RIBERA (Agrigento) – Il primo cittadino riberese lo aveva ripetuto, più volte e pubblicamente, che l’esercizio della consulenza a favore del comune da parte di privati del luogo sarebbe stata solo ed esclusivamente a titolo gratuito. L’ultima volta fu a fine anno 2010, si legge in una nota a firma di Angelo Renda segretario del locale Circolo di Sinistra Ecologia Libertà, quando un comunicato dell’Ufficio di Gabinetto del Sindaco, con toni euforici ed esaltanti, ribadiva che indenteva affidare l’incarico di consulenti a titolo gratuito, a sette soggetti, in possesso di idonei requisiti. Il fine era quello di ricevere una collaborazione volontaria e gratuita in diversi settori giudicati prioritari come quello della comunicazione. Veniva esplicitato nell’avviso pubblico, a chiare lettere, che il criterio della selezione nella scelta mirava a dare “spazio e nuove opportunità” ai numerosi giovani. Sempre con il “consueto e forte spirito di trasparenza!”. Sempre come “viva collaborazione a titolo gratuito”, ma preziosa per l’Amministrazione Comunale, per l’intera popolazione e soprattutto per la loro crescita umana e professionale. Il sindaco si augurava, altresì, che dal bando selettivo per titoli i fortunati e futuri consulenti fossero principalmente: “giovani, preparati, con tanta voglia di fare e desiderosi di spendersi per la città di Ribera”. Ai primi di Marzo corrente anno, continua la nota di Angelo Renda Segretario di SEL, i sette nuovi consulente a titolo gratuito, venivano ricevuti con una solenne e calorosa cerimonia nell’accogliente e colorita “Sala dei Sindaci”. Erano stati scelti non per caso,ma in seguito alla valutazione del curriculum vitae, su un totale di ventidue soggetti che avevano partecipato allo specifico bando pubblico. Quella che abbiamo appreso, in questi giorni, è una notizia grave che mina sin dalle basi i più elementari canoni del buon senso. Illogica per ciò che era stato detto e fatto in precedenza. Un comportamento amministrativo irrispettoso, evidenzia nella nota Angelo Renda, perché è uno schiaffo morale, una presa in giro, una umiliazione per gli altri sei cittadini collaboratori a costo zero. Forse non viene avvertito, ma “per un pugno di euro” si va a mortificare lo stesso soggetto che ha ricevuto l’emolumento non previsto perché facente parte dei sette che avrebbero dovuto dare consulenza senza nulla ricevere! Ecco il provvedimento, un fulmine a ciel sereno: Determinazione del Sindaco n. 29 del 31.05.2011. – Soggetto percettore: Dott. Giuseppe Maria Sgrò. – Oggetto dell’incarico: Conferimento incarico esperto ex art. 14 L.R n.7/1992 in materia di informazione e comunicazione. – Compenso previsto per un bimestre: euro 2.000,00 (duemila,00).- Tale determinazione sindacale, a giudizio del dirigente politico di SEL, è un atto amministrativo intollerabile e insopportabile, ma è soprattutto, agli occhi di tutta la popolazione, un gravissimo “Errore Politico” perché ha i caratteri vistosi di una evidente incoerenza e amara contraddizione ! I nostri amministratori, ancora una volta sostiene nella nota Angelo Renda, sono stati i protagonisti di una simulazione, di una doppiezza trasferita in una finzione scenica dei cosiddetti “veri politici navigati”. Essi sono gli attori di una commedia, di un film, di una sceneggiata teatrale già vista, già miseramente consumata! Noi diciamo, conclude Angelo Renda, che Pace da “buon cattolico” dovrebbe chiede scusa agli altri sei collaboratori che operano a titolo gratuito! Perché dal punto di vista della sua teologia morale cattolica, egli non ha parlato con la virtù dell’ umana e cristiana semplicità, ma con il grave vizio della doppiezza. La doppiezza è molto diffusa in chi amministra , nei vari livelli, la cosa pubblica. Essa si verifica quando l’uomo politico su una scelta chiara, netta e precisa che interessa, in egual misura, più cittadini, la stravolge e si piega a favorire il singolo. Vogliamo ancora una volta ricordare che per noi non esiste una politica cristiana, ma cristiani che si impegnano in politica, testimoniando con coerenza i valori in cui credono. Ecco perché la coerenza negli atti amministrativi è una virtù di grande interesse sociale. È biasimevole l’incoerenza tra la fede e l’agire di determinati comportamenti amministrativi. Un’autentica formazione cristiana deve esprimersi anche in una coerente coscienza d’agire sociale. Ed è meglio se ispirata, e senza contraddizioni, ai coerenti principi del Vangelo in cui crede e si richiama continuamente il nostro giovane sindaco.