendale. In compenso, lui possiede l’arma fatale della giovinezza, più attratto da una regina che da una principessa, si guarderà bene di ricordarle che è lei spostata e madre. E’ un’epoca in cui la competizione mette al primo posto il lavoro invece che l’amore.
“La passione si incontra di rado, le infedeltà in ufficio sono spesso dovute a una forma di pigrizia”, afferma Pasini, il terapeuta suggerisce di interessarsi alle vere motivazioni alla base della scelta di un partner sessuale in ufficio. Vale a dire che le funzioni “non sessuali” del sesso sono troppo spesso ignorate. “Capita che si passi all’atto pratico più per compensazione affettiva che perché mossi da un desiderio nudo e crudo”.
Trascorrere tante ore insieme in ufficio permette di scoprire affinità con i propri colleghi di lavoro. Talvolta, questa forte complicità professionale può concludersi con l’instaurarsi di un’intimità a tutti gli effetti. Sottoposto a forti pressioni, un uomo può cercare un altro orecchio che lo ascolti, piuttosto che continui orgasmi. Per l’uomo il sesso funge da calmante, mentre per la donna rappresenta più una sorta di antidepressivo. Poiché il sesso viene spesso utilizzato per attribuirsi nuovo valore, la sua funzione è narcisistica, soprattutto se la relazione avviene con un superiore nella scala gerarchica. Grazie al suo giovane stagista, la donna confermerà il suo potere seduttivo e terrà a distanza, almeno per qualche tempo, la paura che ha di invecchiare.
In secondo piano, esistono anche altri fattori scatenanti, come ad esempio la dipendenza. “Negli Stati Uniti, le cifre sono ufficiali: il 12% degli uomini e il 3% delle donne soffrono di sex-addiction, con una predisposizione a manifestare le loro pulsioni sul luogo di lavoro”, insiste Willy Pasini. Si può essere dipendenti e scegliere la strada più semplice. In questo caso, senza relazioni affettive, né amorose, ma piuttosto uno sfogo alla stregua dell’alcol.
Confessare non è necessariamente una soluzione. “Le infedeltà all’interno dell’azienda evolvono raramente in relazioni durature”, avverte Pasini, un discorso molto chiaro sulla tentazione di confessare, atto che finisce talvolta per generare molto rumore per nulla. Fare piuttosto chiarezza sulle motivazioni, capire se si tratta di un momento isolato o di una relazione sentimentale latente.
Un denominatore comune, comunque, di ogni scappatella è sempre un effettivo malessere insito nella coppia.