Roma – “Con le trivellazioni è a rischio il futuro della Sicilia. Il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti intervenga e ponga fine a questo scempio”. E’ quanto chiede il senatore di Forza Italia, Giuseppe Ruvolo, in un’interrogazione indirizzata anche al ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi, oltre che a Galletti. “Le coste della Sicilia – si legge nell’interrogazione – sono state messe a disposizione di alcune grandi compagnie petrolifere con lo scopo di creare occupazione negli anni ’60 e secondo le valutazioni del ministero dello Sviluppo Economico ci sarebbero nei nostri fondali marini circa 10 milioni di tonnellate di petrolio di riserve certe. Ad oggi le aree marine interessate dall’attività di ricerca di petrolio si estendono per circa 30 mila chilometri quadrati e nel ‘Decreto Sblocca Italia’ si definisce l’estrazione di idrocarburi liquidi e gassosi come ‘attività di pubblica utilità, urgenti e indifferibili’. Bisogna considerare però che circa l’11% della popolazione siciliana lavora nel settore agricolo, il 9% nell’industria e che la pesca gioca un ruolo importante in Sicilia. Circa il 20% del rendimento di pesce in Italia, infatti, è pescato nelle acque intorno alla Sicilia (tonno, sarde e pesce spada)”. “Alla luce di tutto questo – conclude Ruvolo – si chiede di sapere se il ministro dello Sviluppo Economico abbia rilasciato quest’anno 12 autorizzazioni alla trivellazione (e sembra che altri 20 siano in attesa) a società petrolifere interessate ad operare nel Mar Mediterraneo e se oltre ad Eni ed Edison siano interessate altre compagnie straniere. Al ministro dell’Ambiente, infine, chiediamo se non ritenga che le nuove annunciate trivellazioni nel Canale di Sicilia possano essere pericolose per le popolazioni, per la flora, per la fauna marina e soprattutto se possano compromettere in qualche modo il turismo. Tenendo presente che l’attività turistica può rappresentare il volano per lo sviluppo economico dell’intera Isola”.