Su proposta del consigliere comunale Gerlando Gibilaro la II Commissione (Lavori pubblici, urbanistica, assetto del territorio, traffico e ambiente) ha trattato l’emergenza allacci fognari della frazione del Villaggio Mosè.
In particolare il consigliere – Gibilaro – su istanza di alcuni cittadini ha illustrato alla Commissione che della “Mancata Urbanizzazione della Frazione del Villaggio Mosè” sia venuto il momento di farne una questione locale, ma anche e soprattutto una “questione morale – propositiva”.
Oggi la situazione risulta essere particolarmente gravosa,il depuratore del Villaggiò Mosè in origine era stato concepito per depurare i reflui di un certo numero di unità abitative –spiega Gibilaro – negli anni come ben sappiamo al Villaggio Mosè si sono realizzate centinaia di costruzioni,sicché il depuratore è risultato essere inadeguato.
L’Ente negli ultimi dieci anni, ha rilasciato centinaia di concessioni edilizie senza tener conto dei limiti strutturali del Depuratore, sicché oggi si è determinata inevitabilmente la saturazione dell’impianto depurativo con le connesse emergenze sanitarie e ambientali del caso. Ai piedi del cozzo Mosè la gente che ha acquistato regolarmente con atti notarili appartamenti in villa, “teoricamente” non può defecare, e si trova nonostante si sia indebitata per anni con mutui,a vivere in una frazione ove le opere di urbanizzazione primaria e secondaria sono inesistenti.
La frazione del Villaggo Mosè negli ultimi anni è diventata il “bancomat” del Comune di Agrigento.Basta prendere visione di quante concessioni edilizie sono state rilasciate e quanti milioni di euro sono entrati nelle casse comunali per rendersi conto che forse il termine “bancomat” risulta nel caso in specie inappropriato!!!
Gli imprenditori, d’altro canto, a cui è stato concesso il diritto di edificare, oggi si trovano sull’orlo del fallimento in quanto non possono alienare regolarmente le unità abitative a causa dell’iniquo sistema fognario.
Il consigliere –Gibilaro- nel corso dei lavori, ha espresso grande soddisfazione per l’annunciata realizzazione del nuovo Depuratore e nel contempo però esprime qualche perplessità sui tempi di realizzazione verosimilmente lunghi anche se sotto infrazione Comunitaria.
Nelle more del costruendo impianto depurativo –Gibilaro- si chiede e chiede quali soluzioni possono essere offerte sia agli imprenditori che regolarmente hanno realizzato gli immobili,sia ai proprietari che regolarmente hanno acquistato tali unità abitative!
I cittadini residenti che hanno speso centinaia di migliaia di euro non possono essere trattati cosi!
Gibilaro,alla luce delle considerazioni suesposte, oggi ritiene assolutamente indispensabile invitare il sindaco Zambuto nella qualità di primo cittadino e poi come componente dell’Ato Idrico di farsi promotore di una Politica all’insegna del “Diritto del Cittadino”, illustrare l’emergenza all’Ato Idrico e a Girgenti Acque e proporre alla stessa nelle more del costruendo depuratore,l’ampliamento con uno o due moduli del vecchio depuratore.