Il presidente Crocetta revochi in autotutela le autorizzazioni ambientali che sono palesemente illegittime. La politica si assuma fino in fondo le proprie responsabilità senza cercare scorciatoie”. Dichiarazione di Mimmo Fontana, presidente regionale di Legambiente Sicilia.
“Il fatto che il Governo abbia deciso di rivolgersi alla magistratura invocando un provvedimento d’urgenza, ai sensi dell’art. 700 del codice di procedura civile, per bloccare i lavori del MUOS lascia molto perplessi”. A dichiaralo Mimmo Fontana, presidente regionale di Legambiente Sicilia.
“Se da un lato – continua Fontana – si condivide l’obiettivo, dall’altro non si può non sottolineare la scarsa coerenza della scelta. L’intervento della magistratura dovrebbe essere quello di ultima istanza, dopo che si è fatto tutto ciò che è nelle facoltà della “politica” per bloccare la realizzazione dell’istallazione radar. Invece, l’autorizzazione della Regione (rilasciata dal Dipartimento Regionale Ambiente) che ha consentito la realizzazione delle opere all’interno di una riserva naturale ed in violazione dei vincoli ambientali e paesaggistici, non è stata ancora né revocata in autotutela da chi l’ha rilasciata né annullata dal presidente Crocetta, e il ricorso alla magistratura creerebbe inevitabilmente una situazione a dir poco paradossale: la Regione chiederebbe alla magistratura di fermare un cantiere inibendo gli effetti di una sua autorizzazione, non revocata, in forza della quale si stanno realizzando i lavori.
Al momento ci risulta che il Governo abbia formulato solo un invito a sospendere i lavori e non abbia invece disposto il fermo del cantiere, circostanza obbligata qualora fosse annullata ai sensi di legge l’autorizzazione da parte del presidente Crocetta.
Auspichiamo – conclude – che la politica si assuma fino in fondo le proprie responsabilità senza cercare scorciatoie”.
Non vi preoccupate, già il ministro preposto sta già preparando le carte, se non già consegnate, per prevalicare qualsiasi ingerenza da parte della regione siciliana, evocando il supremo interesse dello stato come area di interesse strategico per la sicurezza anzionale.