Agrigento – “Domenica scorsa, dopo i primi dati sull’affluenza degli agrigentini ai seggi, avevo dichiarato che la città stava offrendo una prova della propria maturità nella partecipazione agli strumenti della democrazia diretta che il nostro sistema costituzionale ci mette a disposizione.
Oggi sottolineo come la plebiscitaria valanga di sì sui referendum, specie su quelli contro la privatizzazione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica e sulle modalità di determinazione delle tariffe del servizio idrico integrato denoti in maniera inequivocabile quanto da noi in più occasioni sostenuto e ripetuto con riferimento alla gestione della distribuzione idrica e del servizio di igiene ambientale.
I risultati referendari hanno inferto un colpo mortale agli ATO, mostruosi strumenti di sperperi e disservizi.
I comuni tornano finalmente ad essere i padroni del servizio idrico e di quello concernente i rifiuti.
Siamo certi che il legislatore provvederà con urgenza per dare concretezza alla volontà popolare riassegnando al Comune le competenze per cui è nato: la gestione dei servizi essenziali, primi fra tutti acqua e pulizia.”
16 giugno 2011
Belle parole!!! Dette da colui che ha di fatto aumentato del 60% i costi del servizio idrico e ha agevolato le privatizzazioni…., di certo non si è opposto!Ora vuole cavalcare l’espressione popolare….. in vista forse delle prossime tornate elettorali? Pensa forse il Sindaco che gli agrigentini siano rimasti gli idioti che erano un tempo? Nuove generazioni si sono fatte avanti, non per perpetuare il vecchio sistema a cui lui appartiene. Di una cosa però sono daccordo con lui e vero… la Città ha dato prova di maturità, e la dara anche alle prossime elezioni ne stia certissimo!!!