Dopo la Francia, primo paese europeo che ha riconosciuto il movimento d’opposizione come “unico interlocutore legittimo” della Siria, è il turno dell’Italia, di aprire al confronto con le forze di opposizione al regime di Assad.
Un’apertura che oltre a rafforzare il sostegno politico alle forze d’opposizione siriane, prospetta anche un sostegno economico sollecitando la comunità internazionale ad un sempre maggiore impegno su questo versante.
Non lasciano dubbi le parole del ministro Giulio Terzi, che si è personalmente congratulato con il presidente della nuova “Alleanza”, Moaz Al Khateeb, e con il vice presidente Riad Seif, eletti durante il “congresso generale nazionale dal momento della caduta del regime”.
Dopo oltre 20 mesi di rivolta da parte della popolazione siriana, e decine di migliaia di morti a causa della violenta repressione da parte del regime, la fine di Assad sembra essere sempre più vicina.
Non v’è infatti dubbio che il riconoscimento internazionale al governo provvisorio siriano, è un passo che prelude la fine di un governo dittatoriale che dopo aver perso il consenso interno, deve adesso fare i conti con una comunità internazionale che non può più far finta di sconoscere l’esistenza di forze d’opposizione con le quali in ogni caso ci si dovrebbe confrontare al termine della rivolta.
Gjm