Nomen omen, quando si possiede nel proprio certificato di nascita un cognome così, il minimo è provare a raccontare qualcosa, comunicare.
Quando ho letto le poesie di Stefania dal suo blog (http://lecodelsilenzio.blogspot.it/) ho avuto subito l’impressione di trovarmi davanti a delle piccole canzoni, mi colpiva la musicalità.
Arrivo a dire il loro essere fortunatamente fuori moda. Quei versi non appartengono all’aggressività veloce di questo periodo. Non si possono leggere trasversalmente come si fa con tante righe di notizie o di cui pretendiamo di capire il senso.
Quando Stefania mi ha chiesto di fare la prefazione al nuovo libro, mi sono sentito davvero onorato. Non posso descrivere il suo libro senza quindi rimettere ciò che ho scritto a introdurre i suoi versi. Buona lettura.
– Le poesie sono quanto di più similare alle canzoni, nonostante si cibino di ambiti metrici spesso diversi. Non a caso nella canzone abbiamo le strofe, dette anche versi. Le poesie di Stefania danno la stessa emozione di una canzone, è melodica, ma non melensa, armoniosa e non monocorde. In più ha una cosa che le invidio tanto. Il filtro. Basta guardarla e utilizzarla come binocolo per guardare il mondo che subito la realtà diventa di colori più definibili e con una precisione nitida.
La felicità nei suoi versi è felice, la tristezza è triste, ma la rabbia passa sempre sotto l’ottica di chi sa che gli ingranaggi del mondo a volte si inceppano e tocca a noi oliare la nostra anima per prima.
Mi verrebbe da dire in un lapsus voluto, ascoltatela, come una canzone, ma sicuramente è da leggere, se non si vuole perdere l’occasione di vedere con gli occhi di chi il mondo lo sente a pelle d’oca su di sé. –
Ettore Zanca
il libro è acquistabile online a: www.narrativaepoesia.com/il_verso_della_vita.html
Io non ho parole, davvero! Sono emozionata come poche volte mi è successo! Molto più di una sorpresa, un dono fatto da chi senza “conoscermi” personalmente ha una tale e profonda sensibilità da poter dire di me, cose di cui io solo pensavo di essere depositaria.
E’ quella sintonia, quell’empatia che talvolta si instaura tra le persone, un sentire diverso dagli altri ma uguale per noi e persone come noi.
E quando qualcuno che ha “letto” te attraverso i tuoi scritti ti sa “raccontare” così bene, allora vuol dire che sono io la persona fortunata ad avere incontrato te Ettore.
Grazie di cuore e con una lacrima che stenta a non cadere.
Un abbraccio Ettore Zanca
Stefania Lastoria