Su proposta del Consigliere Comunale Gerlando Gibilaro la II Commissione ( Lavori Pubblici,Urbanistica,Assetto del Territorio,Traffico e Ambiente) composta dai consiglieri Raccuia, Miccichè,Di Rosa e Galvano di cui lo stesso Gibilaro fa parte,è stata trattata la “questio” della Zona B Gui – Mancini.
In particolare il consigliere – Gibilaro- su istanza di alcuni cittadini ha illustrato alla Commissione come l’inerzia della Soprintendenza continua a congelare l’economia della città di Agrigento.
I proprietari degli immobili –spiega Gibilaro – sono stanchi di aspettare una Soprintendenza che non decide e blocca l’esito finale della loro sanatoria.
Con la L.1985/47,venne stabilita la possibilità di sanare immobili costruiti abusivamente,in qualsiasi zona con l’esclusione delle case costruite in zone di edificabilità assoluta,quindi ,nella Zona B,l’ente proposto alla tutela del vincolo,aveva l’obbligo di emettere un parere sull’immobile,dopo aver istruito la pratica.
Purtroppo -spiega Gibilaro- la L.1985/47 non stabiliva dei binari precisi su cui questi funzionari-tecnici dovevano e debbono muoversi, sicché questa ampia discrezionalità ha fatto si che i funzionari diventassero i padroni della pratica.
Questo ampio potere discrezionale concesso all’ente di tutela e quindi ai singoli funzionari istruttori e dirigenti vari ha solo prodotto 27 anni di inerzia e di immobilismo burocratico.
La Commissione,in ottemperanza di un buon e proficuo lavoro, ha richiesto al Dirigente di Settore Arch. Gaetano Greco i dati relativi alle pratiche di Condono Edilizio in generale ed in particolare quelle presentate mediante L.47/85 – L.724/94 – L.326/03.
Da un attenta analisi e puntuale lavoro è emerso che per la zona vincolata soggetta al vincolo Gui-Mancini “B”soggette a parere da parte della Soprintendenza , sono state presentate circa 3000 pratiche di sanatorie con la vecchia legge 1985/47 e circa 300 con la Legge 1993/724 non possono essere esitate in quanto mancati del N.O. rilasciato dalla Soprintendenza.
Ad onor del vero il primo N.O. dell’ente preposto al vincolo è datato Aprile 2000!!! ( tredici anni ).
Gibilaro afferma: chi subisce il vero danno oggi sono i cittadini interessati e il Comune di Agrigento che, a causa della mancata pronuncia della Soprintendenza non incassa gli oneri di urbanizzativi e le somme dovute per l’oblazione.
Gibilaro sostiene altresì che alla luce dei dati emersi, il silenzio/inadempimento integra una condotta omissiva dell’Organo preposto alla tutela del vincolo,su cui grava invece l’obbligo di pronunciarsi esplicitamente sulle domande di sanatorie presentate.
La Commissione,quindi, dopo un ampio e articolato dibattito ritiene doveroso ed opportuno formulare all’unanimità un atto di indirizzo diretto ad istituire un “tavolo tecnico” tra Comune di Agrigento e Soprintendenza al fine di individuare forme di collaborazione, soluzioni e criteri comuni per porre fine a questa “dannosa inerzia burocratica”.
La Commissione ha altresì esaminato gli eventuali strumenti giuridici processuali messi a disposizione dalla Legge per la condotta inadempiente posta in essere dalla Soprintendenza.