Tiene banco, su Grandangolo – il giornale di Agrigento, diretto da Franco Castaldo, che ricostruisce minuziosamente l’intera
vicenda, l’inchiesta sulla corruzione in atti giudiziari che vede indagato, l’avviso di conclusione delle indagini è stato notificato, l’avvocato Giuseppe
Arnone, ex esponente ed iscritto del Pd. Grande rilievo viene dato perché oltre a disvelare numerose vicende che vanno dal falso antiabusivismo, alla mafia,
alla gestione, soprattutto in passato, di delicati processi celebratisi ad Agrigento, l’inchiesta irrompe anche nella politica, quella di rilievo, per
effetto delle intercettazioni disposte per verificare l’esistenza delle ipotesi di reato oggi contestate ad Arnone (ma anche all’amica, cliente, accusatrice
Maria Grazia Di Marco).
Ed infatti, ad esempio, emerge dalle carte del procedimento penale che nel periodo più caldo dell’ultima campagna elettorale per il rinnovo dell’Assemblea
regionale siciliana e per l’elezione del presidente, sono state intercettate le conversazioni di Arnone con il parlamentare Giuseppe Lumia e con il deputato
regionale Antonello Cracolici. Ancor più diffusamente, l’avvocato, sospeso già due volte dal suo Consiglio dell’Ordine, vengono approfonditi i rapporti con la
cliente ed amica Maria Grazia Di Marco che con le sue accuse ha già dato origine ad un altro procedimento penale, inizialmente per tentata estorsione e lesioni
personali aggravate, che è costato la condanna ad Arnone a tre mesi di reclusione con rimodulazione del reato più grave da tentata estorsione in
violenza privata. La donna venne alla ribalta della cronaca qualche anno fa quando, sponsorizzata e protetta da Arnone/Legambiente, divenne testimone ed
implacabile accusatrice dell’ex sindaco di Agrigento, Calogero Sodano, rivale non solo politico di Arnone che spezzò il sogno di quest’ultimo di diventare
primo cittadino.