20 Aprile 2024
Home Ciak si gira: “Il depuratore 2 la vendetta”

19 thoughts on “Ciak si gira: “Il depuratore 2 la vendetta”

  1. Direttore chapeau… questo si doveva sentitamente.
    Mi sorge un dubbio, ma il pennello a mare non è legale se non in misura provissoria? La mia ignoranza in materia mi suggerisce che difficilmente tale escamotage possa essere considerato un fine ultimo! Mi sbaglio?
    arianna nicosia (team amc)

  2. Attenendosi alle notizie riportate da organi stampa diversi da questo giornale (centonove), pare che neppure l’U.E. ritenga sia lecito scaricare i reflui fognari come avviene da noi, a prescindere che ci siano o meno rotture.
    Se a questo si aggiunge il fatto che – secondo quanto dichiarato nelle apposite sedi – uno dei pennelli in questione non sarebbe a norma, dovrebbe essere evidente a tutti – tranne a uno – che qualcosa che non va nel nostro sistema fognario c’è…
    Credo che ad Agrigento possiamo vantare un caso più unico che raro: un ambientalista che denuncia o invita a denunciare quanti lottano per avere un mare pulito.
    Non voglio entrare ulteriormente nel merito, poichè ritengo che ci saranno ulteriori sviluppi ed è giusto che se ne occupi chi di dovere.
    Spetterà ad altri stabilire se lo smaltimanto dei reflui fognari è a norma o meno.
    Gian J. Morici

  3. complimenti come sempre preciso e puntuale…
    già mi viene di dire “questa è Agrigento” dove un ambientalista va contro dei cittadini che non fanno altro che denunciare un problema reale di salute pubblica, che danneggiare il mare… scaricare acque non depurate a mare è un reato questo è il punto, i pennelli non depurano ma semplicemente, quando tutto va bene, scaricano lontano dalla costa

  4. Per quanto certa stampa e certe “politiche” possano danneggiare il turismo agrigentino non riusciranno mai scoraggiare i milioni di turisti che verranno nella città, una volta famosa solo x i templi, ad ammirare gli USO (Unidentified Swiming Object) e il consigliere nuotante del PD che cerca le cause incognite della loro origine.
    Fiumi di letteratura si sono riversati su un mare che:
    UNO dice di acque purissime (ma ciò non è una assicurazione valida perché non ne ha competenza),
    NESSUNO si prende la responsabilità di dire balneabile rassicurando la popolazione riguardo a problemi di salute pubblica.
    E così, mentre CENTOMILA avvistano schifezze in mare, nasce un “parco letterario” che si affianca a quello pirandelliano con situazioni e personaggi che superano la fantasia e il pessimismo dell’autore agrigentino.

  5. L’ho già detto, fino a quando “qualcuno” farà guerra al depuratore di villaggio Peruzzo, per motivi peraltro ben noti, ed il sindaco non mette in opera quanto deliberato dal consiglio comunale, il depuratore “non s’ha da fare”

  6. Gli ingegneri Rizzo e Platamone: “il depuratore del Villaggio Peruzzo è legittimo”
    “Quali incaricati del Comune, essendoci occupati della vicenda ab initio, e comunque dal 1975, desideriamo esprimere i nostri convincimenti sulla definizione del Sistema Fognante della Fascia Costiera di S. Leone”. Ad affermarlo sono gli ingegneri Rizzo e Platamone che attraverso una nota stampa fanno conoscere alcune informazioni inerenti il sistema fognario e della depurazione ad Agrigento.
    “Premettiamo e dichiariamo, a scanso di facili ma prevedibili insinuazioni provenienti da precisi ambienti, che ove la definizione del Sistema dovesse comportare per gli scriventi compensi di qualunque tipo e natura, gli stessi saranno da noi integralmente ed immediatamente devoluti a favore di “Casa della Speranza-Don Angelo Ginex”, con facoltà a chicchessia di verifica.

    Questo gesto è dovuto alla molto positiva conclusione di quattro tormentosi processi della durata complessiva quindicennale , alla fine dei quali abbiamo avuto assoluzione piena e riconoscimento della massima onestà e liceità di comportamento civile e professionale.

    Venendo al merito dell’argomento, siamo in grado, puntualmente, di affermare che:

    – L’impianto depurativo del Villaggio Peruzzo, tuttora formalmente in corso di realizzazione, nelle sue dimensioni ed allocazione, nonchè nella sua strutturazione è pienamente legittimo, essendo conforme alle norme vigenti ed agli strumenti attuativi del comune di Agrigento; contrariamente a quanto tentato, maldestramente, di far credere da parte di qualcuno, proprio chi fino a qualche giorno fa ha millantato che vi fossero, nella concezione, progettazione e realizzazione, palesi illiceità che, invece, come da sentenza, “non sussistono”.

    – Nel concreto le caratteristiche costruttive dell’impianto, che vanno oltre le prescrizioni minime normative e che hanno avuto riscontri tecnici favorevoli anche in autorevolissime sedi, danno piena sicurezza sanitaria alle abitazioni viciniori, anche se queste, nella quasi totalità in zona A del decreto Nicolosi, dovessero essere mantenute.

    – Per il completamento dei lavori occorre soltanto disporre oggi del consenso dell’Ente Parco –da esprimersi attraverso conferenza di servizio, in ottemperanza alla legislazione sopravvenuta dall’epoca di redazione del progetto, ed il parere tecnico, su taluni aspetti variati in miglioramento del progetto, dell’organo competente statale, essendo l’opera a finanziamento ex Casmez e non regionale.

    – L’impianto può quindi essere completato in tempi limitati e con ridotto incremento di risorse finanziare, essendo queste ultime parzialmente ancora disponibili dall’originario finanziamento Casmez, trasferito ad organi statali.

    Si fa osservare che si manifesta un sempre più evidente consenso di forze istituzionali e politiche, nonché, anche da ultimo, di organi gestionali e giornalistici, favorevoli al completamento dell’impianto, come si evince da esplicita votazione quasi unanime, fin’ora disattesa, del Consiglio Comunale e da prese di posizione di esponenti della vita cittadina.

    A chi, maldestramente ed inopinatamente, si oppone al completamento dell’impianto, fantasticando su faraoniche soluzioni alternative, che non sono previste negli idonei strumenti di pianificazionee che non sono avallate da alcuno, ancora puntualmente, chiediamo:

    – la stima, rigorosa e completa, -che ci ripromettiamo di controllare- dei costi per la Amm.ne Com.le nel caso di completamento dell’impianto in corso e di quelli per la fantasticata faraonica presunta alternativa, tenendo conto di tutte le opere che in questo caso sarebbero necessarie in modifica di quanto fin ora realizzato, comprendendo anche risarcimenti cui potrebbe andare incontro la PA;

    – le modalità di approvvigionamento delle relative risorse finanziarie, precisando se queste debbano o non debbano essere reperite direttamente a carico dei fruitori agrigentini attraverso la tariffa sulle fognature;

    – la stima, rigorosa e completa, dei tempi di realizzazione e concreta messa in esercizio degli impianti nei due casi, tenendo conto di quelli occorrenti per la provvista finanziaria.

    Solo dopo un serio confronto come quello prospettato, che si è ben guardato dal fare il proponente della alternativa faraonica, si potranno avere necessari elementi per valutare correttamente.

    Anche se noi –e crediamo ogni persona di buon senso e non presa da maniacali perseguimenti, dai quali sembra essere pregiudizialmente condizionato il fautore della mega-soluzione alternativa- non possiamo avere dubbi sulla totale impraticabilità di questa inverosimile ipotesi, che richiede un impiego di tempi e di denaro – difficilissimo da trovare – sproporzionatamente maggiori”.

    Ingg. V. Rizzo e G. Platamone

    http://www.laltraagrigento.it/index.php?option=com_content&view=article&id=3482%3Agli-ingegneri-rizzo-e-platamone-qil-depuratore-del-villaggio-peruzzo-e-legittimoq&catid=39%3Aspeciali&Itemid=488

  7. Non si offendano gli altri ma il giornalismo di Morici è di un’altro pianeta.

    Bravo, sincero , competente e….coraggioso, qualità che manca alla stragrande maggioranza di giornalisti (giornalisti?).

    Continua ti seguiamo in parecchi.

  8. la legge regionale 26/86 prvedeva delle procedure per il rilascio delle autorizzazioni siallo scarico degli impianti comunali che trattavano acque reflue, sia depuratori che condotte sottomarine (pennelli) da parte dell’assessorato regionale al territorio e ambiente. Sul depuratore è stato detto tutto in questi anni ma le condotte sottomarine (pennelli) sono mai state autorizzate? Chi conosce gli estremi di queste autorizzazioni e se queste autorizzazioni non ci sono come definiamo le condotte sottomarine? mi pare che circa 10 anni fa i Carabinieri del NOE multarono il comune perchè mancavano le autorizzazioni allo scarico dei pennelli a mare.

  9. Caro Morici, ma cosa pretende da certi grandi maestri del giornalismo agrigentino? Ha letto mai l’intervista di Castaldo? La legga e poi ne riparliamo
    http://www.storiaradiotv.it/LELIO%20CASTALDO.htm
    Da un direttore di giornale che risponde ‘mai letto un libro in vita mia! Non mi entusiasmano, anzi lo trovo noiosi’ , cosa pretende, ca si iva a leggiri i carti prima di scriviri fissarii? Un’altra cosa che mi lascia perplesso, come mai gli interisti agrigentini sembra non abbiano altra ambizione se non quella di conseguire laurea in scienza della Scenografia. E pensare che ho sempre creduto l’Inter fosse una squadra di calcio. A saperlo prima mi sarei risparmiato 6 anni di studi universitari. Dopo 19 anni trascorsi sui libri, a differenza di Castaldo che li trva noiosi, e 15 passati a lavorare, ho capito il mio grande errore. Essere stato fin da quand’ero piccino, un tifoso della Juve.
    Legga l’intervista, avrà anche lei molto da apprendere.

  10. Agrigento detiene il record di laureati in scenografia, guarda caso interisti e amici di un famoso giostraio senatore della repubblica!!!!
    CHE SCHIFO !!!

  11. E’ da molto tempo che pongo una domanda al sig. Sindaco di Agrigento,(non al futuro), e che a tuttora non ha mai avuto una risposta!.. fra l’altro era, in quella oramai famosa del 18 giugno, citata tantissime volte: Ad Agrigento nella fascia costiera c’è o no una depurazione di acque reflue ?…. perchè se c’è, molte persone dovrebbero chiedere scusa….. se non c’è… credo che invece ci debba essere un intervento da parte di chi compete. In quanto il comportamento dei nostri amministratori è quantomeno troppo attendista e inopportuno, mentre altri comuni in base alla sentenza 335/2008 e all’art. 8 sexies ( Sciacca l’anno scorso ) comunicava a girgenti acqua i luoghi non serviti da un depuratore, per non far pagare il balzello della depurazione dove non esiste. A Montallegro è la stessa identica cosa. Da noi ciò non avviene, si inscenano invece diatribe inutili per cose che non interessano !.. a noi Agrigentini interessa una classe politica, trasparente, che stia con i cittadini, e non con chi vuole fare business.

  12. ahahahahahahah Domenico, non c’era bisogno che lo diceva Lelio che non ha mai letto un libro. chistu l’aviamu caputu tutti ahahahahah mi facisti moriri
    sai quante risate si sarà fatto quello che lo ha intervistato

  13. Caro Emanuele, hai ragione e condivido il tuo discorso, ma oggi dobbiamo puntare la nostra attenzione sul problema igienico sanitario, sulla salute come bene tutelato dalla nostra Costituzione.

    Con tutte queste sceneggiate, di inquinamenti veri o falsi, di pennelli illegali o no!!, che scaricano acque di fogna pura a mare, Villaggio Peruzzo, che scarica sul fiume e va a finire al mare.

    Mi domando ma chi dovrebbe tutelare questi diritti costituzionali, quale quello della salute pubblica, che fanno, dove sono, aspettano che succede un’epidemia e poi vanno a cercare il batterio chiller?

    Ma può essere mai che la magistratura lascia accapigliarsi i cittadini su fatti di una certa gravita senza intervenire? Poi predicano la legalità e chiedono il contributo dei cittadini a denunciare qualsiasi fatto illecito. ”non impedire un evento che si ha l’obbligo giuridico di impedire equivale a cagionarlo”” Art 40 CP comm 2, caro sindaco svegliati, istituzioni preposte svegliatevi!!!

    Saluti Pescasportivo

  14. c’è qualcosa che non riesco a capire…perchè alimentare tutte queste chiacchere che fanno bene solo a chi cerca un ritorno pubblicitario…..
    non ho visto un parere del presidio sanitario di competenza….
    il mare sanleonino è balneabile? sono state fatte delle analisi dagli enti preposti? insomma piuttosto che affidarsi alle considerazioni seppur leggittime di privati cittadini, perché non ufficializzare lo stato dell’acqua e delle spiaggie di San leone attraverso le strutture autorizzate che noi cittadini manteniamo con le nostre tasse e invitarle a pronunciarsi sull’argomento con una conseguente assunzione di responsabilità?
    forse questo è stato già fatto? e allora di che parlottiamo?

  15. Caro Emilio, stiamo “parlottando” di un sistema di smaltimento dei liquami attualmente, purtroppo, del tutto fuorilegge oltre che inadeguato. Non è sufficiente ad imporre a tutti gli organi, Comune, ATO, Girgenti Acque, Uffici giudiziari (se è il caso) di adottare tutti i provvedimenti di competenza per ripristinare la legalità oltre che una civile situazione igienico-sanitaria? Meno male che almeno ne “parlottiamo”noi, vista la totale assenza degli organi richiamati.

  16. FINALMENTE LA POLITICA SI SVEGLIA.

    MI PARE UTILE RIPORTARE IL COMUNICATO CHE SEGUE

    MARE DI SAN LEONE – FORZA DEL SUD INTERROGA ZAMBUTO

    I Componenti del Coordinamento Cittadino di Agrigento di Forza del Sud in riferimento alle problematiche inerenti gli aspetti igienico-sanitari che investono la fascia costiera di San Leone e, soprattutto le condizioni di balneabilità del mare, chiedono – in una nota – al sindaco, Marco Zambuto di fare chiarezza rispondendo a tredici interrogativi.

    1 – Risponde ai requisiti di legge la condotta sottomarina recentemente ricostruita da Girgenti Acque?

    2 – Prevedono le norme regionali, nazionali ed il PARF attualmente in vigore, che la predetta condotta sottomarina sia preceduta da adeguato impianto di depurazione?

    3 – A quali precise caratteristiche depurative deve rispondere il predetto impianto alla luce della normativa vigente, regionale e/o nazionale, in quanto dopo sopravvenuta?

    4 – Risponde a questi requisiti l’impianto iniziato, ma non ultimato, in prossimità del Villaggio Peruzzo?

    5 – Alla luce della evoluzione normativa, fino ai nostri giorni, è possibile il completamento dell’impianto del Villaggio Peruzzo? Nel caso di ampliamenti di impianti esistenti, le norme vigenti, consentono distanze dai fabbricati inferiori ai 100 metri? In caso di risposta affermativa, quali sono stati i motivi che ne hanno impedito il completamento?

    6 – Alla luce degli accadimenti giudiziari che hanno interessato la realizzazione del predetto impianto, dagli atti è emerso un esplicito divieto da parte dell’Autorità giudiziaria che ne vieti il completamento, dal momento che risulta che al relativo cantiere non sono mai stati apposti sigilli?

    7- Quale è il rapporto oggi vigente tra il Comune e l’impresa esecutrice dei lavori? E’ stato chiuso tale rapporto, oppure no? Nel primo caso, quali sono i risarcimenti cui il Comune dovrà fare fronte, dal momento che l’impresa è stata assolta? Nel secondo caso, quali provvedimenti la S.V. ha adottato per consentire all’impresa la prosecuzione dei lavori, anche alla luce dell’atto di indirizzo che il Consiglio Comunale ha votato quasi all’unanimità nel febbraio 2010?

    8 – Quali somme sono eventualmente necessarie per il completamento del depuratore in questione?

    9 – Esistono somme disponibili residue del finanziamento della Cassa per il Mezzogiorno, utilizzabili per il completamento dell’impianto?

    10 – Quali sarebbero i tempi di realizzazione del completamento, nel caso di prosecuzione dell’appalto, se ancora in corso?

    11 – Quali sarebbero i costi di un eventuale impianto da realizzare presso il Villaggio Mosè, a servizio di tutta la fascia costiera, capace di trattare anche i reflui provenienti da quest’ultimo e dal Comune di Favara?

    12 – Quale sarebbe la eventuale fonte di finanziamento? Quali i tempi per il reperimento dei fondi, l’espletamento della gara e la realizzazione dell’opera, che imporrebbe anche la elaborazione di un nuovo PARF da sottoporre all’approvazione regionale? Occorre anche modificare i sensi e le percorrenze della rete già realizzata?

    13 – E’ ipotizzabile pompare i liquami al depuratore di Sant’Anna, con un percorso in zona archeologica lungo circa 3.500 metri, che imporrebbe scavi a mano con costi proibitivi?

    “La soluzione più immediatamente praticabile, ove possibile e conforme alle leggi, – si legge nella nota – appare il completamento del depuratore del Villaggio Peruzzo, che comporterebbe, previa verifica dei presupposti, immediatezza di intervento, economicità massima delle risorse finanziarie, tempi brevi per il completamento dell’opera e, quindi, la bonifica di tutta la fascia costiera. La gravità del problema igienico- sanitario che ha spinto il Coordinamento, non consente più atteggiamenti dilatori o, peggio, deliberatamente omissivi, per cui si attende con la massima tempestività un riscontro al fine di programmare e dare corso una efficace azione politica, in risposta alle reiterate e più che giustificate istanze di tutta la cittadinanza, ma non solo”.

  17. Com’è strano il mondo… Ad Agrigento un ambientalista attacca chi osa parlare d’inquinamento a San Leone. A S. Agata di Militello, Legambiente avendo documentato sversamenti di liquami in mare e pezzi di condotta sottomarina spiaggiata – esattamente quello che è avvenuto a San Leone -, dichiara: “se emergeranno responsabilità penali ci costituiremo parte civile”.
    http://piraino.blog.tiscali.it/2009/09/20/legambiente_depurazione_ed_inquinamento_marino_2009025-shtml/
    Evidentemente si tratta di un’associazione diversa da quella dell’ambientalista agrigentino, che vorrebbe vedere alla sbarra chi ha documentato, dichiarato o scritto di sversamenti e condotte sottomarine spiaggiate, come avvenuto a S. Agata di Militello.

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