Non era mai successo perché di riunioni, tutte pacifiche, nella sala convegni “Emanuela e Giovanni Ragusa” ne erano state fatte numerose nel corrente anno. Oggi gli inquilini e i proprietari delle ex case popolari di Largo Martiri di via Fani non possono più riunirsi nel locale comunale: sono diventati un “pericolo pubblico” per la collettività riberese! La notizia del diniego espressa dall’Ufficio di Gabinetto a firma del sindaco Carmelo Pace è inequivocabile, non dà assolutamente luogo a equivoci: “Riscontro Vostra richiesta disponibilità Sala Convegni “Emanuela e Giovanni Ragusa”, acquisita al protocollo generale di questo Ente al n.17459 e dopo che lo scrivente si è raccordato con la locale Tenenza dei Carabinieri, si riferisce che, attualmente, viene ritenuto inopportuno concedere la Sala in parola”. Questa la stringata risposta, un ombroso, sospettoso e diffidente rifiuto che ha fatto il giro della città alla ricerca di una plausibile e verosimile motivazione: qualcuno parla, provocatoriamente, per evitare luoghi chiusi facile preda di malattia da virus Ebola altri l’applicazione del Regio Decreto 18 giugno 1931, n.773 – legge fascista di pubblica sicurezza che nega l’autorizzazione di assemblea per coloro i quali sono sottoposti all’ammonizione o a misura di sicurezza personale o sono stati dichiarati delinquenti abituali, professionali o per tendenza. Suddetto Decreto Regio Fascista precisa, altresì, che le autorizzazioni a discutere di problemi di case popolari possono essere negate a coloro che hanno riportato condanne per delitti contro le personalità dello Stato o contro l’ordine pubblico, ovvero per delitti commessi con violenza, o per furto, rapina, estorsione, sequestro di persona a scopo di rapina o di estorsione, o per violenza o resistenza all’autorità, e a chi non può provare la sua buona condotta. Gli inquilini e proprietari ex case popolari di Via Fani non possono, dunque, riunirsi giorno 6 Novembre ore 16.00 come espressamente richiesto nel locale comunale perché dotati del “marchio di pregiudicati”, ma tutte le 60 famiglie si sono “autoconvocate” lo stesso giorno alle ore 10.00 nel Palazzo di città presso la Sala dei Sindaci per dire con forza all’opinione pubblica di essere stanchi di aspettare, stremati di sentire da due anni solo annunci e sfiniti di sterili e inefficaci promesse!
Angelo Renda
Segretario Circolo S.E.L Ribera