La profonda crisi generatasi tra la Central Intelligence Agency (CIA) e il Senato degli Stati Uniti in un momento così particolarmente delicato, rischia di incidere pesantemente sugli scenari che vedono impegnata l’intelligence americana in campo internazionale e nella lotta al terrorismo.
Motivo della frattura, la peggiore nel corso degli ultimi 40 anni, le tecniche d’interrogatorio utilizzate dalla CIA e le accuse per episodi di spionaggio interno.
Entrambe le parti si accusano a vicenda di aver violato gli accordi nel corso dell’inchiesta che vede la CIA accusata di aver fatto uso di torture durante gli interrogatori di presunti terroristi.
La CIA ha sostenuto che gli interrogatori sono stati condotti nel rispetto delle leggi e hanno prodotto risultati utili alla sicurezza nazionale, evitando il verificarsi di altri attentati terroristici.
Immediata la reazione di alcuni senatori che hanno accusato la CIA di non aver rilasciato i documenti perchè gli stessi provavano l’uso della tortura nel corso degli interrogatori.
Non è la prima volta che in materia di spionaggio e competenze si apre una frattura tra le intelligence statunitensi e il Congresso, ma finora non era mai accaduto che le tensioni interne venissero rese di pubblico dominio in maniera così plateale.
Lo scontro e l’ufficializzazione dello stesso, potrebbe trovare spiegazione negli scandali più recenti che hanno vista coinvolta la NSA e nei tentativi messi in atto da parte della CIA di ostacolare il Congresso impedendo allo stesso di svolgere i compiti di sorveglianza garantiti dai diritti costituzionali.