E’ di ieri l’ultima ordinanza del sindaco di Agrigento Marco Zambuto con la quale revoca alcune disposizioni del maggio scorso concernenti lo sgombero, a causa della loro pericolosità per la pubblica e la privata incolumità, di alcune abitazioni ubicate in via Caico, (ai numeri civici da 8 a 14), ed al n. 1 della via Duomo.
Il provvedimento di rientro è stato possibile perché i proprietari, per come risulta da apposite perizie giurate rilasciate tra l’agosto 2011 ed il febbraio 2012 dai tecnici dagli stessi incaricati, hanno attestato l’avvenuta esecuzione dei lavori di messa in sicurezza.
Analoghe ordinanze erano state emesse circa un mese fa dopo l’esecuzione di medesimi interventi in altri immobili: il primo ubicato tra i numeri civici 57 e 59 della via Vallicaldi ed il n. 1 della discesa Boccerie, anche in questo caso a seguito di una disposizione del maggio scorso, mentre il secondo si trova tra la via Romano (numeri civici da 8 a 14) e la via Palma (numeri civici 1 – 15), oggetto di verifica nell’agosto 2011.
“E’ un centro storico completamente abbandonato – dice a tal proposito Marco Zambuto – che non ha registrato alcun sostanziale intervento conservativo e di messa in sicurezza dal movimento franoso del luglio 1966. In tale contesto, da quando amministro questa Città, ho dovuto emanare, per motivi di sicurezza, ordinanze di diffida all’esecuzione di lavori o di sgombero che hanno interessato circa trecento unità abitative. Le precedenti amministrazioni comunali, pur in presenza di apposite leggi regionali che, seppur in ritardo, hanno reso disponibili i fondi necessari agli interventi, non sono state capaci di utilizzarli.”
“In questi anni – continua ancora il sindaco di Agrigento – non potendo più utilizzare tali risorse abbiamo costruito, secondo le nuove regole previste dagli appositi bandi pubblici, un diverso percorso di progettazione per la realizzazione di interventi di recupero del patrimonio immobiliare del centro storico e per il rifacimento di piazze e strade di collegamento. E sono così arrivati nuovi finanziamenti che ormai siamo in procinto di spendere.”
“Ebbene – continua Zambuto – se a ciò si aggiunge anche l’intervento di messa in sicurezza da parte dei privati, come avvenuto in questi casi, è possibile ai cittadini tornare ad abitare nel centro storico evitando che questo possa continuare a svuotarsi facendo contemporaneamente venir meno la memoria e l’identità stessa della Città.”
2 marzo 2012