Aragona (Agrigento) – Nel dicembre 2010, nel corso di un’intervista, Salvina Lauricella e Rosario Monachino, rispettivamente direttrice della biblioteca comunale e l’allora dirigente responsabile dei lavori pubblici del Comune di Aragona, fecero ben sperare che il 2011 potesse essere l’anno giusto perché alla città venisse riconsegnata una biblioteca degna di questo nome. La locale biblioteca comunale, per buona parte del 2008 era ancora ubicata nei locali del “Palazzo dei Principi Naselli”.
Successivamente, a causa di una tromba d’aria che ne danneggiò la copertura, fu trasferita presso i locali dei “Cantieri Culturali – ex chiesa sconsacrata del Purgatorio” dove si trova tuttora.
Uno spostamento temporaneo, che sembra essere diventato permanente. Una sede, quella dei “Cantieri culturali”, che mal si presta ad ospitare la biblioteca, visto che incontri, dibattiti e conferenze, non si conciliano con la necessità di silenzio per letture e ricerche. Ma poco importa. Gli aragonesi non protestano e la penuria di liquidità, verosimilmente, impone all’ente di fare di necessità virtù. Già lo scorso anno, alcuni utenti avevano lamentato il disturbo provocato da un corso di formazione tenuto nei locali allo stesso orario di ricevimento del pubblico della biblioteca.
La direttrice, in risposta a quanto lamentato, sostenne che i corsi di formazione “non davano alcun fastidio, poiché negli orari in cui si tenevano, la biblioteca era poco frequentata e comunque quell’utilizzo rientrava negli obiettivi dell’amministrazione”.
Resta da capire se i pochi frequentatori della biblioteca avessero diritto a poterne usufruire o meno. Se volessimo fare infatti passare il principio che trattandosi di poche persone, il loro diritto viene meno, nel non incentivare certamente i giovani a leggere di più, potremmo a quel punto pensare anche di chiudere la biblioteca. Pazienza se “pochi” studenti – magari ragazzi universitari che consultano i testi per darsi le materie – o pochi cultori della nobile arte della scrittura, dovranno farne a meno. Tanto, son “pochi”…
Chissà se serve a qualcosa, ricordare a chi di dovere, che solo pochi decenni addietro, la maggioranza della popolazione era analfabeta o semi tale. “Pochi” erano invece gli eruditi, ma, a memoria d’uomo, nessuno ricorda che far parte di quella minoranza fosse da considerare un male…
Analfabetismo e ignoranza, erano all’epoca considerate tra le piaghe della nostra società, nonostante rappresentassero la maggior parte della popolazione. Cambiano i tempi, e cambia anche il modo di vedere le cose. A saperlo prima ci si sarebbe potuti risparmiare anni di sacrifici passati sui libri a studiare…
Al Purgatorio, non tutti i volumi sarebbero direttamente consultabili/accessibili dall’utenza, perché la maggior parte si trova ancora presso i locali del “Palazzo Principe”, dove, solamente, dietro preventiva richiesta, il personale della biblioteca si reca per prendere i testi da consultare. Dei volumi, le riviste, le collane e tutta la preziosa documentazione che ancora si conserva presso la sede del Palazzo Principe, non conosciamo il reale stato di conservazione
Nei giorni scorsi avevamo chiesto alla direttrice di poter accedere ai locali del “Palazzo Naselli”, sia per vedere i luoghi che per constatare lo stato di conservazione del materiale librario e documentare il tutto con fotografie da allegare a corredo del presente articolo onde. Unica risposta, un diniego da parte della direttrice, che ha palesato la necessità di concordare la visita con l’amministrazione, per ricevere da quest’ultima il relativo permesso d’accesso. Ritenevamo, a questo punto erroneamente, che nella qualità, chi si trova a dirigere un settore, un ente ecc, avesse una maggiore autonomia decisionale…
Da oltre un anno, la pubblicazione del compianto Prof. D. Gaziano, “Aragona e i suoi principi”, non è fruibile all’utenza. Si tratta di volumi che non potrebbero andare in prestito (andrebbero consultati in loco), ma che a quanto sembra, stando alle indicazioni che abbiamo ricevuto, sarebbero stati richiesti da “qualcuno” del comune.
Inutile chiedere di consultare il registro dei prestiti per sapere chi ha preso i tre tomi in questione, per un tempo così lungo sottraendoli di fatto alla consultazione della collettività. L’unica risposta che otterreste, è quella che trattandosi di un prestito interno all’ente, non sempre è possibile risalire al soggetto al quale sono stati prestati i libri. Volumi che non possono andare in prestito, possono essere affidati momentaneamente a soggetti “interni”, dei quali dall’apposito registro, non risultano neppure le generalità.
Una pubblicazione interessante quella del Prof. Gaziano, ma un anno per leggere i volumi che la compongono, ci sembra veramente troppo…
Un’altra pubblicazione interessante, è quella di Salvatore Capodici “STORIA ED ARTE DELLA CHIESA MADRE DI ARAGONA”. Nonostante il comune ne avrebbe acquistate 100 copie (clicca qui), in passato, ci era stato segnalato come la biblioteca ne fosse sprovvista. Dopo averlo fatto presente alla dott.ssa Lauricella – circa sei mesi addietro – la stessa prese l’impegno di rimediare alla “mancanza”, facendo ricorso alle copie che,verosimilmente, sarebbero conservate presso il Municipio. All’inizio del mese di luglio, della pubblicazione di Capodici, alla biblioteca non c’era ancora traccia…
Bisognerà rivolgersi a “Chi l’ha visto?”, per avere notizie degli “scomparsi”?
Neppure “L’isola senza ponte – Uomini e storie di Sicilia, di M. Collura” che narra, tra l’altro, la storia del partigiano aragonese Salvatore Cacciatore, trova posto nella locale biblioteca. Una dimenticanza dell’autore, che dopo aver effettuato ricerche ad Aragona, con la piena disponibilità e collaborazione dell’ente, non ha lasciato alla biblioteca neppure una copia in omaggio?
La direttrice da noi contattata, in data 05/07/2011, fa sapere che provvederà immediatamente per fare in modo che l’utenza possa fruire quanto prima delle pubblicazioni sopramenzionate.
In attesa che “Chi l’ha visto?” possa risolvere il rebus delle “scomparse”, chi fosse interessato alla lettura dei tre tomi del Prof. Gaziano, può recarsi nella vicina biblioteca comunale di Comitini dove gli stessi sono disponibili per una consultazione in loco.
Totò Castellana
Che indecenza, prima hanno tolto da quel meraviglioso palazzo principe il municipio adesso pure la biblioteca. Ora volendo si potrebbe abbandonare a se stesso aspettando che crolli. Sui balconi della ormai ex biblioteca sono cresciute erbacce le cui radici potrebbero procurare danni gravi alle stesse pensiline ma nessuno sembra accorgersene. Non resta che affidarci alla fortuna, che tutto non crolli anche la speranza, aspettando il prossimo finanziamento.
Ma cosa pretendiamo ??? se quello ke è già crollato(vedi via Empedocle) viene lasciato li’ pensate se si preoccupano delle erbacce ke rovinano dei balconi …anke se i balconi di cui si parla sono del Palazzo ke in molti ci invidiano !!!!! Oramai tutto viene affidato ai finanziamenti ke dovrebbero arrivare …da progetti fatti da illustri collaboratori esterni!
caro totò, amico mio, ti ringraziamo per il servizio che svolgi ponendo all’attenzione dell’opinione pubblica aragonese le priblematiche attuali.
Prendo lo spunto del titolo “Chi l’ha visto?” (che a mio modesto parere dovrebbe essre tradotto in “Cu s’u futti?”) per darti un ulteriore spunto di indagine nonchè per aiutare qualche compaesano a passarsi la mano sopra la cosienza:
molti sono gli illustri scomparsi del comune di aragona (dai mobili del principe alla fontana di san giuseppe entrambi ad abbellire le abitazioni private di ex sindaci ….) ma, adesso mi viene in mente, a proposito di cultura: che fine ha fatto il KAWAI che il comune aveva acquistato qualche anno fa????? ….. per i profani si tratta di un bel pianoforte verticale nuovo di zecca???? l’amministraione ne sa niente?????
chi l’ha visto???? anzi …… Cu s’u futti???????
Colui che detiene questa fontana (fontana di S. Giuseppe) mi pare di capire, leggendo quanto riportato da pianistadeluso, si tratti di qualcuno che fa o ha fatto politica.
Quando qualcuno vede quel bene, che magari questo signore portandosi a casa avrà salvato da distruzione certa, egli non prova un po’ di vergogna trattandosi di un bene che era stato realizzato con i soldi degli aragonesi (nostri padri e nonni) e che di fatto appartiene ad essi. Oppure questi sono beni che una volta portatisi a casa se ne acquista la proprietà per usucapione?
Non farebbe una bellissima figura riconsegnando questa fontana alla cittadinanza concordando con l’amministrazione e i cittadini un luogo dove ubicarla per renderla nuovamente fruibile ai cittadini e, magari, funzionante per alcune ore del giorno?
Ma forse ci piace sognare….
INSISTO: il pianoforte verticale kawai acquistato nuovo dal comune di aragona per i corsi di musica ai ragazzi che fine ha fatto????
Lo chiedo ai nostri amministratori: cu su futtì????? ….. perchè i nostri ragazzi devono essere privati di questo gioiellino che costituiva patrimonio culturale della nostra città?????
NON FACCIAMO CALARE L’ATTENZIONE: che fine ha fatto il pianoforte verticale del comune????? è in inventario???? dove è finito????
DOBBIAMO CALARCI QUEST’ALTRA INCIVILE SOVERCHIERIA??????
CARO PIANISTAINCAZZATO DI SOVERKIERIE AD ARAGONA C’è NE BEN DONDE!!!!PURTROPPO TUTTO FINISCE NEL DIMENTICATOIO!!!! HAI VOGLIA DI INCAZZARTI TI FARAI VENIRE SOLO LA BILE AL FEGATO!!!!!
Scusate ma voi che risiedete ad Aragona siete stati in biblioteca a chiedere se i volumi di cui si parla sono tornati disponibili? Potreste farlo benissimo….
SE SON TORNATI I LIBRI IN BIBLIOTECA NE SAREI SOLO FELICE…..(MIRACOLO DOPO UN’ARTICOLO TORNA TUTTO OK!)MA HO I MIEI DUBBI…….aRAGONESE EMIGRATO TU DI EMIGRATO NE HAI BEN POCO!!!!! SKERZOSAMENTE !!!!!