Comitato Nazionale contro il fotovoltaico e l’eolico nelle aree verdi, e più in generale naturali
5 marzo 2012
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ITALIA CITTADINI A RISCHIO:
E’ emergenza sanitaria nazionale: il fotovoltaico industriale nei campi desertifica e uccide il territorio e le sue creature!
E’ ALTA LA PREOCCUPAZIONE IN TUTT’ ITALIA DOPO LE MORIE DI PECORE E CAPRE NEL SALENTO, DECEDUTE IMPROVVISAMENTE DOPO AVER PASCOLATO VICINO IMPIANTI FOTOVOLTAICI INDUSTRIALI!
No ad un’altra “Emergenza Eternit-Amianto” ora dal “Fotovoltaico Killer”! E’ un dovere prevenire prima che sia troppo tardi!
L’INTERA ITALIA RURALE E NATURALE VA BONIFICATA URGENTEMENTE DA QUESTI ANACRONISTICI IMPIANTI DA SMANTELLARE CON BONIFICA-RESTAURO DELLO STATO NATURALE-RURALE DEI LUOGHI!
Alle autorità tutte, dal Governo, alle regioni, province, comuni, sindaci, alle ASL (Aziende Sanitarie Locali), ARPA (Agenzie Regionali per la Prevenzione e l’Ambiente), e procure si chiede ormai a gran voce dai cittadini una sola azione dovuta: RIDATECI LA SALUBRITÀ E BELLEZZA DEI CAMPI, SMANTELLATE QUESTI ORRORI!
La preoccupazione si è diffusa subito in tutt’Italia dove nei campi in are agricole, naturali e talvolta persino vicino abitazioni stanno comparendo assurdi impianti fotovoltaici industriali. Nella Puglia del sud, la Puglia salentina, iniziano a morire pecore e capre che avevano brucato l’erba vicino agli ormai detti dalla gente, senza mezzi termini, “lager” di fotovoltaico nei campi, gli impianti industriali con pannelli a celle fotovoltaiche assurdamente ubicati nei campi rurali e naturali; campi di vita, biodiversità, e di produzione dei prodotti alimentari agro-silvo-pastorali tipici del Salento!!! Campi e prodotti alla base del tipico pittoresco paesaggio salentino e della locale cultura gastronomica!
ARPA Puglia aveva avvisato sul rischio ambientale da fotovoltaico, con una lettera aperta del suo direttore, il Prof. Giorgio Assennato, medico epidemiologo di fama internazionale, durante la campagna elettorale che poi riconfermò Nichi Vendola per il secondo mandato a Governatore della Regione Puglia, ma è rimasta inascoltata quella lettera di forte allarme sullo stato di calamità artificiale che si stava inaugurando con la speculazione ai danni dello Stato e la follia del fotovoltaico industriale!
Ora ARPA Puglia ha il dovere di inoltrare quegli stessi allarmi e quelle segnalazioni di pericolo, i cui effetti già si stanno verificando tristemente alle Procure, alle ASL, ed ai sindaci, massime autorità sanitarie locali, perché emettano le ordinanze di fermo degli impianti realizzati assurdamente in aree agricole e naturali, e affinché si proceda al loro urgente smantellamento!
Non è più solo un’ emergenza ambientale e paesaggistica, ma è anche ora una grave emergenza sanitaria! E non è più una sola emergenza Pugliese, ma nazionale dato il dilagare ovunque di queste offese ad ogni scienza della pianificazione territoriale!
Oggi le prime morie di grandi mammiferi, pecore e capre che avevano brucato l’erba avvelenata là dove l’avevano sempre brucata, da millenni, nei pascoli del Salento, là stesso dove tanti salentini raccolgono le prelibate erbe eduli salentine per cibarsene, ma quelle terre son state ora usurpate dall’industria speculativa del fotovoltaico e rese insalubri, tossiche, nocive, mortali!!! A sole poche settimane dall’ASSURDA istallazione dei pannelli nei nostri campi già questa strage … quando moriranno anche le persone che vi vivono vicino, avvelenate dai diserbanti ipertossici che vi vengono adoperati e gettati in dosi massicce, forse le autorità competenti e responsabili agiranno, ma allora sarà troppo tardi, e pertanto non ce lo possiamo permettere di attendere più oltre! Già nei mesi scorsi alcuni cacciatori salentini avevano denunciato sulla stampa locale l’anomalo ritrovamento di animali, uccelli e piccoli mammiferi selvatici, ritrovati morti per imprecisate cause proprio nei pressi di questi impianti! Ora la tragedia si palesa in tutto il suo orrore con l’avvelenamento e morte di circa una decina tra capre e pecore!
L’INTERA ITALIA RURALE E NATURALE VA BONIFICATA URGENTEMENTE DA QUESTI ANACRONISTICI IMPIANTI DA SMANTELLARE CON BONIFICA-RESTAURO DELLO STATO NATURALE-RURALE DEI LUOGHI! E’ questa una priorità d’intervento a cui, senza se e senza ma, tutte le istituzioni, tutta la politica, tutte le amministrazioni e le forze di controllo vigilanza e giustizia, si devono occupare, ora e non domani!
Il fotovoltaico va ubicato solo e soltanto sui tantissimi tetti degli edifici più recenti, suoli questi inutilizzati e biologicamente morti ed in nessunissimo altro luogo, nessuno al di fuori delle aree industriali!
Ma le preoccupazioni non si limitano solo ai diserbanti gettati per uccidere, fare sterminio di ogni erba e muschio e forma di vita sotto i pannelli, molteplici sono infatti le forme di inquinamento ed alterazione della salubrità dei luoghi, trasformati in luoghi insalubri, correlate alla presenza di questi impianti industriali fotovoltaici.
Proprio in questi giorni come “Comitato Nazionale contro Fotovoltaico ed Eolico nelle Aree Verdi e più in generale naturali”, a cui si sono aggiunti 20 associazioni e comitati da ogni parte d’Italia, oltre a tante persone (e studiosi di vari campi di ricerca interessati alla problematica e che hanno dato il loro contributo), abbiamo inviato al Governo e in particolare al Ministro della Salute Renato Balduzzi e al Ministro dell’Ambiente Corrado Clini una lettera contenente una denuncia sulla grave emergenza sanitaria a cui sono soggetti i cittadini che vivono o semplicemente sostano nelle immediate vicinanze di impianti fotovoltaici ed eolici industriali a terra. Il titolo del documento: “Denuncia grave emergenza sanitaria nazionale: a rischio la salute umana e gli interi ecosistemi vicini ad impianti industriali fotovoltaici ed eolici.”
Link: http://comitatonazionalecontrofotovoltaicoeolico.wordpress.com/2012/02/27/denuncia-grave-emergenza-sanitaria-nazionale-a-rischio-la-salute-umana-e-gli-interi-ecostistemi-vicini-ad-impianti-industriali-fotovoltaici-ed-eolici/
In particolare riguardo agli impianti fotovoltaici industriali a terra sono stati evidenziati, nella lettera al governo “tra gli altri, i seguenti effetti: inquinamento elettromagnetico generato dalle cabine di trasformazione, dai cavidotti e dagli elettrodotti posti nelle vicinanze delle abitazioni; pericolo di incendi; abbagliamento; rumore causato dalle cabine di trasformazione; possibile dispersione di sostanze nocive (ad esempio cadmio) contenute nei pannelli, per rottura degli stessi o a causa di fenomeni naturali; danni esistenziali e neuro-psicologici; inquinamento causato dai diserbanti irrorati a terra; variazioni microclimatiche nell’area circostante; peggioramento dello stato ambientale dei luoghi; danni agli ecosistemi; grave impatto visivo; ecc.”
Taluni pannelli infatti contengono tossico cadmio, arsenico, ed altre sostanze pericolose, ecc., e si dovrebbe fare più chiarezza sui correlati rischi di contaminazione, da parte delle autorità competenti di controllo prima di autorizzare l’ubicazione di simili pannelli nei nostri campi di vita che devono essere prioritariamente destinati alla vita e alla produzione dei prodotti alimentari nelle massime condizioni di salubrità ambientale a 360 gradi! Particolarmente grave pare sia il rischio di contaminazione dell’ambiente a seguito di rottura dei pannelli e loro dispersione in ambiente, e in caso del raggiungimento in questi di alte temperature da incendio di materiale vegetale o materiale plastico elettrico! Non a caso grande è la problematica dello smaltimento di questi pannelli!
In un precedente documento e lettera aperta sempre inviata al Governo, il “Comitato Nazionale contro Fotovoltaico ed Eolico nelle Aree Verdi e più in generale naturali” ha scritto a proposito: “Per misura precauzionale riteniamo che debbano essere banditi i pannelli al Telloruro di Cadmio dagli impianti fotovoltaici, di qualsiasi tipo e ubicazione, data l’alta nocività per la salute umana del Cadmio. Lo stesso dicasi per pannelli costruiti utilizzando altri elementi o sostanze nocive per la salute umana. Rischiamo un potenziale nuovo dramma sanitario nazionale legato al Cadmio, dopo quello ‘‘amianto eternit’’, e non possiamo consentirlo. Sebbene i substrati contenenti sostanze nocive possano essere incapsulati adeguatamente nei pannelli, gli elevati rischi di contaminazione dell’ambiente a seguito di rottura ed incendio, incidentalità queste incrementate dall’immensa estensione delle superfici fotovoltaicizzate nel paese, implica un’immediata applicazione legislativa del principio di prevenzione e precauzione previsto dall’Unione Europea. Il “Trattato di Maastricht” ha introdotto il principio di precauzione (poi ripreso dalla “Costituzione Europea” art. III-233) attualmente enunciato all’art. 191 del “Trattato sul funzionamento dell’Unione europea”, dove si sostiene che la politica dell’Unione in materia ambientale mira a un elevato livello di tutela ed «è fondata sui principi della precauzione e dell’azione preventiva, sul principio della correzione, in via prioritaria alla fonte, dei danni causati all’ambiente e sul principio “chi inquina paga”».”
Viviamo pertanto tutti noi cittadini italiani in un’ inaccettabile nebulosità in merito agli impatti di queste tecnologie alle quali taluni, incoscienti, vorrebbero consentire di fagocitare il nostro stesso spazio vitale, che è quello della ruralità e naturalità, per puri fini speculativi, per l’accaparramento degli incentivi statali, pagati da noi tutti cittadini con le nostre bollette elettriche non a caso iper-maggiorate negli ultimi mesi, insostenibili e che stanno costringendo anche le piccole imprese a chiudere, e le grandi a delocalizzare con gravissime conseguenze per tutto il sistema paese Italia! E il tutto giustificato con mendaci paraventi falso-ecologisti legati alla necessità di salvare il pianeta! Si certo, ma quale pianeta? Non certo la terra di cui l’Italia fa parte e che per la frode della Green Economy Industriale di eolico fotovoltaico e biomasse si vorrebbe invece cancellare e trasformare in una landa desolata e devastata, desertificata artificialmente, di fumi nocivi, ciminiere, specchi fotovoltaici, elettrodotti e mega pale eoliche ovunque ed in ogni direzione, persino in mare, al posto invece di quel tipico e variegato paesaggio storico-naturale che rende l’ Italia per antonomasia il Bel Paese del Mondo, dove si producono prodotti agro-silvo-pastorali ed ittici d’eccellenza! Un Italia dove nella ruralità e nella naturalità gli unici intrusi, le uniche anomalie sarebbero solo gli italiani stessi superstiti e non immigrati per sopravvivere, e per non impazzire in tanta innaturale devastazione alienizzante hi-tech, in altre terre ancora rimaste vivibili!
Non lo possiamo permettere! L’Italia va anzi bonificata ora da tutte queste mostruosità e restaurata e rinaturalizzata, al fine di ripristinare quel pittoresco ovunque del paesaggio, sintesi di natura, storia e tradizione, pittoresco che è la misura emozionale della qualità del nostro territorio!
Pittoresco che è fatto strategico, turistico, culturale e di mera qualità di vita, di ogni Italia che voglia continuare a chiamarsi tale!
Comitato Nazionale contro il fotovoltaico e l’eolico nelle aree verdi, e più in generale naturali
Sito web: http://comitatonazionalecontrofotovoltaicoeolico.wordpress.com/
Forum di discussioine anche sul Gruppo facebook del comitato che cointa oltre 5510 iscitti http://www.facebook.com/groups/192311587488270/
COMITATO NAZIONALE CONTRO FOTOVOLTAICO
ED EOLICO NELLE AREE VERDI
(e più in generale naturali)
Un vasto comitato di coordinamento nazionale che annovera svariate realtà associative nazionali, comitati locali, e cittadini italiani ed europei, impegnato ed unito dall’ impegno per la tutela dell’ ambiente e del paesaggio d’Italia, contro ogni fattore di inquinamento chimico-fisico, come anche di degrado paesaggistico, in nome di una vera Ecologia con la “E” maiuscola e non strumentalizzata alla mercé di qualcuno come è purtroppo sin ora, esecrabilmente, avvenuto!
Un comitato apartitico o politicamente pan-partitico assolutamente trasversale e aperto alla collaborazione più estesa di tutti al perseguimento dei suoi obiettivi etico-ambientalisti fondanti.
Io farei molta attenzione a lanciare allarmi di questo tipo. Le pecore sono morte a causa del diserbante. Non è obbligatorio utilizzare il diserbante nei campi, è certo la soluzione più semplice per evitare la ricrescita delle erbacce, ma non la più ecologica, e personalmente sono contrario, come sono contrario agli impianti a terra in aree di pregio. Ma, da qui a dire che l’intera Italia rurale è a rischio, beh, mi sembra abbastanza esagerato e strumentale. I moduli mono e poli cristallini non sono nocivi ne tossici. Non hanno componenti chimiche o inquinanti, è vetro!
Meglio informarsi prima di scrivere. Anzi no, scrivete cio’ che volete, il mondo è bello perché è vario!
La soluzione più sostenibile sarebbe ridurre i consumi energetici, rimpiazzare le macchine con la forza umana! Personalmente sono a favore delle energie rinnovabili sempre e quando siano regolate da un piano energetico nazionale condiviso. Ad ogni modo concordo con il fatto che il fotovoltaico a terra è un’aberrazione così come è attuato, non tanto perché crea desertificazione o sia inquinante per l’ecosistema durante il suo esercizio (eventualmente a fine vita) bensì per entrare in competizione, per l’occupazione di superficie, con le colture e il pascolo (off-shore è il problema minimo). Il F.V. avrebbe senso collocarlo in aree marginali alle colture ad esempio con scarso valore della composizione chimica del suolo o poiché contaminato. Ricoprire le tettoie dei parcheggi o dei capannoni con fotovoltaico sarebbe utile in quanto ridurrebbe l’effetto albedo o isola di calore procurando un benefico microclima. Esistono poi colture di penombra che potrebbero intercalare il fotovoltaico a terra. Ciò impone progettisti seri e non semplici speculatori!!!
Davvero voi del comitato contro il fotovoltaico e l’eolico pensate che queste fonti di energia rinnovabile siano più nocive delle fonti fossili come il gas naturale rigassificato, il petrolio, il carbone o ancora del combustibile da rifiuti indifferenziati? Vogliamo dire che nei “termovalorizzatori” si bruciano rifiuti pericolosi radioattivi??? Vogliamo poi parlare seriamente dei campi magnetici generati dagli elettrodotti, del gas radon e del particellato sottile PM 2,5 emesso dagli impianti di riscaldamento e autoveicoli? Perchè limitarci a parlare solo dell’eolico e del fotovoltaico? Con quali fonti sostenibili pensate sia possibile fornire il fabbisogno energetico di case e industrie? Alle critiche e al negazionismo devono necessariamente corrispondere soluzioni alternative.
Il Comitato Nazionale non è contrario al fotovoltaico.
Riteniamo però, come tantissimi italiani, che il posto giusto per il fotovoltaico siano i tetti – i milioni di tetti (di case, capannoni, centri commerciali) ancora liberi.
In ogni caso non i terreni agricoli o quelli allo stato naturale.
Riteniamo inoltre che sia stata una gravissima aberrazione consentire la realizzazione di migliaia di impianti fotovoltaici che hanno estensioni fino a cento ettari e più su terreni agricoli o naturali.
Tutti questi impianti dovranno essere smantellati e la terra dovrà essere restituita alla sua naturale funzione – ovvero quella naturale o agricola.
Il comitato inoltre ritiene che efficienza e risparmio energetico siano fattori fondamentali e imprescindibili per una corretta politica energetica che punti veramente a ridurre i consumi delle fonti fossili.
Quindi riepilogando: risparmio, efficienza e anche rinnovabili, ma veramente rispettose della natura e dei territori.