Intervenendo durante il dibattito in plenaria a Strasburgo sul Mandato d’Arresto Europeo in presenza del Commissario europeo per la Giustizia e i Diritti Fondamentali Viviane Reding, il Vicepresidente della Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni, Salvatore Iacolino ha affermato:
“Il Mandato d’Arresto Europeo è certamente uno strumento indispensabile per il contrasto alla criminalita’ organizzata e rappresenta la certificazione di quanto la cooperazione giudiziaria e di polizia in una dimensione transnazionale del crimine possano raggiungere traguardi importanti.
Bisogna fare il modo che lo strumento sia applicato omogeneamente fra tutti gli Stati membri con una differenza reale fra reati gravi, per i quali è previsto, e quelli che gravi non sono.
Occorre, quindi, un uso appropriato del mandato stesso, proporzionalità, rigore, miglior scambio di informazioni ed una più qualificata preparazione in chiave europea dei magistrati.
E’ necessario – per essere ancora più efficace – un maggiore coinvolgimento con la concreta attivazione di una Procura Europea come cabina di regia per valutare concretamente i singoli provvedimenti in coordinamento con le singole procure degli Stati membri.
Il Mandato d’Arresto Europeo è un istituto che ben si concilia con il quadro legislativo di riferimento del Governo nazionale e con il nuovo Codice Antimafia – varato oggi dal Consiglio dei ministri – che coordina e armonizza in un unico testo tutta la normativa in materia”.