A volte è divertente leggere i quotidiani agrigentini – online e non – e scoprire autentiche perle del giornalismo locale che avrebbero certo stimolato illustri scrittori del passato.
Dinanzi una di queste, pubblicate da un editorialista che cura la rubrica di un giornale, non abbiamo resistito alla tentazione di proporla anche ai nostri lettori, i quali certamente sapranno apprezzare le doti dell’autore.
Un pezzo ricco di virgolettato – ma anche di virgole – scritto da una vecchia volpe del mestiere, che in passato affermò: giornalisti non ci si inventa!
“Ogni qualvolta qualche notizia viene pubblicata quando non si dovrebbe assolutamente – scrive l’autore dell’editoriale -, il pensiero va all’ignoto informatore che, puntualmente, si confida con l’amico giornalista di turno. Già le talpe. Roba vecchia si direbbe.
Ad Agrigento, sotto questo aspetto, si sta oltrepassando, però, ogni limite arrivando a dare per scontato anche lo svolgimento e l’esito di processi ancora da decidere.
Sulla scarcerazione di alcuni cittadini coinvolti nell’inchiesta “Self service”, si sono scritte cose che non lasciano dubbi sulla presenza di qualcuno che con troppa facilità finisce per “tradire” il proprio ufficio.
Nel, nostro caso, un riserbo che dovrebbe essere sacro, è stato per l’ennesima volta calpestato impunemente. Altrimenti, c’è da pensare che il giornalista “che sa tutto in anticipo” appartiene alla categoria dei maghi, oppure è cosi bravo da far funzionare il proprio cervello istruito per immaginare il tutto.
Un giornale, in particolare, ha scritto che la scarcerazione delle tre persone è stata decisa avendo, gli inquirenti, raccolto prove a sufficienza per procedere con “successo” al processo.
Bravo davvero il direttore di questo giornale se riesce a fare anticipazioni di questo tipo. “Procedere con successo al processo” e “Prove a sufficienza”.
E’chiaro che ci deve essere senza dubbio qualcuno “dietro le quinte” ammesso che sia come il giornalista scrive. Ancora più grave se, invece, non è cosi ed è tutto frutto della spiccata fantasia dell’articolista che sembra dilettarsi per mestiere a dare in pasto all’opinione pubblica dei semplici presunti colpevoli, persone incensurate e per bene, scordandosi che fino al terzo grado di giudizio qualunque individuo ha una dignità che va rispettata.
A questo punto, sarebbe opportuno un intervento dell’autorità competente, ovvero la magistratura trattandosi di notizie legate all’attività giudiziaria, per evitare che certa stampa possa sostituirsi agli stessi giudici. Ma nel contempo, occorre smascherare gli infedeli.
Di certo, un siffatto giornalismo, se aiuta a far crescere la tiratura, non porta da nessuna parte.
Sarebbe onesto, perciò, porvi fine.”
Proprio una bella idea quella di porre fine ad uno dei pochi esempi di giornalismo che questa miserabile cittaduzza offre. Molto meglio lasciar spazio a velinari e a quanti scrivono soltanto ciò che è già noto, senza condurre alcuna inchiesta né sforzare le meningi per comprendere quanto accade loro intorno.
Ma il direttore del quale si voleva la fine – magari per sentenza – non ne vuol proprio sapere di dichiararsi deceduto a seguito di ignominiosa fucilazione.
E poiché non è certo uno che le manda a dire, l’arguta replica regolarmente firmata non tarda ad arrivare:
“Non bisogna essere maghi per individuare in Y ed il corrispondente giornale online e nel suo direttore, cioè io, i bersagli della reprimenda del buon Caio che, solo oggi, scopro fine editorialsta e per giunta con il tocco fustigatore. Non siamo maghi, appunto, e soprattutto non siamo ciechi. Caio si chiede se abbiamo una talpa, magari un rappresentante delle istituzioni, o un cervello istruito per immaginare tutto. Nel colpevolizzare tutto e tutti, lui si che è istruito (ma cieco) non gli passa per la mente la spiegazione più semplice: abbiamo un cervello. Semplicemente. E adesso come faccio a spiegare a Caio la strategia processuale della Procura, che ha incassato sei patteggiamenti, numerose confessioni e, soprattutto, filmato il malaffare dell’operazione “Self service”? Per scrivere quello che abbiamo scritto occorreva avere una talpa? Suvvia, il cervello non bisogna istruirlo: basta averlo.
Cordialità”
Giornalisti non ci si inventa! Adesso ne siamo convinti anche noi… È la stampa, bellezza, la stampa. E tu non ci puoi fare niente… niente!, diceva, e tutti lo ricorderanno, Humphrey Bogart alias Ed Hutchinson…
gjm
Caio? Diciamo pure Cai…no. E poi dicono che l’invidia non esiste.
Gian, “io straniera”… ma voglio capire anch’io 🙂 di q giornale on line & direttore scrivi ? 🙂