Ribera (Agrigento) – La notizia ha creato sgomento nella popolazione della città del “PizzaFest” settembrino. Eppure era prevedibile, era nell’aria estiva festaiola. Un eccessivo e continuo sciupio e spreco di risorse umane ed economiche comunali, protrattesi per lunghi mesi, avrebbe creato prima o poi uno spaventoso “botto”! Che non sono i costosi, suggestivi ed esaltanti fuochi d’artificio, che hanno entusiasmato la trascorsa nottata ferragostana nella contrada marina di Seccagrande. Ma un “patatrac”, un rumore improvviso ed assordante del “Palazzo di città” che dissanguato s’affloscia, si sfascia, si sconquassa. Questo uno dei passaggi della lettera aperta alla città di Ribera da parte di Angelo Renda, Coordinatore di Sinistra Ecologia Libertà. Se il comune di Ribera rischia con estrema e preoccupante facilità di sforare il patto di stabilità, allora siamo veramente sull’orlo di un pericoloso precipizio. Qual è, dunque, la vera entità del “buco nero” se il dirigente del 3° settore Servizi Finanziari Raffaele Gallo, già da tempo, esprime un parere negativo su tutte le delibere di spesa e se con fatica, per il momento, salva solo quelle relative ad energia elettrica, stipendi e linee telefoniche?.Un fatto è assolutamente certo: c’è un buco nero nei conti del Comune di gran lunga superiore ad un milione di euro!. Si parla di un documento contabile riservato di dieci pagine, aggiornato a fine luglio scorso e abbozzato dal dirigente del 3° settore Servizi Finanziari dal quale emerge un’analisi spietata di un governo della città spendacciona anche quando non era assolutamente necessario. L’arcipelago melmoso della mala amministrazione è enorme e di manica larga. Sul fronte delle assunzioni clientelari e non necessarie, evidenzia Angelo Renda Dirigente di SEL, il danno arrecato alle casse comunali non è stato inferiore a 100 mila euro. Trasferiva dal Comune di Sciacca dove era in forza in qualità di Assistente Sociale a Ribera la sua “omonima” Pace Rosa, non tenendo in considerazione che il comune di Ribera aveva già in organico ben 4 Assistenti Sociali di cui 2 in soprannumero. Trasferiva dal Comune di Cattolica Eraclea a Ribera due ausiliarie assolutamente non necessarie ai bisogni e necessità del comune. Ma fece scalpore l’iniziativa esageratamente irragionevole e scandalosa, ma fortissimamente voluta dal sindaco Carmelo Pace che trasferiva, dagli Uffici dell’Assessorato Regionale all’Agricoltura di Palermo al ruolo paga del comune di Ribera, il proprio “compare politico” Calogero Smeraglia. Questa operazione da più parti venne considerata come una cambiale da rispettare per l’aiuto dato all’attuale sindaco, camuffando una candidatura a sindaco contrapposta a quella dell’amico Pace, che in effetti era unico ed incontrastato concorrente alla poltrona di sindaco. Il clima di questi ultimi giorni è oltremodo pesante. Lo testimonia il fatto che il sindaco, per il momento, non riceve nessuno così come sono inavvicinabili, per avere notizie certe, il direttore generale Gabriele Pecoraro ed il dirigente del 3° settore Servizi Finanziari Raffaele Gallo. I summit collegiali tra l’apparato tecnico comunale e gli amministratori si susseguono, di giorno in giorno, per dare uno sbocco alla difficile situazione contabile che ha già allertato i dipendenti precari del comune. Infatti essi sono consapevoli che saranno i primi, eventualmente, a piangerne le conseguenze in quanto non gli verrebbe rinnovato il contratto con un drammatico sbocco di sicuro licenziamento. Il mese di dicembre si avvicina in modo inesorabile, conclude la nota Angelo Renda, ed entro questa data il comune di Ribera deve programmare un accurato piano di “rientro” che non è di facile realizzazione perché oltre ai tagli subiti dall’attuale congiuntura rischia, se non si fanno quadrare i conti per tempo, ulteriori tagli per l’esercizio del 2012 per un importo uguale allo sforamento. Una vera tragedia con sbocchi imprevedibili per chi debba pagare le gravi colpe dei tecnici comunali e dei politici. Non sono lontani gli entusiasmi all’atto della sua elezione, quando il giovane gagliardo Carmelo Pace – che di mestiere è dipendente della “politica”, “principe” incontrastato del “Palazzo” , “incoronato” protagonista solitario ed unico a primo cittadino con il “massimo” dei consensi, poteva promettere, giocando sull’esito della sua elezione: «sarò un sindaco al “massimo” per tutti». Oggi il motore della giunta comunale riberese è “in panne”, quasi fuso!