Aragona (Agrigento)- Il 21 di novembre del 2011 è partito il servizio di mensa scolastica per quelle classi della scuola elementare e materna impegnate nel tempo prolungato. Quest’ultimo partito già dai primi di ottobre.
Alcuni genitori, notando che il menù era composto da un primo e un frutto di stagione, hanno manifestato il loro disappunto segnalandolo alla nostra redazione: “Con questa iniziativa vanno a farsi benedire i valori nutrizionali minimi per i nostri bambini. Tanto varrebbe eliminare il tempo prolungato e farli mangiare a casa almeno li nutriamo dignitosamente. Ma così, probabilmente, si verrebbero a perdere preziose ore lavorative che si tramuterebbero in perdita di cattedre – riportava la segnalazione di un genitore”.
Gli uffici del Provveditorato agli studi di Agrigento a cui abbiamo chiesto come sia possibile che inizi il tempo prolungato senza il servizio di mensa scolastica fanno presente che questo è possibile qualora i dirigenti scolastici organizzino l’orario e i genitori si dicano d’accordo “col discorso del panino prima che parta la mensa scolastica”.
Prima di autorizzare il tempo pieno, all’inizio dell’anno scolastico successivo, gli uffici del Provveditorato chiedono un impegno scritto da parte del sindaco/comune affinché venga fornito il servizio di mensa scolastica. “Se noi abbiamo questo impegno – sottolineano dal provveditorato – autorizziamo le classi a tempo prolungato, questo per un discorso di finanziamenti. Non devono i comuni venirci poi a dire “noi soldi non ne abbiamo” perché l’impegno lo devono assumere prima. Noi autorizziamo al tempo pieno, solamente, le scuole di quei comuni i cui sindaci ci hanno detto che possono attivare la mensa; una cosa è certa, noi abbiamo da parte del comune l’impegno altrimenti non avremmo autorizzato il tempo pieno”.
Secondo quanto affermato dagli uffici del provveditorato agli studi, “è il dirigente scolastico con un medico che devono stabilire la tabella alimentare”, mettendosi d’accordo con la ditta che ha vinto la gara d’appalto del comune.
Per conoscere quanto riportato nelle tabelle ci siamo rivolti all’ASP di Agrigento. Autorizzazioni zero. Interviste zero. Dichiarazioni zero. Un impenetrabile muro di gomma.
Dr. Sergio Scordino, Dietista Nutrizionista di Agrigento, consultato in merito alla qualità del servizio mensa: “Posso in maniera sintetica affermare che i dubbi dei genitori sono fondati. In particolar modo che tale menu risulta a prima vista essere incompleto dal punto di vista quali-quantitativo: sia per il fabbisogno calorico-energetico quotidiano di cui necessitano i bambini/ragazzini di quella età, sia per il bilanciamento dei nutrienti che devono essere forniti in uno dei pasti principali. Per confermare queste supposizioni, si dovrebbe però innanzitutto valutare la porzione che viene fornita al singolo, il metodo di confezionamento dei pasti (cioè il tipo di cottura e di condimento utilizzato), anche se la mancanza di una fonte proteica (in primis carne, pesce e uova) come secondo piatto, è già indice di inadeguatezza… Mi meraviglia e mi appare alquanto strano comunque, che un istituto e/o ente che fornisce un servizio di mensa stili dei menu simili, dato che in genere questi sono a monte essere elaborati da un professionista abilitato in ambito nutrizionale”.
Il dirigente scolastico dell’I.C. Capuana di Aragona Prof.ssa Pina Butera dichiara che il tempo pieno ad Aragona nella scuola primaria è iniziato senza la mensa scolastica dai primi di ottobre e con i genitori si era concordato il ricorso al panino per il pranzo scolastico dei propri figli. Mensa scolastica che è partita, successivamente nel mese di novembre. Il dirigente scolastico ha ringraziato i genitori per la pazienza dimostrata aggiungendo: “avevamo concordato che se l’amministrazione non avesse garantito la mensa scolastica avremmo proceduto per altre vie. Fortunatamente l’amministrazione comunale ci ha fornito la mensa. Una mensa non completa – ha spiegato Butera –, che però è stata richiesta dai genitori stessi”.
La Dirigente, ha spiegato come “attualmente viene fornito un piatto unico, un primo piatto rafforzato (pasta a forno, minestrone, pasta con i legumi), che non prevede il secondo piatto per un motivo anche economico” , precisando che negli anni scorsi generalmente il secondo piatto veniva cestinato, poiché i bimbi non lo mangiavano e il tutto veniva così sprecato inutilmente. Quindi, di comune accordo con i genitori si sarebbe optato per questo piatto unico rafforzato accompagnato da un frutto fresco di stagione.
Rispetto le tabelle alimentari di riferimento, eventualmente concordate con un medico e le altre parti interessate, la Prof.ssa Butera ha spiegato che le tabelle esistono ma non vengono concordate col dirigente scolastico. “Della mensa scolastica e delle tabelle alimentari si occupa l’amministrazione comunale, e la gara per la mensa scolastica non è di competenza della scuola” bensì della stessa amministrazione.
Visibilmente rammaricata, la Butera sostiene che sarebbe felice di poter offrire ai suoi scolari un servizio mensa completo al pari di altre realtà scolastiche, generalmente ubicate ed operanti fuori dalla Sicilia. Al contempo, ha cercato di spiegarci che nonostante le difficoltà il comune sta garantendo un servizio mensa dignitoso. Servizio di mensa scolastica che con l’anno nuovo potrebbe essere migliorato con qualche piccolo aumento del costo a carico delle famiglie.
A sfuggire a qualsivoglia domanda o chiarimento in merito, l’assessore comunale alla pubblica istruzione Filippo Gandolfo. Qualsiasi tentativo di rintracciarlo al comune porta solo ad un fatidico “l’assessore è fuori stanza, sarete quanto prima contattati direttamente da lui”.
Non importa se non siamo stati ricontattati, sicuri che da uomo del fare, qual è l’assessore Gandolfo, si sarà certamente adoperato per porre rimedio.
Resta infatti da verificare quella che certamente non è una fortunata coincidenza: l’e-mail a noi inviata da un genitore: “Per correttezza la informo che oggi (5 dicembre 2011) il servizio della mensa è stato completo”…
Totò Castellana
ma quanto so belli tutti quanti!!!! è vergognoso ke si kiede l’orario prolungato quando si sa benissimo ke gli edifici scolastici nn hanno luoghi di aggregazione ,le strutture nn sono state attrezzate x il tempo prolungato!!! da parte sua il comune firma accordi con il provveditorato sapendo bene ke nn puo’ mantenere cio’ ke promette…poi nn parliamo dell’ASP belli quelli!!! è un continuo scarica responsabilità ….vergognoso ke genitori accettino un tipo di mensa di questo genere!!!!!