Agrigento 15/06/11 – Il risultato dei referendum svoltisi domenica e lunedì scorsi – scrive Ausilia Eccelso, Dirigente regionale e provinciale IDV – è il successo di un popolo che ha voluto dire basta all’istituto della delega in bianco.
I cittadini, ma soprattutto i giovani, sempre più informati anche grazie all’uso di internet e ai social network che permettono di far girare le informazioni ad un velocità quasi reale, hanno dato un nuovo segnale al Paese.
Chi però pensa di voler per forza “incoronare” questa vittoria come il successo di una parte sbaglia. Il successo è di un popolo. Di tutto un popolo. E lo dice chi, l’anno scorso, ha lavorato incessantemente per mesi insieme ai colleghi di partito per raccogliere le firme che ci hanno permesso di poter oggi festeggiare.
Se vogliamo usare una metafora – continua Eccelso – è come se il popolo fosse stato invitato ad una festa e, cogliendone l’invito e recandosi a questa ha avuto il merito di farla riuscire. Ne è stato quindi l’attore principale.
Ma il popolo è formato da gente che la pensa nei modi più svariati, dalla destra alla sinistra passando per il centro, è per questo che, indicare questa vittoria come il risultato di una parte sola sarebbe sbagliato.
Cionondimeno mi è doveroso, e sbaglierei nel non farlo, da dirigente regionale e provinciale, rivolgere un plauso a quanti, del partito o semplici simpatizzanti, lo scorso anno si sono prodigati con incredibili sforzi nella difficile, e per certi versi osteggiata, raccolta firme giacchè senza il loro lavoro e quello del Forum dell’acqua non si sarebbe potuto andare a votare. La festa, è vero, riesce se il popolo va, ma se non ci fossero stati gli organizzatori, il popolo non avrebbe avuto una festa alla quale andare. E’ per questo che oggi, più che ieri, mi onoro di far parte di un partito che con il suo lavoro tra e per la gente ogni giorno, è riuscito, insieme poi con altri amici che man mano hanno voluto condividere la nostra battaglia (penso al PD, a SeL alla Confederazione della Sinistra, ma anche alle molte associazioni), a dare un momento di vera democrazia a questo Paese il quale ha risposto, dimostrando di essere migliore e assai più lungimirante dei suoi rappresentanti, in maniera eccellente.
L’augurio che faccio soprattutto agli agrigentini, è di non farsi passare la voglia di essere “artefici del proprio destino” e di pretendere sempre di più da chi li governa di essere ascoltati e rispettati.
Agrigento ha avuto un percentuale inaspettata segno questo di una vitalità presente. Di una voglia di esser protagonisti reale. E aver contribuito a far questo, per chi ha anche un minimo di velleità di far politica, non ha prezzo.